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Carnevale in Italia: gli eventi più belli e famosi

Il Carnevale in Italia viene celebrato con una serie di eventi spettacolari. Ecco quali sono i più belli e famosi da non perdere.

Il Carnevale in Italia viene celebrato con una serie di eventi spettacolari. Ecco quali sono i più belli e famosi da non perdere.

E’ tempo di Carnevale. Nonostante l’emergenza sanitaria ancora in corso, diverse città italiane si preparano a celebrare la festa più allegra dell’anno. Solo alcuni eventi si svolgeranno in presenza, mentre altri saranno visibili in streaming, altri ancora sono slittati all’estate o definitivamente cancellati.

In attesa di iniziare i festeggiamenti con il Giovedì Grasso, che quest’anno cade il 24 febbraio, vediamo insieme quali sono i Carnevali più famosi e belli d’Italia.

Carnevale in Italia, Venezia e Viareggio

I Carnevali più famosi d’Italia sono senza dubbio quelli di Venezia e Viareggio. Il primo, di origini antichissime, è celebre in tutto il mondo per le sue maschere e i suoi cortei in barca tra i canali e ogni anno attira migliaia di turisti provenienti da tutto il mondo. In occasione del Carnevale, Venezia si veste a festa con musica, concerti e spettacoli in ogni angolo della città.

Da non perdere il Volo dell’Angelo con i balli in maschera, quello dell’Asino, la Festa delle Marie e le sfilate dei carri allegorici di Zelarino e Marghera, nonché la specialità gastronomica tipica del carnevale veneziano: le fritole

A Viareggio, sulla costa della Versilia in Toscana, il Carnevale si celebra da oltre 140 anni. La maschera simbolo del Carnevale di Viareggio è Burlamacco, realizzata dal pittore e grafico Uberto Bonetti nel 1930. Da decenni ormai i protagonisti del Carnevale di Viareggio sono i carri allegorici in cartapesta, con caricature di cartone che rappresentano politici, personaggi dello sport, dello spettacolo, e tanti altri.  A Viareggio esiste una vera e propria scuola di formazione per la lavorazione della cartapesta che organizza corsi rivolti ai giovani.

A dare inizio alla festa è un triplice colpo di cannone sparato dal mare. Dopo il segnale, i mastodontici carri iniziano a sfilare tra musica e balli.

L’evento principale è la sfilata del Corso Mascherato, con una gara fra i più spettacolari carri allegorici al termine della quale viene decretato il vincitore.

Carnevale al Nord Italia

Non solo Venezia e Viareggio. Come dicevamo, il Carnevale è celebrato in tutta Italia con tanti eventi tipici. Ogni Regione ha il suo Carnevale.

In Emilia Romagna, ad esempio, è famoso il Carnevale di Cento che, oltre alla classica sfilata di carri allegorici (che si issano oltre i 20 metri di altezza) e maschere (la maschera simbolo è Tasi, personaggio centese dell’800, amante del buon vino), include eventi collaterali, tra cui lo spettacolo di danza di un gruppo di ballerine e percussionisti brasiliani. Non a caso il Carnevale di Cento è gemellato dal 1990 con il celebre Carnevale di Rio de Janeiro.

Tipica del Carnevale di Cento è la tradizione del ‘gettito’, che consiste nel lancio, da parte dei figuranti che stanno sopra i carri in movimento, di oggetti e gadget come palloni, peluche, ecc. Altra tradizione del Carnevale di Cento è il “Rogo di Tasi”. Dopo aver aperto le sfilate vestito in frac e accompagnato dalla volpe, Tasi, il personaggio carnevalesco del paese, viene bruciato l’ultimo giorno in piazza Guercino, in centro. L’ultimo giorno di festa viene anche premiato il carro vincitore.

Le specialità gastronomica del Carnevale di Cento sono le sfrappole e le castagnole.

Altro Carnevale famoso è quello di Fano, nelle Marche. Si tratta del Carnevale più antico d’Italia, nonché uno dei più antichi del “Vecchio Continente”. La sua nascita viene infatti fatta risalire al 1347.

