salute&benessere
Coronavirus: come distinguerlo dall’allergia stagionale
La differenza principale tra Coronavirus e l’allergia primaverile consiste nello stato febbrile, presente nella maggior parte dei pazienti colpiti dal Covid-19.
Alcuni dei sintomi del nuovo Coronavirus sono simili a quelli tipici dell’allergia. Ad esempio, entrambe provocano congiuntivite, tosse e congestione nasale. In Italia c’è un alto numero di soggetti che soffrono di allergia, problema che aumenta in maniera esponenziale durante il passaggio dall’inverno alla primavera.
Infatti temperature miti e fioritura delle piante (con conseguente maggiore concentrazione del polline) sono i due principali fattori di rischio per l’insorgenza dell’allergia. Questo potrebbe rivelarsi un problema non banale nel corso delle prossime settimane. Il rischio è che chi ha contratto il Coronavirus possa scambiarlo come una semplice allergia.
Come distinguere il nuovo Coronavirus da un’allergia
La differenza principale in relazione ai sintomi del Coronavirus e dell’allergia primaverile consiste nello stato febbrile, presente in una percentuale largamente diffusa nei pazienti colpiti dal Covid-19, assente invece nei casi di allergia. I dottori consigliano dunque di misurare con una certa regolarità la temperatura corporea, grazie alla quale è possibile distinguere il nuovo Coronavirus da una comune allergia.
Un’altra sensibile differenza nei disturbi causati da un’allergia rispetto al Coronavirus riguarda la tipologia di tosse: la rinite allergica è associata a starnuti a raffiche (noti anche come starnuti a salve), che invece non sono presenti nei pazienti affetti da Coronavirus. Anche il tipico disturbo del naso che cola è associabile in larga parte soltanto all’allergia e non invece al Covid-19. Per quanto riguarda infine la congiuntivite, essa è presente con una frequenza nettamente maggiore nei pazienti colpiti dal nuovo Coronavirus.
Diffusione delle allergie respiratorie e studi sul possibile legame con il Coronavirus
In Europa e nel mondo 1 persona su 4 soffre di allergia. In Italia la percentuale è anche maggiore: su una popolazione di 60 milioni di abitanti, 20 milioni di persone sono interessate da allergie respiratorie di varia entità. Una delle misure di prevenzione per evitare l’allergia è restare a casa. Per questo, il Decreto dell’11 marzo della Presidenza del Consiglio dei Ministri che impone a tutti i cittadini di non uscire dalla propria abitazione se non per validi motivi viene in aiuto a chi soffre di allergia.
Altri due benefici indiretti portati in dote dalla pandemia da Coronavirus sono la diffusione delle mascherine chirurgiche e la sensibile diminuzione dell’inquinamento atmosferico: le prime bloccano gli allergeni, un’aria più pulita aiuta invece ad allontanare asma e riniti. A chi, infine, si chiede se ci sia una qualche correlazione tra le malattie allergiche e il rischio di contrarre il Covid-19, è importante citare il recente studio condotto a Wuhan da un gruppo di ricercatori cinesi, secondo cui non vi è alcun legame tra le due patologie.
salute&benessere
Da cosa dipendono gli infarti?
Da cosa dipendono gli Infarti: Cause, Fattori di Rischio e Prevenzione
Gli infarti, noti anche come attacchi di cuore, rappresentano una delle principali cause di mortalità in tutto il mondo. Queste gravi condizioni mediche possono colpire improvvisamente e avere conseguenze devastanti sulla salute di una persona. Comprendere le cause e i fattori di rischio associati agli infarti è fondamentale per prevenirli efficacemente e proteggere la salute del cuore. In questo articolo, esamineremo attentamente da cosa dipendono gli infarti, esplorando le cause sottostanti, i fattori di rischio e le strategie di prevenzione.
