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Dybala: il giocatore della Juve che ha sconfitto il Covid-19
Dybala, attaccante nella Juve, ha annunciato di essere guarito dal Covid-19. Ripercorriamo le tappe fondamentali della sua carriera e della sua vita privata.
Dybala è un fenomeno del calcio, divenuto celebre grazie al suo ruolo come attaccante nella Juventus. Ieri ha annunciato ai suoi follower di essere finalmente guarito dal Covid-19. Ripercorriamo le tappe fondamentali della sua carriera e della sua vita privata.
Paulo Dybala è uno dei più quotati calciatori al mondo in forze alla Juventus dal 2015, quando ha firmato un contratto di cinque anni, che lo ha portato a indossare la maglia numero 10, precedentemente appartenuta al grande Del Piero. Il suo ingaggio è valso 32 milioni di euro.
Negli ultimi tempi il calciatore bianconero ha fatto molto parlare di sé, avendo dichiarato a tutti i suoi fan di aver contratto il Coronavirus.
Ieri, però, Dybala ha dato il grande annuncio: ha finalmente sconfitto questa malattia e torna a sorridere. La notizia arriva direttamente dal suo profilo Instagram con una foto che esprime tutta la sua felicità.
Dybala, l’infanzia e l’arrivo in Italia
Dybala è nato in Argentina, precisamente a Laguna Larga, nella provincia di Córdoba, il 15 novembre del 1993. La sua famiglia lo ha sempre sostenuto nel suo sogno di diventare calciatore e soprattutto il padre, che lo accompagnava agli allenamenti proprio nella città di Córdoba. Di lui Dybala ricorda sempre che era felice di accompagnarlo agli allenamenti, dimostrandogli che sognava per lui una carriera folgorante nel mondo del calcio, come è poi avvenuto.
Purtroppo, il calciatore argentino ha perso il padre molto presto, a soli 15 anni, a causa di un male incurabile al pancreas. Questo però lo ha reso ancora più determinato nel proseguire sia gli studi, per cui ha conseguito il diploma di scuola superiore, e sia nel calcio.
Una cosa che in molti non sanno è che Dybala ha origini italiane. Sì, perché sua nonna, emigrata da Napoli in Argentina durante gli anni ’40 della guerra. Per questo il suo ex allenatore, Antonio Conte, avrebbe voluto che fosse titolare in nazionale, ma lui rimane legato al suo Paese d’origine.
La sua preparazione e crescita atletica si devono all’Instituto De Cordoba, con il quale ha cominciato a giocare ai più alti livelli.
È nel 2012 che arriva in Italia, nel Palermo, per 12 milioni di euro. Solo 3 anni dopo la sua bravura lo fa sbarcare in uno dei club più prestigiosi del campionato italiano e mondiale: la Juventus, dove si distingue per la tecnica raffinata, tanto da guadagnarsi il soprannome di “Joya”, che significa “gioiello”.
Tutti i suoi tifosi conosceranno sicuramente la “Dybala Mask“, ovvero il classico gesto che fa dopo ogni gol e che pare essere un omaggio al suo film preferito: “Il Gladiatore”.
Famiglia e amori di Paulo Dybala
Paulo Dybala ha sempre voluto mantenere il legame con la famiglia d’origine, tanto che sua madre e i suoi 2 fratelli, Mariano e Gustavo, vivono in Italia. È infatti Mariano che dal 2017 è il suo procuratore.
A 26 anni Paulo Dybala è molto apprezzato da modelle e donne di spettacolo, tanto da aver avuto alcune relazioni importanti. Una delle sue storie più importanti è stata quella con Antonella Cavalieri, modella e oggi anche studentessa universitaria a Torino, nella facoltà di economia. La storia è durata dal 2015 al 2018, anche se in questi 3 anni le crisi non sono mancate, tanto da provocare un calo anche nelle performance del calciatore.
Durante la sua relazione con Irene Cioni, velina, sono circolate le voci di tradimenti da parte del calciatore, il quale pare che avesse una relazione parallela con Ginevra Sozzi, influencer.
Le sue storie o flirt hanno sempre avuto un filo conduttore, cioè quello di preferire donne argentine, come Oriana Sabatini, attuale fidanzata dal 2018 e nipote della grande tennista Gabriela.
