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Come riciclare il pandoro avanzato: 9 idee da copiare
Nell’articolo diverse idee facili e veloci da cui prendere spunto per smaltire il pandoro avanzato dopo le feste di Natale.
Nell’articolo diverse idee facili e veloci da cui prendere spunto per smaltire il pandoro avanzato dopo le feste di Natale.
Nel periodo di Natale si è soliti acquistare, ma soprattutto ricevere in regalo diversi panettoni o pandori. Spesso però non si riesce a consumarli tutti entro le festività. Capita dunque di ritrovarsi, anche a distanza di settimane, con avanzi di panettone o pandoro o addirittura con panettoni e pandori interi, ancora confezionati, da smaltire. Per evitare di lasciarli scadere e dunque essere costretti a buttarli, qualcuno sceglie di consumarli a colazione, per esempio inzuppandoli nel latte. Tuttavia, ci sono numerosi modi alternativi per smaltirli, soprattutto per quanto riguarda il pandoro. Potete infatti riciclarlo utilizzandolo come base per la preparazione di dolci gustosi: dal tiramisù allo zuccotto, passando per gli sfiziosi tartufi.
Sono davvero tante le ricette che vedono protagonista questo classico dolce natalizio di origine veronese che potete seguire anche solo per servirlo in maniera alternativa durante le feste.
Che si tratti di riutilizzare fette avanzate dopo una cena con parenti o amici oppure di dover consumare un intero pandoro, esistono diversi modi per farlo.
Il pandoro può essere semplicemente farcito oppure tostato e frullato, per trasformarlo in sfiziosi dolcetti, o ancora, può diventare una golosa torta.
Di seguito vi proponiamo alcune idee da copiare.
Pandoro farcito
Se il pandoro da smaltire è ancora intero, potete pensare di farcirlo e servirlo in modo diverso dal solito. Vi basterà tagliare il pandoro a fette in senso orizzontale, dopodichè farcirlo come preferite: con la nutella, con una crema (pasticcera o al cioccolato), o della panna montata, abbinandoci frutta (fresca, secca o candita, cruda o cotta) o cioccolato (fondente, bianco, al latte) in gocce, pezzi o scaglie. Potete farcire tutti gli strati oppure uno strato sì e uno no. Infine, potete posizionare come volete le fette, in maniera ordinata o sfalsata.
Sull’ultima fetta potete fare qualche ciuffetto di panna o crema e, mettere le amarene. Lasciate dunque riposare in frigo un’oretta prima di tagliare il pandoro farcito e consumarlo.
Coppette di pandoro con crema al mascarpone e tiramisù di pandoro.
Se avete delle fette di pandoro da consumare, potete riciclarle preparando delle gustose coppette con crema al mascarpone, oppure, in caso di quantità maggiore, un vero e proprio tiramisù, nella versione classica o fruttata oppure un tiramisù con una crema di panna e ricotta.
Rotolo di pandoro
Altra ricetta semplicissima è il rotolo di pandoro, da farcire con nutella o con crema al mascarpone.
Nel primo caso, il procedimento è davvero facile e veloce. Tagliate il pandoro a fette dello spessore di un paio di centimetri. Successivamente, disponetele su un foglio di carta da forno, sovrapponendole leggermente per evitare che si creino degli spazi vuoti. A questo punto coprite le fette di pandoro così disposte con un altro foglio di carta da forno e schiacciatele col matterello. Fatto questo, rimuovete la carta da forno e tagliate i bordi del pandoro al fine di ottenere un rettangolo.
A questo punto, riscaldate la nutella (150 g andranno bene) a bagnomaria per circa 10 secondi, per renderla più fluida. Spalmatela quindi sul rettangolo di pandoro. Una volta terminato, iniziate ad arrotolare, aiutandovi con la carta da forno e partendo dal lato più corto. Lasciate riposare il rotolo per circa 15 minuti; infine, spolverizzatelo con zucchero a velo o cacao, o entrambi (creando magari una fantasia a strisce).
