Gli animali in letargo si preparano all’arrivo della primavera e trascorrono nelle loro tane i mesi invernali. Ma è vero che dormono per tutto il tempo?
Gli animali affrontano la stagione invernale con il letargo. Durante questi mesi, quindi, utilizzano le scorte di cibo accumulate durante l’estate e, inoltre, immagazzinano maggiore grasso corporeo utile per proteggersi dal freddo. Ma cosa succede ad un animale quando si trova in questa situazione?
Animali in letargo: come prepararsi all’inverno
Notoriamente il letargo viene definito come un periodo di sonno continuo dell’animale. Niente di più sbagliato. Chi va in letargo, invece, cade in uno stato di torpore ma, essenzialmente, si prepara a trascorrere mesi in totale riposo e relax dalle attività di caccia.
Ma cosa cambia quando si va in letargo? Le funzioni vitali si riducono, si abbassa anche il battito cardiaco, temperatura, attività metaboliche e la respirazione. Insomma questo momento permette all’animale di cambiare fisiologicamente e di andare quasi in risparmio energetico fino all’avvento della primavera.
Chi va in letargo?
Ad applicare il letargo sono non solo gli animali come orsi, procioni, ghiri, pipistrelli, tartarughe, rettili e molti altri, ma anche alberi e piante si preparano ad un lungo riposo invernale. Insomma, tutto il mondo vegetale e animale ha necessità di stopparsi e prepararsi ad affrontare una nuova primavera, quindi, una vita diversa.
Animali in letargo: lo stato di quiescenza
Quando si va in letargo si entra in uno stato di quiescenza. In questo caso si riducono, come abbiamo già anticipato, tutti i processi vitali degli animali. Questa operazione permette di godere delle riserve di acqua corporee e non congelarsi grazie alle riserve di grasso. Inoltre, è possibile che vi sia anche un certo stato di torpore.
Un esempio di animale che va in letargo in modo “organizzato” è l’orso. Lui passa l’estate a immagazzinare quanto più cibo possibile, quindi, ingrassa e sfrutta questa condizione durante l’inverno. Durante i mesi freddi non si nutre, vive nella sua tana e non ha bisogno di altro se non di se stesso.
Le marmotte sono ancora più organizzate. Anche se sono abituate al freddo, a settembre preparano la loro tana per l’inverno. Trascorrono sei mesi in cui dormono e si svegliano solo per le attività corporee. La temperatura del loro corpo scende a cinque gradi.
Il riccio, durante i mesi invernali, dorme tra foglie ed erba che porta nella sua tana; per procacciarsi il cibo, invece, è costretto a percorrere lunghe distanze, che spesso lo indeboliscono e lo portano in sottopeso. Se loro non raggiungono un peso adeguato, prima dell’inverno, non potranno andare in letargo, quindi, potrebbero soccombere.
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