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FONTE IMMAGINE: https://www.facebook.com/paulodybala/photos/a.437242369793552/965278073656643/?type=3&av=103240921112855&eav=AfaYNpFiZtuqGlAYE3ymQAVaobnelK3mQE5pDzAoSs7c5-_UgZ2rhEgZhaQLIsJ2Y2w&theater
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Chi è Gabriele Lavia?
Gabriele Lavia: Il Genio dietro la Macchina da Presa
Nel vasto panorama del cinema italiano, spesso emergono figure che, pur non godendo della stessa fama dei registi più mainstream, hanno lasciato un’impronta indelebile nell’industria cinematografica. Uno di questi talenti inossidabili è Gabriele Lavia, un regista, attore e direttore teatrale la cui carriera ha attraversato decenni di successi e riconoscimenti. In questo articolo, esploreremo chi è Gabriele Lavia, la sua carriera nel mondo del cinema e le sue opere più significative.
Chi è Gabriele Lavia?
Gabriele Lavia è nato a Milano nel 1942. Sin dalla giovane età, ha dimostrato un interesse innato per le arti performative, particolarmente per il teatro e il cinema. Dopo aver studiato recitazione presso la prestigiosa Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico, Lavia ha iniziato a calcare le scene teatrali con ruoli di rilievo, guadagnandosi presto la reputazione di talento promettente.
Tuttavia, è nel mondo del cinema che Gabriele Lavia ha lasciato un’impronta indelebile. Non solo come attore versatile, ma anche come regista di grande sensibilità artistica. La sua carriera cinematografica ha inizio negli anni ’70, e da allora ha lavorato su una varietà di progetti che spaziano dai film d’autore ai thriller psicologici.
La Carriera di Gabriele Lavia nel Cinema
La carriera di Gabriele Lavia come regista è caratterizzata da una fusione unica di stili e generi. Ha dimostrato una capacità straordinaria di navigare tra diverse forme narrative e di esplorare temi complessi con profondità e sensibilità. Uno dei suoi primi successi come regista è stato il film “Un delitto poco comune” del 1988, un thriller psicologico che ha ricevuto ampi consensi dalla critica per la sua tensione e la sua atmosfera inquietante.
Successivamente, Lavia ha continuato a dirigere una serie di film che hanno consolidato la sua reputazione come uno dei registi più interessanti del panorama cinematografico italiano. Tra le sue opere più celebri si annoverano “La casa del sorriso” (1991), un dramma intenso ambientato in un ospedale psichiatrico, e “La cena” (1998), un noir elegante e claustrofobico ambientato durante una cena tra amici che si trasforma in un incubo.
Ma Gabriele Lavia non si è limitato alla regia. Ha continuato a lavorare anche come attore, interpretando ruoli memorabili in film come “Profondo Rosso” di Dario Argento e “Il portiere di notte” di Liliana Cavani. La sua presenza sullo schermo è sempre stata magnetica, con una capacità unica di catturare l’attenzione del pubblico con la sua intensità e il suo carisma.
L’Impatto di Gabriele Lavia sul Cinema Italiano
L’opera di Gabriele Lavia ha avuto un impatto duraturo sul cinema italiano. La sua capacità di mescolare elementi di suspense, psicologia e dramma lo ha reso un regista versatile e innovativo. Le sue opere sono state spesso celebrate per la loro originalità e la loro audacia artistica, e hanno contribuito a definire il panorama cinematografico italiano degli ultimi decenni.
Inoltre, ha influenzato intere generazioni di registi italiani, ispirando una nuova ondata di talenti creativi a esplorare temi complessi e a sfidare le convenzioni del cinema mainstream. La sua eredità artistica continua a vivere attraverso il suo lavoro e l’ammirazione dei suoi colleghi e dei suoi fan.
Gabriele Lavia è molto più di un semplice regista. È un’icona del cinema italiano, un artista poliedrico che ha lasciato un’impronta indelebile sull’industria cinematografica con la sua sensibilità artistica e la sua maestria tecnica. Attraverso i suoi film, ha esplorato le profondità della psiche umana, affrontando temi complessi con intelligenza e sensibilità. La sua eredità continuerà a ispirare e a influenzare generazioni di cineasti italiani, garantendo che il suo contributo al mondo del cinema rimanga vivo e vibrante per gli anni a venire.