Se invece preferite il rotolo di pandoro al tiramisù, allora per farcirlo dovrete prima preparare la crema al mascarpone. Vi occorreranno, quindi, oltre al pandoro: 500 g di mascarpone; 200 ml di panna; 150 g di zucchero; 100 ml di caffè zuccherato; cacao q.b.
Come fare? Lavorate il mascarpone con lo zucchero. Aggiungete poi la panna montata ed incorporatela con una spatola. Lasciate riposare in frigo.
Intanto, tagliate il pandoro a fette, disponendole su un foglio di carta da forno, come visto prima. Una volta formato un rettangolo e rifinito i suoi bordi, copritelo con carta da forno e schiacciate col matterello. A questo punto bagnatelo con il caffè.
Successivamente, aggiungete la crema al mascarpone e arrotolate, aiutandovi con la carta da forno. Chiudete e mettete in frigo per tre ore.
Infine, spolverizzate il cacao sopra al rotolo di pandoro al tiramisù, per decorare. Potete anche preparare delle stelline di pandoro per ultimare la decorazione del vostro rotolo.
Budino di pandoro
E’ possibile trasformare il vostro pandoro addirittura in una sorta di budino. Come? Prendete 250 g di pandoro e tagliatelo a pezzetti. Dopodichè, bagnatelo con rum, marsala o un altro liquore a vostra scelta, per farlo ammorbidire. Intanto, cuocete sul fuoco 300 ml di latte, cannella e buccia di limone grattugiato, aggiungete 2 tuorli lavorati con 80 g di zucchero ed incorporate anche il pandoro. Versate dunque il composto ottenuto in uno stampo per budino da 20 cm. Disponete questo stampo all’interno di una teglia più grande, precedentemente riempita per ¾ con dell’acqua per cuocere a bagnomaria. Infine, infornate a 200°C per circa 40 minuti.
Zuccotto con pandoro avanzato
I più creativi possono poi pensare di preparare qualcosa di più elaborato, come uno zuccotto.
Come fare? Innanzitutto, per preparare lo zuccotto di pandoro vi serviranno: 200 g di pandoro; 400 g di ricotta; 1 arancia non trattata; 100 g di cioccolato fondente; 100 g di zucchero a velo e uno stampo con la classica forma a cupola dello zuccotto.
Iniziate dunque a preparare il ripieno del vostro dolce. Mettete la ricotta in un colino e poi lasciatela risposare in frigo per circa 1 ora al fine di farle perdere tutto il suo siero. Successivamente, setacciate la ricotta in una ciotola e aggiungete lo zucchero; dunque mescolate per amalgamare i due ingredienti. Fatto questo, tritate il cioccolato fondente con un coltello e unitelo alla crema di ricotta insieme alla buccia d’arancia grattugiata. Subito dopo coprite la crema con la pellicola da cucina e lasciatela riposare in frigo. Intanto, sistemate il pandoro nello stampo in questo modo: mettete una fetta circolare sul fondo, poi continuate a rivestire lo stampo con altre fette di pandoro, alte circa 2 cm. Terminata questa operazione, farcite lo zuccotto con la crema di ricotta e livellate la superficie con una spatola. Infine, avvolgete il dolce con la pellicola da cucina e lasciatelo riposare in frigorifero per circa 2 ore.
Successivamente, prendete lo zuccotto e capovolgetelo delicatamente su una gratella. Bagnate quindi l’intera superficie del vostro dolce con il succo d’arancia, aiutandovi con un pennello da cucina in silicone. Quindi, rimettete in frigo e lasciate riposare per altri 30 minuti.
Nel frattempo, potete preparare la copertura dello zuccotto con panna e cioccolato. Fate sciogliere 100 g di cioccolato fondente a bagnomaria; quando si sarà completamente sciolto, aggiungete 150 ml di panna liquida e mescolate per amalgamare i due ingredienti. A questo punto, versate il composto sullo zuccotto e lasciatelo solidificare prima di spolverizzare un po’ di zucchero a velo.