Cause degli Infarti:
Gli infarti si verificano quando il flusso sanguigno verso una parte del cuore viene interrotto, spesso a causa dell’occlusione di una delle arterie coronarie. Le principali cause di questo blocco includono:
1. Aterosclerosi: Questa è la causa più comune degli infarti. L’aterosclerosi si verifica quando le pareti delle arterie si ispessiscono a causa dell’accumulo di grasso, colesterolo e altre sostanze, formando placche. Se una di queste placche si rompe, può causare la formazione di un coagulo di sangue che ostruisce l’arteria.
2. Trombosi: La formazione di coaguli di sangue all’interno delle arterie coronarie può portare a un’occlusione improvvisa e completa del flusso sanguigno al cuore.
3. Spasmo Coronarico: In alcuni casi, le arterie coronarie possono sperimentare spasmi improvvisi e temporanei, riducendo il flusso di sangue al cuore e causando un infarto.
4. Embolia: Un embolo, un coagulo di sangue o una massa di tessuto grumoso, può viaggiare attraverso il flusso sanguigno e bloccare una delle arterie coronarie, causando un infarto.
5. Patologie Cardiache Congenite: Alcune persone possono essere più suscettibili agli infarti a causa di difetti cardiaci congeniti che influenzano il flusso sanguigno al cuore.
Fattori di Rischio:
Oltre alle cause immediate degli infarti, diversi fattori di rischio aumentano significativamente la probabilità di sviluppare questa condizione. Questi includono:
1. Ipertensione: La pressione sanguigna elevata aumenta lo stress sulle pareti delle arterie, aumentando il rischio di aterosclerosi e infarti.
2. Colesterolo Elevato: Livelli elevati di colesterolo LDL (“colesterolo cattivo”) possono contribuire alla formazione di placche nelle arterie coronarie.
3. Fumo di Sigaretta: Le sostanze chimiche presenti nel fumo di sigaretta danneggiano le pareti delle arterie e aumentano il rischio di coaguli di sangue.
4. Diabete: L’iperglicemia associata al diabete danneggia le arterie e aumenta il rischio di aterosclerosi e infarti.
5. Obesità: L’eccesso di peso aumenta lo stress sul cuore e può contribuire a condizioni come ipertensione, diabete e colesterolo elevato.
6. Sedentarietà: L’attività fisica regolare aiuta a mantenere la salute del cuore e riduce il rischio di infarti.
7. Stress: Lo stress cronico può influenzare negativamente la salute del cuore e aumentare la pressione sanguigna.
8. Età e Sesso: L’età avanzata e il sesso maschile sono fattori di rischio noti per gli infarti, anche se le donne possono essere a rischio dopo la menopausa.
Prevenzione degli Infarti:
La prevenzione degli infarti è fondamentale per ridurre il rischio di gravi complicazioni cardiache. Alcune strategie efficaci includono:
1. Adozione di uno Stile di Vita Salutare: Una dieta equilibrata, ricca di frutta, verdura, cereali integrali e proteine magre, insieme all’esercizio regolare, può ridurre il rischio di infarti.
2. Controllo dei Fattori di Rischio: Monitorare e gestire la pressione sanguigna, i livelli di colesterolo e il diabete può aiutare a prevenire la formazione di placche nelle arterie coronarie.
3. Cessazione del Fumo: Smettere di fumare è uno dei modi più efficaci per ridurre il rischio di infarti e migliorare la salute generale del cuore e dei polmoni.
4. Assunzione di Farmaci: In alcuni casi, il medico può prescrivere farmaci per controllare la pressione sanguigna, abbassare il colesterolo o gestire altre condizioni mediche che aumentano il rischio di infarti.
5. Monitoraggio Regolare della Salute: Sottoporsi regolarmente a controlli medici può consentire di individuare precocemente eventuali fattori di rischio o problemi cardiaci e intervenire tempestivamente.
6. Gestione dello Stress: Pratiche come la meditazione, lo yoga e l’esercizio possono aiutare a ridurre lo stress e promuovere la salute del cuore.