[fonte immagine: https://www.teatrodellatoscana.it/it/news/il-teatro-che-si-fa-intervista-a-gabriele-lavia]
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Chi era Lady Godiva?
Storia, Leggenda e Significato
Nel vasto panorama della storia inglese, poche figure risplendono con la stessa aura di mistero e fascino di Lady Godiva. Immortalata nella leggenda come un simbolo di coraggio, giustizia e generosità, la sua storia ha resistito al passare dei secoli, lasciando un’impronta indelebile nella cultura popolare. Ma chi era veramente Lady Godiva? Qual è la verità dietro il velo della leggenda? In questo articolo, esploreremo la vita, la leggenda e il significato di questa figura enigmatica.
L’Origine della Leggenda
La leggenda di Lady Godiva affonda le sue radici nell’Inghilterra medievale, durante il regno di Edoardo il Confessore, intorno all’XI secolo. Il racconto più diffuso narra di una nobile donna, Lady Godiva, moglie di Leofrico, il potente conte di Mercia. Secondo la leggenda, Leofrico impose tasse eccessivamente gravose sul popolo di Coventry, causando grande sofferenza e disagio.
Nel tentativo di persuadere suo marito a ridurre le tasse, Lady Godiva supplicò ripetutamente. Tuttavia, Leofrico, noto per la sua testardaggine, rifiutò di ascoltarla. Determinata a far valere i diritti del popolo, ella accettò una sfida audace: avrebbe attraversato le strade di Coventry completamente nuda, a condizione che suo marito riducesse le tasse.
Il Celebre Cavallo
La leggenda continua con Lady Godiva che, montata su un nobile cavallo bianco, percorre le strade di Coventry, coprendo il suo corpo solo con i suoi lunghi capelli dorati. Il popolo, avvertito del suo gesto coraggioso, rispetta la sua modestia e non osa guardare mentre passa. Solo uno sventurato, noto come “Peeping Tom”, osò infrangere il tabù, ma fu punito immediatamente dalla cecità.
La Giustizia di Lady Godiva
Il gesto ebbe l’effetto desiderato: suo marito, commosso dalla sua determinazione e dalla sua generosità, accettò di ridurre le tasse, alleviando così il peso sulle spalle del popolo di Coventry. Questo atto di coraggio e altruismo trasformò Lady Godiva in un’icona di giustizia e compassione, celebrata per generazioni attraverso racconti orali, opere d’arte e opere letterarie.
La Verità Storica
Sebbene la leggenda sia diventata parte integrante del folklore inglese, è importante distinguere tra fatti storici e narrazioni leggendarie. Purtroppo, le prove storiche concrete sulla vita di Lady Godiva sono scarse. Non esistono documenti contemporanei che confermino l’evento dell’attraversamento di Coventry nuda o l’esistenza di un “Peeping Tom”.
Tuttavia, ci sono alcune menzioni storiche di una figura simile a Lady Godiva. Ad esempio, il Domesday Book, un registro delle proprietà in Inghilterra compilato nel 1086, menziona una donna chiamata Godiva, che potrebbe essere stata la moglie di Leofrico. Tuttavia, non fornisce dettagli sul suo carattere o sulle sue azioni.
Il Significato di Lady Godiva
Nonostante l’incertezza storica, il mito ha mantenuto la sua rilevanza e il suo fascino nel corso dei secoli. La figura di Lady Godiva è stata adottata come simbolo di coraggio, giustizia sociale e resistenza contro l’oppressione. Il suo gesto di auto-sacrificio per il bene del popolo rappresenta un ideale di nobiltà e altruismo.
Inoltre, la leggenda ha ispirato numerose opere d’arte, tra cui dipinti, sculture e opere teatrali. Artisti come John Collier, Edmund Blair Leighton e Alfred, Lord Tennyson hanno contribuito a mantenere viva la sua memoria attraverso le loro creazioni.