Potete poi decorare il vostro zuccotto come preferite.
I tartufi di pandoro
Un’idea super sfiziosa è quella di preparare, con gli avanzi di pandoro, i tartufi.
Per realizzarli in maniera veloce potete servirvi semplicemente di avanzi di pandoro e nutella e farina di cocco per decorare.
Prima di tutto, tritate il pandoro (circa 150 g) con un mixer. Poi, dopo averlo trasferito in una ciotola, aggiungete la nutella (110 g) e mescolate il tutto. Una volta ottenuto un composto compatto e modellabile (nel caso non lo fosse, aggiungete altra nutella), formate i vostri tartufi. Infine, passateli nella farina di cocco per decorare.
Se non vi piacciono nutella e cocco, potete prepararli con panna, cacao amaro in polvere e scorza d’arancia.
Come fare? Dopo aver sbriciolato il pandoro nel mixer, versatelo in una ciotola, aggiungendo la scorza dell’arancia e la panna (le dosi variano in base agli avanzi di pandoro che avete a disposizione. Se utilizzate 300 g di pandoro, userete 100 ml di panna e 100 g di cacao amaro). Impastate con le mani fino a quando non avrete ottenuto un composto morbido e omogeneo. Formate quindi delle palline, tutte della stessa dimensione. Fatto questo, setacciate il cacao in un piatto e immergeteci i tartufi. Dunque, sistemateli nei pirottini di carta.
A questo punto, preparate la copertura, per la quale vi occorreranno 50 g di cioccolato fondente e 50 ml di panna fresca.
Per prima cosa, spezzettate il cioccolato e mettetelo in una ciotola, poi fatelo sciogliere a bagnomaria. Aggiungete dunque la panna e amalgamate i due ingredienti. La vostra copertura è pronta per essere versata sulla punta dei tartufini. Decorate con scaglie di mandorle, granella di nocciole o scaglie di cioccolato bianco e aspettate che la ganache si solidifichi.
Se volete servire questi tartufi come cake pops, una volta formate le palline, infilate un bastoncino in ognuna di esse e mettetele in freezer per almeno 5 ore, coprendole con la pellicola da cucina. Successivamente, intingete i cake pops ancora congelati nella ganache e decorateli con della granella di zucchero.
I tartufi possono essere prepararti anche con il panettone senza uvetta.
Cestini di pandoro
Altro modo per riciclare gli avanzi di pandoro è quello di preparare dei cestini, un dolce semplice e veloce. Potete farcirli come vi pare, ad esempio con una crema di ricotta, una crema pasticcera o al cioccolato.
Vediamo come preparare quelli con crema di ricotta. Per 5 cestini di pandoro vi occorreranno: 4 fette di pandoro; 200 g di ricotta; 50 g di zucchero; 30 g di gocce di cioccolato.
Come procedere?
Tagliate il pandoro in orizzontale, ricavando delle fette spesse circa un centimetro.
Dopodichè, prendete gli stampini per muffin e coprite la base con il pandoro, schiacciandolo per bene.
Per foderare i lati, utilizzate la parte a punta della fetta e schiacciate per bene. Fatto questo, passate a lavorare la ricotta setacciata con lo zucchero. Aggiungete poi le gocce di cioccolato.
A questo punto farcite i cestini, precedentemente preparati, con la crema di ricotta.
Infine, cuocete in forno preriscaldato ventilato a 180° per circa 15 minuti. Una volta cotti, lasciate raffreddare prima di togliere dagli stampi.
Potete aromatizzare la crema di ricotta anche con buccia d’arancia, di mandarino, cannella.
Cheesecake con pandoro avanzato
Un ulteriore modo per riutilizzare il pandoro avanzato è preparare una cheesecake.