Gli infarti rappresentano una grave minaccia per la salute cardiovascolare e possono avere conseguenze fatali se non trattati tempestivamente. Comprendere le cause e i fattori di rischio associati agli infarti è fondamentale per adottare misure preventive efficaci e proteggere la salute del cuore. Con uno stile di vita sano, il controllo dei fattori di rischio e un attento monitoraggio della salute, è possibile ridurre significativamente il rischio di infarti e vivere una vita più lunga e sana.
[fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/attacco-di-cuore-malattia-salute-7479253/]
Continua a leggere su atuttonotizie.it
Vuoi essere sempre aggiornato e ricevere le principali notizie del giorno? Iscriviti alla nostra Newsletter
salute&benessere
Quale fine fanno gli strumenti chirurgici usati in sala operatoria?
Il Destino degli Strumenti Chirurgici Usati in Sala Operatoria: Processi e Normative da Conoscere
Nel mondo della sanità, ogni aspetto del processo medico viene attentamente considerato, incluso il destino degli strumenti chirurgici usati in sala operatoria. Questa è una questione di sicurezza, igiene e responsabilità ambientale. In questo articolo, esploreremo i processi e le normative che regolano il trattamento degli strumenti chirurgici dopo l’uso, offrendo una panoramica completa su quale fine facciano.
L’importanza del Corretto Trattamento degli Strumenti Chirurgici
Gli strumenti chirurgici sono essenziali per l’esecuzione di procedure mediche sicure ed efficaci. Tuttavia, dopo ogni utilizzo, è fondamentale trattarli in modo appropriato per evitare rischi per la salute dei pazienti e degli operatori, nonché per garantire la conformità normativa e la sostenibilità ambientale.
Processi di Sterilizzazione e Sanificazione
Dopo ogni intervento chirurgico, gli strumenti devono essere accuratamente puliti, sterilizzati e sanificati. Questo processo è cruciale per eliminare qualsiasi contaminazione batterica o virale e prevenire la trasmissione di infezioni. Le strutture sanitarie seguono rigorosi protocolli per garantire che gli strumenti siano trattati in modo sicuro ed efficace.
Sterilizzazione Autoclave: Il Metodo Standard
La sterilizzazione mediante autoclave è uno dei metodi più comuni utilizzati per trattare gli strumenti chirurgici. Questo processo implica l’esposizione degli strumenti al vapore ad alta pressione e temperatura, uccidendo batteri, virus e altri microrganismi patogeni. Le moderne autoclavi sono dotate di avanzate tecnologie di monitoraggio e registrazione per garantire la completa sterilità degli strumenti.
Rigide Normative e Standard di Sicurezza
Le normative e gli standard di sicurezza nella gestione degli strumenti chirurgici sono rigorosi e ben definiti. Le autorità sanitarie locali e internazionali impongono regole stringenti per garantire la sicurezza e la conformità normativa. Le strutture sanitarie devono rispettare queste normative e sottoporsi a ispezioni regolari per assicurare il rispetto dei requisiti.
La Responsabilità Ambientale: Riciclo e Smaltimento
Oltre alla sicurezza e all’igiene, la responsabilità ambientale è un aspetto cruciale nella gestione degli strumenti chirurgici. Gli strumenti monouso, quando possibile, dovrebbero essere composti da materiali biodegradabili o riciclabili. Gli strumenti riutilizzabili devono essere trattati in modo da minimizzare l’impatto ambientale. Le pratiche di riciclo e smaltimento sicuro sono essenziali per ridurre l’inquinamento e preservare l’ambiente.
Innovazioni Tecnologiche per una Gestione Più Efficiente
L’innovazione tecnologica ha rivoluzionato il settore della gestione degli strumenti chirurgici. Dalle avanzate autoclavi ai sistemi di tracciabilità RFID (Radio Frequency Identification), le nuove tecnologie consentono una gestione più efficiente degli strumenti, migliorando la sicurezza, riducendo i tempi di trattamento e ottimizzando le risorse.
