La leishmaniosi si origina da un parassita, la leishmania. Questa patologia colpisce gli animali domestici in molte forme. Quella che è presente nell’area mediterranea è la leishmania infantum. Vediamo come si manifesta come va trattata.
Leishmaniosi: come si manifesta
È bene dire, prima di tutto, che la leishmania ha un suo ciclo vitale proprio come ogni parassita. Per svilupparsi ha bisogno di un ambiente congeniale e dei vettori. Gli ospiti definitivi, chiamati reservoir, hanno la forma amastigote della leishmania e sono cani, gatti, cavalli, furetti, volpi ecc. I vettori, invece, ospitano un ematofago, cioè, un parassita che si nutre di sangue ed è colui che ospita il parassita come agente infettante. Vediamo, quindi, il suo ciclo di vita.
Il flebotomo, un insetto giallastro di piccolissime dimensioni, massimo 4 millimetri, procede a pungere un animale vettore che ospita l’ematofogo. Entro venti giorni al massimo il flebotomo si trasforma in una forma promastigote che si espelle dopo il nutrimento di sangue dell’ospite, quindi, del cane, gatto o altri.
Dopo la trasformazione e, quindi, con un cambio di temperatura, gli amastigoti scatenano le difese immunitarie. Il parassita, pertanto, si moltiplica e infesta l’organismo dell’animale. Ogni ambiente risponde diversamente con sintomi oppure no. Se è ricettivo manifesterà i segni, se è resistente, invece, no.
Leishmaniosi: i sintomi
Quando il nostro animale soffre di leishmaniosi è possibile che si verifichino lesioni della pelle, congiuntivite, linfadenopatia periferica, anoressia, dimagrimento ma aumento del senso di fame, insufficienza renale, febbre, uveite ed epistassi. Il primo segnale preoccupante è la lesione a livello della cute che si manifesta con esfoliazioni e dermatiti. È possibile che i cuscinetti plantari subiscano delle lesioni di natura ulcerosa.
Leishmaniosi: rischi e cura
La leishmaniosi non va assolutamente sottovalutata come malattia. Uno dei rischi è la formazione di immunocomplessi, quindi, una funzionalità ridotta dell’organo colpito. Ad esempio se vi è insufficienza renale la regione interessata è il rene, quindi, risulta difficilmente recuperabile e, molto spesso, porta al decesso.
La leishmaniosi è difficile da diagnosticare, infatti, molto spesso non è facile associare i sintomi alla malattia, poiché questi possono essere comuni ad altre patologie meno gravi. C’è bisogno di effettuare analisi cliniche e interfacciarsi con il proprio veterinario.
È possibile curare la leishmaniosi? Si, però, è bene agire per tempo. Una delle terapia che riscuote successo prevede l’utilizzo di milteforan o glucantime. Si tratta di sostanze che uccidono i parassiti. Se si associano all’allopurinolo che va assunto per lungo tempo, è possibile incorrere in danni renali. Queste terapie, ad oggi, non sono del tutto risolutive ma riescono a cronicizzare la malattia.
Recentemente è stato messo in commercio un vaccino efficace contro la leishmaniosi. È importante, però, praticarlo solo a chi è sieronegativo e non vi è ancora una prova tangibile della sua efficacia. Per questo motivo, quindi, bisogna attendere ulteriori sviluppi della ricerca.
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