Vi serviranno: mezzo pandoro; 150 g di zucchero; 500 g di mascarpone; 175 g di formaggio fresco tipo philadelphia; 170 g di yogurt greco; 150 ml di latte (più extra per spennellare il pandoro); 12 g di gelatina in fogli; 200 g di nutella.
Come procedere?
Per prima cosa, eliminate la parte più scura del pandoro. Tagliatene una fetta spessa un paio di centimetri da utilizzare come base. Mettetela in uno stampo a cerniera del diametro di 24cm.
Successivamente, dividete il pandoro a metà e ricavatene due fette. Tagliatele a metà e spennellatele con un po’ di latte. Dunque, rivestite i lati dello stampo.
A parte, in una ciotola, lavorate il mascarpone con lo zucchero. Aggiungete il formaggio fresco e poi lo yogurt.
A questo punto, fate ammorbidire la gelatina per dieci minuti in acqua fredda, strizzatela e scioglietela nel latte ben caldo. Versatela quindi nel composto di formaggi e mescolate velocemente.
Successivamente, versate nello stampo e livellate la superficie. Lasciate riposare in frigo per 4 ore. Infine, aggiungete la nutella e qualche stella di pandoro per decorare.
Sbriciolata al pandoro
Un’ultima idea può essere quella di realizzare una sbriciolata al pandoro (o di panettone). In genere, la sbriciolata si prepara con la ricotta, ma se non vi piace, potete usare la crema pasticcera.
Per realizzare la base della vostra sbriciolata, vi serviranno: 400 g di pandoro; 80 g di burro; 1 uovo.
Per farcire invece: 500 g di ricotta; 100 g di zucchero; 100 g di gocce di cioccolato
Per la copertura: 2 fette di pandoro
Come si fa?
Innanzitutto, bisogna sbriciolare il pandoro per la base e mescolarlo con il burro a pezzetti. Va poi aggiunto l’uovo. Mescolate fino ad ottenere un panetto omogeneo.
Dopodichè, a parte, setacciate la ricotta e mescolatela con lo zucchero, aggiungendo poi le gocce di cioccolato.
A questo punto, prendete uno stampo a cerniera del diametro di 24cm e rivestitelo con carta da forno e poi con l’impasto che avete preparato, schiacciandolo con le mani, per creare i bordi, alti circa 3cm. In seguito, versate la farcia.
Successivamente tagliate la fetta di pandoro a cubetti e metteteli sulla torta. Infine, cuocete in forno preriscaldato statico a 180° per circa 30 minuti e gli ultimi 5 minuti in modalità ventilato. Lasciate dunque raffreddare completamente prima di toglierla dallo stampo.
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Il Surrealismo
Surrealismo: L’Arte del Sogno e dell’Inconscio
Il surrealismo è un movimento artistico che ha scosso le fondamenta dell’arte nel XX secolo, portando alla ribalta visioni oniriche, irrazionalità e l’inconscio. Questo movimento non solo ha rivoluzionato il mondo dell’arte, ma ha anche influenzato la letteratura, il cinema e persino la psicologia. In questo articolo approfondiremo l’origine, i principali artisti e le caratteristiche del surrealismo, esaminando anche il suo impatto duraturo sulla cultura contemporanea.
Origini del Surrealismo
Il surrealismo ha radici profonde nell’Europa degli anni ’20, quando il mondo stava ancora riprendendosi dalle devastazioni della Prima Guerra Mondiale. Fu il poeta francese André Breton a coniare il termine “surrealismo” nel 1924, nel suo manifesto intitolato “Manifesto del Surrealismo”. Breton definì il surrealismo come “il tentativo di esprimere il funzionamento reale del pensiero… in assenza di qualsiasi controllo esercitato dalla ragione e fuori da qualsiasi preoccupazione estetica o morale.”
Caratteristiche del Surrealismo
Una delle caratteristiche fondamentali del surrealismo è il tentativo di superare i confini della realtà razionale e di esplorare il mondo dell’inconscio. Gli artisti surrealisti cercavano di rivelare la verità nascosta della mente umana attraverso immagini e simboli enigmatici. Questo si traduce spesso in opere d’arte che sfidano le convenzioni spazio-temporali, creando scenari strani e irrazionali che sfidano la logica.