Sicurezza, Conformità Normativa e Sostenibilità
Il destino degli strumenti chirurgici usati in sala operatoria è una questione complessa che coinvolge sicurezza, conformità normativa e sostenibilità. È essenziale che le strutture sanitarie rispettino rigorosi protocolli per garantire la sterilizzazione e la sanificazione degli strumenti, oltre a seguire le normative ambientali per il riciclo e lo smaltimento sicuro. Solo attraverso una gestione responsabile e consapevole degli strumenti chirurgici possiamo garantire interventi medici sicuri, igienici e sostenibili per il bene dei pazienti e dell’ambiente.
[fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/chirurgia-ospedale-medico-cura-1822458/]
Continua a leggere su atuttonotizie.it
Vuoi essere sempre aggiornato e ricevere le principali notizie del giorno? Iscriviti alla nostra Newsletter
salute&benessere
Quale cura per le ragadi?
Quale Cura per le Ragadi della Pelle: Rimedi Efficaci e Consigli Utili
Le ragadi della pelle sono uno dei problemi dermatologici più comuni che affliggono le persone di tutte le età. Queste piccole crepe o fenditure nella pelle possono verificarsi in varie parti del corpo, ma sono più comuni sulle mani, sui piedi e sulle labbra. Le ragadi possono essere dolorose e fastidiose, e se non trattate adeguatamente, possono peggiorare e causare complicazioni. Fortunatamente, esistono diverse cure efficaci per le ragadi della pelle che possono aiutare a lenire il dolore, favorire la guarigione e prevenire recidive. In questo articolo, esploreremo le cause delle ragadi della pelle e forniremo consigli utili e rimedi naturali per trattarle in modo efficace.
Cause delle Ragadi della Pelle
Prima di esaminare le cure per le ragadi della pelle, è importante capire le cause sottostanti di questo problema. Le ragadi possono essere causate da una serie di fattori, tra cui:
1. Pelle Secca: La mancanza di idratazione è una delle cause principali delle ragadi della pelle. La pelle secca è più suscettibile alle crepe e alle fenditure, specialmente nelle zone soggette a maggiore attrito, come le mani e i piedi.
2. Esposizione agli Agenti Atmosferici: L’esposizione prolungata al freddo, al vento e alla luce solare può contribuire alla formazione di ragadi sulla pelle.
3. Attività Ripetitive: L’uso eccessivo delle mani, ad esempio durante lavori manuali o sport come l’arrampicata su roccia, può causare ragadi.
4. Carenza Nutrizionale: Una dieta carente di vitamine e minerali essenziali, come la vitamina A, la vitamina E e lo zinco, può influenzare la salute della pelle e aumentare il rischio di ragadi.
5. Condizioni Dermatologiche: Alcune condizioni della pelle, come l’eczema e la psoriasi, possono rendere la pelle più suscettibile alle ragadi.
Cura e Trattamento delle Ragadi della Pelle
1. Idratazione Adeguata
Mantenere la pelle ben idratata è fondamentale per prevenire e trattare le ragadi. Applicare regolarmente una crema idratante ricca di agenti emollienti come la vaselina, la glicerina o l’acido ialuronico può aiutare a ripristinare l’umidità della pelle e a ridurre la secchezza.
2. Protezione Solare
L’applicazione di una crema solare con un elevato SPF può aiutare a proteggere la pelle dalle aggressioni dei raggi UV, riducendo così il rischio di ragadi causate dalla luce solare.
3. Esfoliazione Dolce
L’esfoliazione regolare può contribuire a rimuovere le cellule morte dalla superficie della pelle, favorendo la guarigione delle ragadi. Tuttavia, è importante utilizzare esfolianti delicati per evitare di irritare ulteriormente la pelle.