Rimane una figura intrigante della storia e della mitologia inglese, il cui nome evoca immagini di coraggio, nobiltà d’animo e altruismo. Sebbene la verità storica possa rimanere avvolta nel mistero, il suo impatto culturale e il suo significato simbolico rimangono indiscutibili. La leggenda di Lady Godiva continua a ispirare e incantare, ricordandoci il potere delle azioni individuali nel plasmare il destino delle comunità e il nostro concetto di giustizia e umanità. Che sia una storia di fatti o di fantasia, rimane un’importante icona culturale che continuerà a essere celebrata e ricordata per le generazioni a venire.
[fonte immagine: https://periergeia.org/en/the-nakedness-of-lady-godiva/]
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Chi ha condotto la prima edizione dell’Isola dei Famosi?
Chi ha condotto la prima edizione dell’Isola dei Famosi?
L’Isola dei Famosi, uno dei reality show più famosi e longevi della televisione italiana, ha catturato l’attenzione del pubblico sin dalla sua prima edizione. Lanciato nel 2003, questo programma ha visto numerosi conduttori e conduttrici affiancarsi nel corso degli anni, ma chi ha condotto la prima edizione dell’Isola dei Famosi?
Gli inizi dell’Isola dei Famosi
Prima di addentrarci nel ruolo del conduttore della prima edizione, è importante comprendere il contesto in cui è nato questo celebre reality. L’Isola dei Famosi è stato adattato dal format internazionale “Survivor” e ha debuttato in Italia nel 2003, portando una ventata di novità nel panorama televisivo italiano. Il programma si basa sull’idea di mettere un gruppo di VIP in una location remota, solitamente un’isola tropicale, e testarne le abilità di sopravvivenza in condizioni estreme.
La prima edizione: una sfida all’insegna dell’avventura
La prima edizione dell’Isola dei Famosi è stata trasmessa nel 2003 su Rai 2. Questo primo ciclo ha segnato l’inizio di una lunga serie di stagioni che avrebbero continuato a intrattenere il pubblico italiano per anni a venire. L’edizione inaugurale è stata particolarmente emozionante, poiché nessuno sapeva esattamente cosa aspettarsi da questo nuovo format televisivo.
Il volto dietro il microfono: Simona Ventura
La risposta alla domanda su chi abbia condotto la prima edizione dell’Isola dei Famosi è chiara: è stata Simona Ventura. La nota conduttrice televisiva, già famosa per il suo carisma e la sua capacità di coinvolgere il pubblico, è stata scelta per guidare i telespettatori attraverso questa avventura esotica e intrigante.
Simona Ventura: un’icona della televisione italiana
Simona Ventura ha dimostrato fin dall’inizio di essere la scelta ideale per condurre un programma così audace e avvincente come l’Isola dei Famosi. Con il suo stile energico e la sua personalità vivace, è stata in grado di tenere incollati allo schermo milioni di telespettatori italiani, trasformando il programma in un vero e proprio fenomeno televisivo.
Il successo della prima edizione
La combinazione di Simona Ventura come conduttrice e di una serie di personaggi famosi disposti a mettersi in gioco in un ambiente selvaggio ha reso la prima edizione dell’Isola dei Famosi un successo immediato. Il pubblico si è affezionato ai naufraghi e ha seguito con fervore le loro sfide, le loro alleanze e le loro rivalità.
L’eredità di Simona Ventura
Dopo il successo della prima edizione, Simona Ventura è rimasta legata al programma per diverse stagioni successive, consolidando ulteriormente la sua posizione come uno dei volti più noti e amati della televisione italiana. La sua presenza ha contribuito in modo significativo al successo continuo dello show nel corso degli anni.
La prima edizione dell’Isola dei Famosi è stata condotta con maestria da Simona Ventura, un’icona della televisione italiana. Il suo carisma e la sua capacità di coinvolgere il pubblico hanno contribuito in modo significativo al successo immediato del programma. E’ diventato un pilastro del panorama televisivo italiano. L’eredità di Simona Ventura nell’Isola dei Famosi è ancora evidente oggi. Il programma continua ad appassionare il pubblico dopo più di due decenni dalla sua prima messa in onda.
[fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/isola-vacanza-caraibico-palme-2482200/]
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