L’uso del disegno automatico è un altro aspetto significativo del surrealismo. Gli artisti spesso si affidavano all’automatismo per creare opere d’arte senza premeditazione o controllo cosciente, permettendo così all’inconscio di emergere liberamente. Questo metodo di creazione artistica è stato visto come un modo per esplorare i recessi più profondi della mente umana.
Gli artisti surrealisti erano anche noti per l’uso di simboli ricorrenti e motivi iconici nelle loro opere. Tra i più comuni si trovano gli orologi molli di Salvador Dalí, le strane creature di Joan Miró e le figure enigmatiche di René Magritte. Questi simboli spesso si rifanno ai sogni, alla sessualità, alla psiche umana e ad altri temi ricorrenti nell’immaginario surrealista.
Principali Artisti Surrealisti
Il movimento surrealista ha visto la partecipazione di numerosi artisti di spicco, ognuno dei quali ha contribuito in modo significativo alla sua evoluzione. Uno dei più celebri è Salvador Dalí, noto per le sue opere iconiche come “La persistenza della memoria”, che presenta orologi molli appesi in un paesaggio surreale. Dalí era famoso anche per il suo atteggiamento eccentrico e la sua personalità stravagante, che lo hanno reso una figura chiave nel movimento surrealista.
Joan Miró è un altro artista surrealista di grande rilievo, famoso per le sue opere astratte e fantasiose. I suoi dipinti spesso presentano forme organiche e colori vivaci, evocando un senso di gioia e meraviglia. Miró era interessato a esplorare il subconscio attraverso la sua arte, cercando di catturare l’essenza stessa dei sogni e dell’immaginazione.
René Magritte è noto per le sue immagini enigmatiche e concettuali, spesso caratterizzate da juxtapositions sorprendenti e giochi di parole visivi. Opere come “Il tradimento delle immagini”, con la rappresentazione di una pipa accompagnata dalla frase “Questa non è una pipa”, sfidano lo spettatore a interrogarsi sulla natura della realtà e della rappresentazione.
Altri artisti importanti del movimento surrealista includono Max Ernst, Man Ray, Leonora Carrington e André Masson, ognuno dei quali ha contribuito con la propria visione unica e innovativa all’evoluzione dell’arte surrealista.
Impatto Culturale e Eredità
L’eredità del surrealismo si estende ben oltre il mondo dell’arte, influenzando una vasta gamma di discipline creative e intellettuali. La sua esplorazione dell’inconscio ha avuto un impatto significativo sulla psicologia e sulla teoria della mente, contribuendo alla nascita di nuove idee e approcci nella comprensione della mente umana.
Inoltre, il surrealismo ha lasciato un’impronta indelebile nella cultura popolare e nell’immaginario collettivo. Elementi surrealisti sono spesso presenti nel cinema, con registi come Luis Buñuel che hanno adottato approcci surrealisti nella loro arte. Anche nella musica, nella letteratura e persino nella moda, si possono trovare tracce dell’influenza surrealista.
Il surrealismo rimane uno dei movimenti artistici più influenti e affascinanti del XX secolo. Attraverso la sua esplorazione dell’inconscio e della dimensione onirica, ha aperto nuove strade per l’espressione creativa e ha sfidato le convenzioni della realtà razionale. La sua eredità continua a vivere nell’arte contemporanea e nella cultura popolare, dimostrando la sua duratura rilevanza e influenza nel mondo moderno.
[fonte immagine: https://pixabay.com/it/illustrations/libro-vecchio-surreale-fantasia-863418/]
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La compassione fa dormire meglio?