4. Bagni e Doccie Tiepide
Evitare l’uso di acqua calda e detergenti aggressivi durante il bagno o la doccia, poiché possono privare la pelle dei suoi oli naturali protettivi, peggiorando così le ragadi.
5. Applicazione di Oli Naturali
Gli oli naturali come l’olio di cocco, l’olio di mandorle e l’olio di jojoba possono aiutare a lenire e idratare la pelle, riducendo il dolore associato alle ragadi e promuovendo la guarigione.
6. Cerotti Protettivi
Nei casi in cui le ragadi sono particolarmente dolorose o profonde, l’applicazione di cerotti protettivi può aiutare a proteggere la pelle e a favorirne la guarigione.
7. Integratori Alimentari
Integrare nella dieta alimenti ricchi di vitamine e minerali essenziali può aiutare a migliorare la salute della pelle e a ridurre il rischio di ragadi. Inoltre, l’assunzione di integratori di vitamine e minerali può essere utile per compensare eventuali carenze nutrizionali.
8. Consultare un Dermatologo
Se le ragadi persistono nonostante l’uso di rimedi casalinghi e trattamenti topici, è consigliabile consultare un dermatologo. Il medico può valutare la gravità del problema e raccomandare trattamenti più specifici, come creme a base di corticosteroidi o terapie laser.
Le ragadi della pelle possono essere fastidiose e dolorose, ma con le giuste cure e trattamenti, è possibile lenire il dolore, favorire la guarigione e prevenire recidive. Mantenere la pelle ben idratata, proteggerla dagli agenti atmosferici e adottare una dieta equilibrata sono passi fondamentali per prevenire le ragadi. Tuttavia, se le ragadi persistono o peggiorano, è consigliabile consultare un dermatologo per una valutazione e un trattamento più specifico. Con le cure adeguate, è possibile ottenere sollievo dai sintomi delle ragadi e ripristinare la salute della pelle.
[fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/mani-vecchio-vecchiaia-anziano-2906458/]
Continua a leggere su atuttonotizie.it
Vuoi essere sempre aggiornato e ricevere le principali notizie del giorno? Iscriviti alla nostra Newsletter
-
news4 anni ago
La Caserma Rai 2 casting: come iscriversi
-
news3 anni ago
I Maneskin apriranno il concerto dei Rolling Stones
-
news5 anni ago
Fase 2: uscite per fasce d’età e controllo degli spostamenti
-
news5 anni ago
Coronavirus: stranieri in giro, i milanesi reagiscono
-
news5 anni ago
Coronavirus: arriva il Decreto Cura-Italia
-
news5 anni ago
Matteo Salvini occupa il Parlamento: risposte agli italiani
-
news4 anni ago
Ripristinati i vitalizi: la decisione del Senato fa discutere
-
gossip4 anni ago
Il Collegio 2020: aperti i casting. Ecco come partecipare
antonio moratti@alice.it
24 Marzo 2020 at 17:14
il corona virus prima o poi sparirà.
