Il periodo di Carnevale è uno dei più amati dell’anno, soprattutto dai bambini, ma cosa significa e qual è la sua origine? Ecco cosa sapere.
Carnevale è una delle feste più attese e amate dell’anno, soprattutto dai più piccoli. Ma cosa vuol dire ‘Carnevale’ e quale sono le sue origini? Scopriamolo insieme.
Cosa vuol dire Carnevale?
Carnevale è una parola che deriva dal latino “carnem levare”, letteralmente “eliminare la carne”, il riferimento è al banchetto che si teneva nell’ultimo giorno di Carnevale, ovvero il Martedì Grasso, quando veniva consumata la carne in dispensa prima della Quaresima, periodo di astinenza e digiuno in cui era vietato mangiare questo alimento fino all’arrivo della Pasqua. Per la tradizione cattolica, quindi, il Carnevale è il periodo che precede la Quaresima, in cui è concesso “abbuffarsi”.
Altre ipotesi fanno derivare la parola “carnevale” dal latino “carnualia” (“giochi di campagna”), o addirittura da “carrus navalis” (“nave su ruote”, il riferimento è ai carri allegorici).
Le origini
Il Carnevale è una festa legata al mondo cattolico e cristiano, tuttavia le sue origini sono molto più antiche, risalgono ad un’epoca pre-cristiana, quindi pagana. Questa ricorrenza, infatti, trae origine dai Saturnali della Roma antica, che avvenivano in onore del dio Saturno, in occasione del solstizio d’inverno (dal 17 al 23 dicembre), e dalle feste dionisiache del periodo classico greco, ovvero da festività durante le quali era concesso lasciarsi andare, liberarsi da obblighi sociali e impegni, per dedicarsi allo scherzo e al gioco. Inoltre, c’era l’usanza di mascherarsi che azzerava le differenze sociali in quanto rendeva difficile distinguere il ricco e il povero. Erano dunque giorni in cui venivano sovvertite le gerarchie sociali e si assisteva al rovesciamento dell’ordine costituito.
In Grecia, in occasione delle feste, venivano addirittura fermati i procedimenti penali e liberati i prigionieri per poterli includere e farli partecipare. Terminate le feste, il rigore e l’ordine tornavano a dettare legge nella società.
Non a caso al Carnevale è associato un antico detto latino, ovvero “semel in anno licet insanire” (“una volta l’anno è lecito impazzire”).
Quando si festeggia?
Il Carnevale non ha una data fissa, è una festività mobile, in quanto legata alla Pasqua. La sua data, quindi, dipende da quando cade Pasqua, la quale segue il calendario lunare perché trae origine dalla Pesach, la Pasqua degli ebrei che ricorda la liberazione del popolo israelita dall’Egitto e l’Esodo verso la Terra Promessa.
Il periodo di Carnevale, tradizionalmente in Italia, inizia il giorno successivo alla domenica del Battesimo del Signore – che cade la domenica dopo l’Epifania – e finisce il martedì grasso, che precede il mercoledì delle ceneri che segna l’inizio della Quaresima. Nel rito ambrosiano, che si osserva nell’Arcidiocesi di Milano, invece, l’ultimo giorno del Carnevale cade il sabato successivo, che precede la prima domenica di Quaresima; questo periodo è detto anche “Carnevalone“.
Il Carnevale in Italia
Il Carnevale è una festa popolare celebrata in tutto il mondo. In Italia ogni regione ha le sue tradizioni e le sue maschere; in ogni territorio vengono organizzati eventi e feste in questo periodo dell’anno. Tuttavia, alcune celebrazioni sono più famose di altre. Le più antiche in Italia sono quelle di Venezia (Carnevale famoso in tutto il mondo) e di Fano. Famosi sono anche il Carnevale di Viareggio, con i suoi carri allegorici, il Carnevale di Ivrea, conosciuto per il lancio delle arance, e il Carnevale di Cento, in provincia di Ferrara.
Infine, a Sciacca, in Sicilia, in occasione del Carnevale vengono realizzate splendide opere in cartapesta.
fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/donna-occhi-maschera-carnevale-411494/
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