La Compassione fa Dormire Meglio? Scopri il Collegamento tra Empatia e Qualità del Sonno
La compassione è un tratto umano fondamentale che spesso associamo alla gentilezza, all’altruismo e all’empatia. La compassione fa dormire meglio? Questo è un argomento intrigante che merita un’indagine più approfondita. In questo articolo, esploreremo la relazione tra la compassione e la qualità del sonno, evidenziando le scoperte scientifiche più recenti e fornendo consigli pratici su come coltivare un atteggiamento compassionevole per migliorare il riposo notturno.
La Scienza dietro la Compassione e il Sonno
Numerose ricerche hanno esaminato i benefici della compassione sulla salute mentale e fisica, ma solo di recente gli scienziati hanno iniziato a esplorare il suo legame con il sonno. Uno studio condotto presso l’Università di Berkeley ha scoperto che le persone che praticano la compassione e la gentilezza verso gli altri tendono ad avere un sonno più riposante e di migliore qualità. Questo può essere attribuito al fatto che la compassione riduce lo stress e promuove sentimenti positivi, entrambi fattori che favoriscono un sonno tranquillo.
La ricerca ha anche dimostrato che l’empatia e la compassione possono influenzare l’attività cerebrale durante il sonno. Uno studio condotto presso l’Università della California ha rilevato che le persone con maggiore empatia mostravano onde cerebrali più lente durante il sonno profondo, indicando un riposo più rigenerativo. Questo suggerisce che la capacità di connettersi emotivamente con gli altri potrebbe anche tradursi in benefici per il sonno.
Un altro aspetto interessante riguarda il ruolo della compassione nel ridurre l’insonnia e migliorare la durata complessiva del sonno. Uno studio condotto presso l’Università del Texas ha rilevato che le persone che praticavano la compassione avevano meno probabilità di soffrire di insonnia cronica e tendevano ad avere un sonno più lungo e soddisfacente.
Come Coltivare la Compassione per Migliorare il Sonno
Ora che abbiamo esaminato la ricerca che collega la compassione al sonno, è il momento di esplorare come possiamo coltivare un atteggiamento più compassionevole nella nostra vita quotidiana per migliorare la qualità del nostro riposo notturno. Ecco alcuni suggerimenti pratici:
1. Pratica la Gentilezza verso Te Stesso
La compassione inizia con la gentilezza verso noi stessi. Pratica l’autocompassione, sii gentile con te stesso quando commetti errori o affronti sfide. Impara a trattarti con amore e rispetto, proprio come faresti con un amico caro.
2. Fai Atti di Gentilezza verso gli Altri
Mostrare gentilezza verso gli altri è un modo potente per coltivare la compassione. Cerca di fare atti gentili ogni giorno, anche se sono piccole azioni come tenere la porta aperta per qualcuno o fare un complimento sincero a un collega.
3. Pratica la Gratitudine
Essere grati per ciò che hai nella vita può aumentare i sentimenti di compassione e benessere emotivo. Dedica del tempo ogni giorno a riflettere su ciò per cui sei grato e apprezza le piccole gioie che ti circondano.
4. Sviluppa l’Empatia
L’empatia è fondamentale per la compassione. Cerca di metterti nei panni degli altri e di comprendere i loro sentimenti e le loro prospettive. Ascolta attivamente e cerca di offrire sostegno quando necessario.
5. Pratica la Mindfulness
La mindfulness può aiutarti a coltivare la compassione focalizzando la tua attenzione sul momento presente in modo gentile e non giudicante. La pratica della mindfulness può ridurre lo stress e promuovere la tranquillità mentale, preparandoti per un sonno più riposante.
6. Fai Volontariato
Il volontariato è un ottimo modo per mettere in pratica la compassione e contribuire al benessere degli altri. Trova un’organizzazione o una causa che ti stia a cuore e dedica del tempo a fare del bene nella tua comunità.