mario zorzetto
24 Marzo 2020 at 15:52
colgo l’ironia e premetto che non sono medico ma sconsiglio vivamente alla sua gentile consorte il tabagismo in concorso di emergenza coronavirus e di fare delle sane suffumicazioni di buoni estratti vegetali….. perché il rischio virale non esclude il rischio cancerogeno da tabagismo di cui esiste una ricca letteratura scientifica e poi la risposta tecnica e razionale alla sua domanda consegue anche dal fatto a tutti noto del sinergismo dei fattori (virali e non virali, fattori umani di inquinamento non voluti o cercati ) che compromettono l’apparato respiratorio in generale e che compromettono anche in età pediatrica la salute dei nostri polmoni…….. quindi per il bene comune di sua moglie, sua e di tutti noi il consiglio è : non fumare tanto meno in ambiente chiuso, dedicarsi appassionatamente ad altri vizi che non compromettano la funzionalità preziosa dei nostri polmoni già stressati da mille ragioni molte delle quali poco giustificabili. E soprattutto un altro consiglio: voti solo ed esclusivamente solo per quelle forze politiche che senza arroganza e con umiltà sono veramente dalla parte degli eroici medici che sono oggi in prima linea o meglio per quelle forze che anche in passato hanno dimostrato in modo genuino di difendere il nostro SSN… sono poche queste forze politiche ma ci sono bisogna saper guardare bene cordialmente e auguri di ogni bene
Chiara Vedovi
26 Marzo 2020 at 15:30
Adesso basta !!! Innanzitutto non ha senso la Sua risposta: non fumare tanto meno in ambiente chiuso, dedicarsi appassionatamente ad altri vizi che non compromettano la funzionalità preziosa dei nostri polmoni già stressati da mille ragioni molte delle quali poco giustificabili. CIOE’ CI SI DEDICHI AL BERE IN MODO SMODATO CHE NON COMPROMETTE IL GIA’ NOSTRO, APPUNTO, COMPROMESSO APPARATO RESPIRATORIO????????????????
INFINE BASTA DAVVERO CON QUESTA INGIUSTIFICATA INCENSAZIONE DEI POLITICI CHE, GAZZETTA UFFICIALE DEL 31/01/2020, ALLA MANO, VADA A LEGGERE E POI, EVENTUALMENTE, SCRIVA. I MEDICI NON SONO ANGELI, SONO PERSONE CHE CI AIUTANO E CHE, HANNO SCELTO LIBERAMENTE DI FARE LA PROFESSIONE MEDICA, PECCATO CHE, IN TEMPI NON SOSPETTI ERAVAMO GIA’ A MENO 15.000 MEDICI DI BASE… D’ALTRONDE SI DIVENTA MEDICI A NUMERO CHIUSO SALVO POI, “RECLUTARE” PERSONE NON ANCORA LAUREATE IN MEDICINA PER EMERGENZA, LA SMETTE DI FARE FALSA PROPAGANDA? LA RINGRAZIO
Cesare MARINUCCI
24 Marzo 2020 at 13:42
C’é qualcuno che saprebbe dirmi se i sintomi di mia moglie di tossire la mattina ed un paio di volte durante la giornata possano essere causa del virus che sta girando ? Da quello che ho potuto capire dato che non ha febbre e non presenta nessun altro sintomo ( faccio presente che fuma ) non dovrebbe trattarsi di ” Coronas Virus ” ma io non sono medico e pertanto non sono in grado di relazionare una prognosi.
Rimango in attesa di una persona qualificata che mi possa dare una risposta
Grazie
Patrizia
24 Marzo 2020 at 22:43
Ciao Cesare, anch’io chiusa sempre in casa, se esco solo x poco tempo x fare la spesa e poi mi ritiro. Sono fumatrice ahi me.. La tossetta secca + spesso da tempo, ora e’ circa un mese, ma non e’ proprio frequente, se fosse il maledetto corona, penso sia gia’ comparso, x me e’ questo brutto vizia ciò, misuro spesso la temperatura, vivo con la mia famiglia, forse se ci fosse stata la gravita’.. Loro avrebbero sviluppato la malattia, non sono un medico ma molti come noi fumatori che conosco, hanno lo stesso problema. Tanti auguri x tutto e a tutti voi, rispettiamo le regole e cerchiamo di fumare di meno se non del tutto. Patrizia
antonio moratti@alice.it
30 Marzo 2020 at 14:46
il corona virus prima o poi sparirà.
