La Principessa del Pop, Britney Spears, attualmente lontana dalle scene musicali, è stata paragonata ad un paziente in stato di coma durante la battaglia legale in corso che la vede contrapporsi al padre, Jamie Spears.
La Pop-Princess Britney Spears è stata paragonata ad un paziente in stato di coma, durante l’udienza in tribunale sulla sua “conservatorship“, tenutasi lo scorso 7 ottobre. Un parallelo che ha fatto il legale della stessa artista statunitense, rivelando i motivi per cui lui dovesse pronunciarsi, nella querelle che vede l’artista contrapporsi al padre, al posto di Britney. E il paragone di cui è diventato protagonista il noto avvocato ha fatto il giro del web, gettando i fan della popstar nello sconforto. Ma non tutto ciò che è stato pubblicato al riguardo corrisponderebbe a verità.
Britney Spears: le ultime indiscrezioni choc sulla conservatorship
“Britney Spears ha le facoltà mentali di un paziente in coma”, è il titolo ricorrente in questi giorni sulle prime pagine di diversi siti-web e quotidiani, anche pregevoli, un virgolettato affibbiato all’avvocato della cantante che potrebbe essere stato strumentalizzato dai media, alla luce di quanto emerge dalle reali dichiarazioni riportate dal legale.
In occasione dell’ultima sentenza del 7 ottobre della “conservatorship”, l’istituto giuridico secondo cui Britney Spears è incapace di intendere e di volere e pertanto è vincolata alla tutela dei “conservator”(conservatori, tutori, ndr) tra cui il padre Jamie Spears, da almeno 12 anni, il legale dell’artista Sam Ingham ha rilasciato delle dichiarazioni molto forti, che hanno in poco tempo letteralmente circumnavigato la rete.
Secondo quanto riportato in rete in questi giorni dai siti e giornali nostrani, il legale dell’artista, in seduta di sentenza in tribunale, ha testualmente paragonato l’attuale stato mentale di Britney a quello di un paziente in stato di coma, spiegando così il motivo per cui dovesse pronunciarsi lui al posto dell’artista e perché la popstar fosse impossibilitata a richiedere personalmente l’estromissione del padre Jamie Spears dal ruolo di tutore del suo patrimonio. Secondo le fonti italiane, quindi, il sito Tmz ha riportato sul legale quanto segue: “Ha dichiarato la sua assistita incapace di firmare una dichiarazione giurata d’intenti. Il legale, durante un’udienza per la nomina di un nuovo tutore, ha paragonato le facoltà mentali di Britney a quelle di un paziente in coma, che vista la situazione fa parlare al suo posto un avvocato”.
Secondo lo stesso Tmz, stando a quanto invece ripreso da Nme (fonte straniera come Tmz, ndr), Ingham ha dichiarato che Britney fosse impossibilitata a firmare documenti, dichiarazioni, che attestassero la sua posizione nella querelle in corso. Ha, in verità, spiegato che, pur non essendo in coma, Britney è “incapace dinanzi alla legge” di convenire alcuna azione legale, per “incapacità di agire” (la “capacità d’agire”, nell’ordinamento giuridico italiano, indica l’idoneità del soggetto a porre validamente in essere atti idonei ad incidere sulle posizioni giuridiche soggettive di cui è titolare e può essere limitata o revocata in sede giurisdizionale, per esempio con una sentenza di inabilitazione , ndr). Così come ha fermamente indicato anche la pagina italiana di Britney Spears, The Britney Room, contestando il contenuto dei molteplici articoli circolanti in rete negli ultimi giorni, sulle presunte effettive facoltà mentali riconducibili a quelle di un paziente in stato di coma dell’artista.
Ingham, alla luce del fatto che “gli avvocati possono pronunciarsi dinanzi alla legge in rappresentanza dei pazienti in coma”, ha poi fatto sapere che Britney Spears non intende al momento tornare attiva sulle scene musicali. Nel frattempo, avanza il Free Britney sui social, il movimento che vede schiere di fan della popstar americana opporsi alla sua “conservatorship”, ritenuta da molti una prigionia per la “Santa del Pop”.
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