Come a Cento, anche a Fano è tradizione il “getto“. Durante il secondo giorno della festa, infatti, dai carri vengono lanciati dolciumi sul pubblico.

La maschera simbolo del Carnevale di Fano è il pupo “Vulon”, una caricatura del personaggio storico del momento, che sfila insieme ai carri e alle maschere. Le specialità gastronomiche sono le bombe di carnevale ripiene e ravioli di castagne.

In Piemonte è celebre il Carnevale d’Ivrea, che risale al 1808. Qui la festa consiste in una rievocazione della rivolta del popolo contro il tiranno che nel Medioevo rivendicò lo jus prime noctis sulla figlia di un mugnaio, il quale si ribellò accendendo la sommossa.

La rivolta viene combattuta a colpi di arance. La Battaglia delle Arance è l’evento simbolo del Carnevale d’Ivrea e si svolge nella giornata del Martedì Grasso. Protagonisti della battaglia sono gli “aranceri a piedi”, che rappresentano il popolo, e devono scacciare i “lottatori” su carri trainati da cavalli (i quali indossano protezioni e maschere) che invece rappresentano il Tiranno. Quest’ultimo, insieme a Violetta la mugnaia, è la maschera simbolo del Carnevale.

A tutti i partecipanti alla celebrazione del Carnevale è richiesto di indossare un indumento obbligatorio, ovvero un berretto rosso, che serve per contraddistinguersi dagli aranceri e non essere bersagliati durante la battaglia.

Altro evento principale del Carnevale d’Ivrea, oltre alla Battaglia delle Arance, è l’Abbruciamento dello Scarlo, un falò durante il quale, nella piazza, viene dato alle fiamme un grosso palo ricoperto di erica secca, a simboleggiare la scacciata della negatività e la rigenerazione della terra in vista di buoni raccolti.

I dolci tipici del Carnevale ad Ivrea sono i Friciò.

In Val d’Aosta, invece, il Carnevale si celebra con due eventi. Il primo è il Carnevale della Coumba Freida, letteralmente “della valle fredda”, che rievoca il passaggio dei soldati al seguito di Napoleone. Le maschere tipiche sono le “Landzette”, con uniformi che ricordano proprio quelle napoleoniche del 1800, e sono di legno. Esse tengono anche in mano un crine di cavallo e un campanello nella cintura.

Il secondo è il Carnevale di Verrès (Ao), rievocazione del ballo di Caterina di Challant, nobile valdostana, che nel 1450 danzò con i giovani del paese. Un gesto democratico che gli abitanti di Verrès ricordano con una sfilata nel borgo antico e con serate danzanti all’interno dell’antico castello. Il Martedì Grasso è consuetudine distribuire al pubblico, polenta e salsicce.

Infine, in Trentino Alto Adige è famoso il Carnevale Asburgico di Madonna di Campiglio, un vero e proprio tuffo nel passato con la coppia imperiale formata dalla Principessa Sissi e il consorte Francesco Giuseppe che sfilano con un corteo di dame e cavalieri.

Da non perdere, oltre al corteo inaugurale con l’arrivo della coppia imperiale, il Gran Ballo dell’Imperatore presso il salone Hofer dell’Hotel Des Alpes.

Il Carnevale Ambrosiano di Milano

Menzione a parte merita il Carnevale di Sant’Ambrogio a Milano, in quanto, a differenza degli altri, non finisce il Martedì Grasso (che quest’anno cade il primo marzo). La chiusura del Carnevale è posticipata di una settimana. Questo perché, al tempo di Sant’Ambrogio, prima di iniziare i riti quaresimali si volle attendere il vescovo di Milano che ritornava da un pellegrinaggio.

Gli eventi principali del Carnevale ambrosiano sono il corteo e la festa in Piazza Duomo. Al corteo storico prendono parte le tradizionali maschere milanesi, tra cui il servo Meneghino e sua moglie, la Cecca. Oltre a loro sfilano anche numerosi carri e gruppi mascherati, affiancati da artisti di strada e acrobati. 