mario zorzetto
30 Marzo 2020 at 14:46
colgo l’ironia e premetto che non sono medico ma sconsiglio vivamente alla sua gentile consorte il tabagismo in concorso di emergenza coronavirus e di fare delle sane suffumicazioni di buoni estratti vegetali….. perché il rischio virale non esclude il rischio cancerogeno da tabagismo di cui esiste una ricca letteratura scientifica e poi la risposta tecnica e razionale alla sua domanda consegue anche dal fatto a tutti noto del sinergismo dei fattori (virali e non virali, fattori umani di inquinamento non voluti o cercati ) che compromettono l’apparato respiratorio in generale e che compromettono anche in età pediatrica la salute dei nostri polmoni…….. quindi per il bene comune di sua moglie, sua e di tutti noi il consiglio è : non fumare tanto meno in ambiente chiuso, dedicarsi appassionatamente ad altri vizi che non compromettano la funzionalità preziosa dei nostri polmoni già stressati da mille ragioni molte delle quali poco giustificabili. E soprattutto un altro consiglio: voti solo ed esclusivamente solo per quelle forze politiche che senza arroganza e con umiltà sono veramente dalla parte degli eroici medici che sono oggi in prima linea o meglio per quelle forze che anche in passato hanno dimostrato in modo genuino di difendere il nostro SSN… sono poche queste forze politiche ma ci sono bisogna saper guardare bene cordialmente e auguri di ogni bene
Chiara Vedovi
30 Marzo 2020 at 17:04
Adesso basta !!! Innanzitutto non ha senso la Sua risposta: non fumare tanto meno in ambiente chiuso, dedicarsi appassionatamente ad altri vizi che non compromettano la funzionalità preziosa dei nostri polmoni già stressati da mille ragioni molte delle quali poco giustificabili. CIOE’ CI SI DEDICHI AL BERE IN MODO SMODATO CHE NON COMPROMETTE IL GIA’ NOSTRO, APPUNTO, COMPROMESSO APPARATO RESPIRATORIO????????????????
INFINE BASTA DAVVERO CON QUESTA INGIUSTIFICATA INCENSAZIONE DEI POLITICI CHE, GAZZETTA UFFICIALE DEL 31/01/2020, ALLA MANO, VADA A LEGGERE E POI, EVENTUALMENTE, SCRIVA. I MEDICI NON SONO ANGELI, SONO PERSONE CHE CI AIUTANO E CHE, HANNO SCELTO LIBERAMENTE DI FARE LA PROFESSIONE MEDICA, PECCATO CHE, IN TEMPI NON SOSPETTI ERAVAMO GIA’ A MENO 15.000 MEDICI DI BASE… D’ALTRONDE SI DIVENTA MEDICI A NUMERO CHIUSO SALVO POI, “RECLUTARE” PERSONE NON ANCORA LAUREATE IN MEDICINA PER EMERGENZA, LA SMETTE DI FARE FALSA PROPAGANDA? LA RINGRAZIO
Cesare MARINUCCI
30 Marzo 2020 at 14:46
C’é qualcuno che saprebbe dirmi se i sintomi di mia moglie di tossire la mattina ed un paio di volte durante la giornata possano essere causa del virus che sta girando ? Da quello che ho potuto capire dato che non ha febbre e non presenta nessun altro sintomo ( faccio presente che fuma ) non dovrebbe trattarsi di ” Coronas Virus ” ma io non sono medico e pertanto non sono in grado di relazionare una prognosi.
Rimango in attesa di una persona qualificata che mi possa dare una risposta
Grazie
Patrizia
30 Marzo 2020 at 17:04
Ciao Cesare, anch’io chiusa sempre in casa, se esco solo x poco tempo x fare la spesa e poi mi ritiro. Sono fumatrice ahi me.. La tossetta secca + spesso da tempo, ora e’ circa un mese, ma non e’ proprio frequente, se fosse il maledetto corona, penso sia gia’ comparso, x me e’ questo brutto vizia ciò, misuro spesso la temperatura, vivo con la mia famiglia, forse se ci fosse stata la gravita’.. Loro avrebbero sviluppato la malattia, non sono un medico ma molti come noi fumatori che conosco, hanno lo stesso problema. Tanti auguri x tutto e a tutti voi, rispettiamo le regole e cerchiamo di fumare di meno se non del tutto. Patrizia