Il Barbour, il ritorno di un evergreen british

Tra le nuove tendenze di stagione sta ritornando il Barbour, una vera e propria icona di stile britannico ma dalle molteplici funzioni. Scopriamo le origini e la storia del capospalla e amatissimo da reali e vip.

Un cappotto da pioggia icona di stile

Il marchio Barbour nasce nel 1894 dall’idea del designer britannico John Barbour, che disegnò il primo celebre giaccone cerato, che divennero ben presto una tendenza e oggi, dopo alti e bassi, sta ritornando come icona fashion. Nato per proteggere dalla pioggia e dal vento, tipici della Gran Bretagna, i pescatori e i marinai, ben presto è diventato il capo casual per eccellenza. Il brand Barbour nel tempo si è imposto come portavoce di eleganza e sobrietà, producendo non soltanto i giacconi dal tipico odore di cera, ma anche maglieria. Barbour è uno dei pochi produttori di abbigliamento britannici ad aver ottenuto ben tre volte il prestigioso Royal Warrant, assegnato ai fornitori della Casa Reale inglese. Le caratteristiche del Barbour rievocano i tessuti e lo spirito di libertà ed eleganza unita alla praticità che sono tipici della Gran Bretagna. I simboli sono il colletto in velluto, la cerata e il rivestimento in stile scozzese.

The Crown e il revival dello stile britannico

Nell’ultima stagione di The Crown, disponibile su Netflix, il Barbour è tra i capi più visti e indossati dai protagonisti della serie, i reali inglesi. Anche Emma Corrin, l’attrice che interpreta Lady Diana, si vede spesso con indosso l’iconico cappotto, riprendendo le immagini originali della principessa. Nel 1982 Diana Spencer si fece fotografare con indosso una giacca Barbour, rilanciando in tutto il mondo una moda che non è mai tramontata.

Il Barbour nella cultura brit pop

Simbolo delle culture Mod e Punk il Barbour è una vera e propria icona britannica e si è dimostrato tale non soltanto con l’aristocrazia ma anche con il Brit Pop, il movimento musicale dal sound tipico degli anni ’90. Oggi è molto amato dai vip che affollano il festival di Glastonbury tra cui Alexa Chung che ne ha anche rivisitato una versione di stampo più contemporaneo.

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