Carnevale al Sud

Dal Nord ci spostiamo al Sud, in Puglia, dove è famoso il Carnevale di Putignano, uno dei più antichi d’Europa. Gli storici ne fanno risalire l’origine al 1394. Tra tradizione e innovazione, ogni anno il carnevale di Putignano prevede un programma ricco di eventi, feste, concerti. Protagoniste sono ovviamente le sfilate dei giganteschi carri in cartapesta. Anche a Putignano, come a Viareggio, vi è una vera e propria scuola, nota in tutto il mondo, in cui si lavora per costruire carri e maschere, sotto la supervisione dei mastri cartapestai: la “Fabbrica dei Giganti di Carta“. La maschera simbolo è Farinella.

Due gli eventi principali del Carnevale di Putignano: i Giovedì del Carnevale e la Campana dei Maccheroni. A partire dal 17 Gennaio, in occasione della festa di Sant’Antonio Abate, come prevede la tradizione, ogni giovedì viene dedicato ad una categoria di strato sociale, tra satira e divertimento. Si parte con il Giovedì dei Monsignori, seguito da quelli dei Preti, delle Monache, delle Vedove, dei Pazzi, delle Mogli; infine, vi è il Giovedì dei Cornuti, caratterizzato dal rito del taglio delle corna.

Per quanto riguarda la Campana dei Maccheroni, il rito si svolge in Piazza Plebiscito il Martedì Grasso e prevede che da una grossa campana di cartapesta vengano fatti risuonare, attraverso un sistema di amplificazione, 365 rintocchi, che simboleggiano la fine dei festeggiamenti e l’inizio della penitenza. Nell’ora che precede la mezzanotte, si mangiano maccheroni al pomodoro e salsiccia e si balla. Altra specialità gastronomica del Carnevale di Putignano è la farrata.

Tra i più noti carnevali del sud Italia vi è anche il Carnevale di Manfredonia (Fg), sempre in Puglia, caratterizzato da diverse sfilate: la Parata delle Meraviglie, quella dei carri allegorici e dei gruppi mascherati, la Gran Parata della Golden Night, che si tiene il sabato della Pentolaccia

Dalla Puglia andiamo in Basilicata, nota per due eventi: il Carnevale di Tricarico e il Carnevalone di Montescaglioso (Mt).

Il primo è un omaggio alle tradizioni contadine con la “Transumanza delle maschere”. Le maschere simbolo sono tori e vacche, che rappresentano, appunto, la mandria in transumanza. Tutte portano un campanaccio al collo e sono guidate dal “Vaccaro”. Esse sono portate da uomini che si trascinano per le vie del paese muovendosi come animali. Al corteo si uniscono poi i nobili, e tutto si conclude con la sfilata dei carri, in cui il fantoccio Carnevalone viene bruciato e “Quaremma” (la Quaresima) ne piange la morte.

Al termine della sfilata, le maschere si disperdono in piccoli gruppi e cominciano la questua nelle abitazioni del paese, davanti alle quali suonano i campanacci fino a quando non gli viene offerto da mangiare e da bere. La specialità gastronomica di questo Carnevale è la rafanata.

Secondo alcuni questo Carnevale deriverebbe dall’influenza della cultura greca sulla Basilicata, mentre altri ne riconducono le origini alla tradizione locale di celebrare insieme ai propri animali il loro santo protettore, Antonio Abate.

Il secondo evento di Carnevale in Basilicata è il Carnevalone di Montescaglioso, in provincia di Matera. Anch’esso ha origini nel mondo contadino. Nel giorno di Martedì Grasso si svolge la sfilata delle maschere tipiche montesi. Le più note sono quella di Carnevalone e di sua moglie Quaremma. Carnevalone, con in braccio il neonato Carnevalicchio, trascina una carriola chiedendo offerte in natura ed in denaro. 

Andiamo ora in Sicilia, che vanta ben due Carnevali famosi, quello di Sciacca (Ag) e quello di Acireale (Ct).

