Sapete perché esistono i capelli ricci e perché sono vantaggiosi? Lo spiega il primo studio che esamina il tipo di capelli da un punto di vista evolutivo.
Un interessante studio della Penn State University (Usa) spiega perché nella storia della nostra evoluzione sono comparsi i capelli ricci e qual è il loro vantaggio.
L’importanza dei capelli ricci da un punto di vista evolutivo
I capelli ricci sono difficili da gestire, pettinare e curare, ma anche belli da vedere e vantaggiosi. Da un punto di vista evolutivo sono infatti stati importanti per proteggere la testa dei nostri antenati dal calore del sole ed evitare che si surriscaldasse. Sarebbe proprio questo il motivo per cui i nostri avi, una volta diventati bipedi, persero i peli sul corpo ma mantennero un folto cuoio capelluto. La postura bipede, e il corpo privo di peli, potrebbero aver reso necessario lo sviluppo dei peli del cuoio capelluto per ridurre al minimo l’aumento di calore dovuto alle radiazioni solari, in particolare negli ominidi con un cervello di grandi dimensioni con capelli strettamente arricciati e più protettivi.
Il fatto che i capelli ricci offrono la migliore protezione della testa dai raggi solari potrebbe essere anche la ragione per cui questo tratto si è evoluto nei primi ominidi in Africa, mentre la capigliatura liscia è emersa solo quando alcuni umani si sono trasferiti in zone e latitudini più fresche.
Lo studio
Da tempo gli scienziati si interrogano sul perché gli esseri umani siano gli unici animali ad avere una mancanza generale di peluria pur avendo gruppi di peli che spuntano in zone apparentemente casuali.
Per comprendere la geografia morfologica dei peli la comunità scientifica ha portato avanti esperimenti con nuove prove, le quali confermerebbero la teoria secondo cui i peli del cuoio capelluto si sono evoluti per aiutarci a rimanere “freschi”. I capelli avrebbero dunque una funzione termoregolatrice.
Per portare prove a supporto della teoria della funzione termoregolatrice dei capelli, un gruppo di ricercatori del Dept Kinesiology della Penn State University (Usa), guidati da Tina Lasisi, in collaborazione con i ricercatori dell‘Environmental Ergonomics Research Centre della Loughborough University, ha deciso di approfondire la questione, portando avanti un ulteriore esperimento, e ha scoperto che alcune tipologie proteggono più di altre.
I ricercatori hanno fatto indossare a un manichino dotato di sensori termici tre parrucche, una fatta con capelli umani lisci e le altre due con capelli ricci e molto ricci (a turacciolo). Il manichino è stato poi colpito con vento a diverse velocità, in diverse sessioni, in un ambiente a temperatura e umidità controllate. Successivamente, i ricercatori hanno esposto il manichino a radiazioni solari simulate e hanno misurato quali capelli avessero dissipato meglio il calore. Le parrucche si sono comportate tutte in modo simile quando sono state sottoposte alle luci calde delle lampade, ma i capelli ricci, soprattutto quelli molto ricci, simili a quelli delle persone di recente discendenza africana, si sono dimostrati i più efficienti nell’isolare la testa dal calore e, dunque, nel mantenere il manichino “fresco” dalle radiazioni “solari” sovrastanti. In sostanza, i ricci permettono al cuoio capelluto di “respirare” meglio, pur proteggendolo dal sole.
“I capelli strettamente arricciati possono fornire un’ulteriore riduzione dell’afflusso di calore oltre la capacità dei capelli (peli) tipicamente lisci dei mammiferi. I nostri risultati confermano che, indipendentemente dalla consistenza, i capelli agiscono come una barriera che riduce la perdita di calore dal corpo (in questo caso, dal cuoio capelluto) all’ambiente circostante”, scrivono i ricercatori.
Si tratta di un esperimento interessante perché è il primo studio a esaminare il tipo di capelli da un punto di vista evolutivo.
fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/donna-modello-acconciatura-trucco-2537564/
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