La compassione può svolgere un ruolo significativo nella qualità del nostro sonno. Le persone che praticano la gentilezza, l’empatia e la gratitudine tendono ad avere un sonno più riposante e soddisfacente. Coltivare un atteggiamento compassionevole verso se stessi e gli altri può portare a numerosi benefici per la salute mentale e fisica, inclusa una migliore qualità del sonno. Quindi, la prossima volta che ti trovi a lottare con l’insonnia o il riposo disturbato, considera di coltivare un cuore compassionevole e osserva come può influenzare positivamente il tuo sonno e il tuo benessere generale.
[fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/padre-bambino-ritratto-infante-22194/]
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I pregiudizi delle donne over 65
Sfatare i pregiudizi sulle donne over 65: Una prospettiva illuminante
Nell’era moderna, in cui la società cerca costantemente di abbracciare la diversità e di promuovere l’inclusione, rimane ancora un aspetto che spesso viene trascurato: i pregiudizi verso le donne anziane, in particolare quelle oltre i 65 anni. Questo segmento della popolazione è spesso oggetto di stereotipi e discriminazioni basate sull’età e sul genere, che possono avere conseguenze negative sulla loro autostima, sulle opportunità di lavoro e sul loro benessere complessivo. È importante esaminare questi pregiudizi, smontarli e promuovere una visione più equa e inclusiva delle donne over 65.
I pregiudizi comuni sulle donne over 65
Prima di tutto, è essenziale comprendere quali siano i pregiudizi più diffusi nei confronti delle donne anziane. Uno dei più comuni è il concetto che le donne oltre i 65 anni siano meno capaci o meno interessanti rispetto alle donne più giovani. Questo pregiudizio si basa su stereotipi radicati nella società che associano il valore di una donna alla sua giovinezza e al suo aspetto fisico, piuttosto che alle sue capacità intellettuali o alla sua esperienza di vita.
Un altro pregiudizio diffuso è che le donne over 65 siano meno attive o meno capaci di adattarsi ai cambiamenti rispetto alle generazioni più giovani. Questo preconcetto può portare a una sottovalutazione delle competenze e delle risorse delle donne anziane, limitandone le opportunità di partecipare pienamente alla società e al mondo del lavoro.
Sfide e opportunità per le donne over 65
Nonostante i pregiudizi, le donne over 65 affrontano molte sfide e opportunità uniche. Da un lato, possono incontrare difficoltà nell’accesso al lavoro o nell’ottenere opportunità di carriera significative, a causa della percezione diffusa che siano meno produttive o meno capaci rispetto ai loro colleghi più giovani. Dall’altro lato, le donne anziane possono godere di una vasta esperienza di vita, di una rete sociale consolidata e di una maggiore libertà finanziaria, che può aprir loro nuove opportunità di contribuire alla società e di perseguire passioni personali.
Promuovere una visione più equa e inclusiva
Per superare i pregiudizi nei confronti delle donne over 65, è fondamentale promuovere una visione più equa e inclusiva dell’invecchiamento. Ciò significa riconoscere il valore unico che ogni individuo porta con sé, indipendentemente dall’età o dal genere. Le donne anziane devono essere viste e trattate come individui pienamente capaci e meritevoli di rispetto e dignità, con tanto da offrire alla società in termini di saggezza, esperienza e prospettive uniche.
Inoltre, è importante implementare politiche e programmi che favoriscano l’inclusione e l’empowerment delle donne anziane. Questo potrebbe includere l’accesso a opportunità di formazione e riqualificazione professionale, programmi di mentoring intergenerazionali e campagne di sensibilizzazione per contrastare i pregiudizi basati sull’età e sul genere.
E’ imperativo smontare i pregiudizi e le discriminazioni nei confronti delle donne over 65 e promuovere una visione più equa e inclusiva dell’invecchiamento. Le donne anziane hanno molto da offrire alla società e meritano di essere rispettate e valorizzate per le loro competenze, la loro esperienza e la loro saggezza. Solo attraverso un impegno collettivo per abbattere i pregiudizi e promuovere l’inclusione possiamo creare una società più giusta e accogliente per tutte le età e per entrambi i sessi.
[fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/amore-romanza-insieme-uomini-donne-4552087/]
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