Il Carnevale di Sciacca è fra i più antichi della Sicilia. La manifestazione si apre con la consegna simbolica delle chiavi della città al Re Carnevale, rappresentato da Peppe Nappa, la cui maschera, dopo la sfilata dei carri allegorici, viene bruciata in un rogo in piazza. Prima di essere bruciata, la maschera di Peppe Nappa sfila per la città distribuendo salsiccia e vino.

Altro evento principale, oltre al “Rogo di Peppe Nappa”, è il Concerto di Carnevale

Tra i Carnevali più belli dell’isola vi è poi quello di Acireale, in provincia di Catania. Le sue origini risalgono al XVI secolo. Il carnevale di Acireale è famoso per la sfilata dei carri infiorati, realizzati con migliaia di fiori, e la parata serale dei carri allegorici illuminati da una miriade di piccole lampadine. Il più fantasioso di tutti viene proclamato vincitore durante la giornata di chiusura. Come a Viareggio, anche qui tra le maschere vi sono caricature dei personaggi più famosi.

Il Martedì Grasso è previsto uno spettacolo di fuochi d’artificio e il rogo finale del Re Carnevale.

La specialità gastronomica del Carnevale di Acireale è la pignolata.

Andiamo ora in Sardegna, a Mamoiada (Nu) per la precisione. Qui, in occasione del Carnevale, si festeggia con le caratteristiche maschere degli Issohadores e Mamuthones. Gli Issohadores indossano corpetti rossi, maschera bianca, berretti e un piccolo scialle, e scortano i Mamuthones che, invece, vestono pelli di ovino nere, maschere di legno e portano sulla schiena i “sa carriga”, ovvero 30 kg di campanacci.

Il martedì grasso, a conclusione dei festeggiamenti, è prevista la processione del fantoccio di Juvanne Martis, il quale viene adagiato su un carro e uomini e donne ne piangono la morte.

Secondo quanto si racconta, questi riti risalgano al XIX secolo, all’età dei nuraghi, simboleggiano il rispetto e la venerazione per gli animali, e servono per propiziare abbondanti raccolti e scacciare gli spiriti malevoli.

Sempre in Sardegna, è famoso il Carnevale di Oristano, meglio noto col nome di Sartiglia. Parliamo di una festa di origini medievali, caratterizzata da simbologie e rituali volti ad invocare prosperità e buona sorte. E’ tra gli eventi più spettacolari d’Europa e si svolge l’ultima domenica e l’ultimo martedì di carnevale.

La specialità gastronomica del Carnevale in Sardegna è costituita dai Culingionis de mendula.

Carnevale in Italia: altri eventi famosi

Non può mancare nella lista dei Carnevali più belli e famosi d’Italia quello di Ronciglione, nel Lazio. Una festa ricca di eventi, sfilate e tradizioni. Si parte con la “Cavalcata degli Ussari”, rievocazione storica della difesa dello Stato Pontificio da parte di questi cavalieri. A seguire si procede con le “Corse dei Barberi”, note anche come “Corse a vuoto” in quanto si tratta di corse di cavalli senza fantini. Tra gli eventi principali vi è poi la “Pilatata dei Nasi Rossi”, ovvero maschere che rappresentano i devoti a Bacco, dio del vino. Durante la pilatata queste figure inneggiano canti a favore del vino, della tavola e della vita dissennata e offrono maccheroni fumanti dentro un vaso da notte, per coinvolgere il pubblico.

Il Carnevale di Ronciglione si chiude con “Il Veglionissimo”, un evento caratterizzato da tanta musica e tanto vino, che si svolge dopo aver cacciato il “Re Carnevale”, il quale viene simbolicamente mandato via su una mongolfiera.

La specialità gastronomica del Carnevale di Ronciglione sono le castagnole con crema pasticcera.

Infine, citiamo il Carnevale di Tufara, in provincia di Campobasso, caratterizzato da un suggestivo corteo che vede protagonista la figura del diavolo accompagnato da tre folletti, che lo trattengono in catene e lo trascinano per le vie del paese. A precederlo vi è la Morte, rappresentata da persone vestite di bianco. Vi è poi la maschera di U ‘Pisciatur che rappresenta gli eccessi carnevaleschi.

fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/maschera-mascherata-carnevale-gatto-2934152/

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