Le lenticchie sono legumi molto amati da grandi e piccini. Coltivarle non è difficile, infatti, basterà seguire queste semplici indicazioni per ottenere ottimi risultati.
Lenticchie: tipicità della pianta e clima ideale
La pianta si adatta ad ogni terreno, proprio come abbiamo già anticipato. Presenta dei tubercoli radicali in grado di fissare l’azoto nella terra. Le sue radici non scendono in profondità, ma non resistono ad un clima secco o siccitoso.
La pianta di lenticchie è un arbusto e può svilupparsi in lunghezza. Ecco perché, a volte, è necessario farsi aiutare da dei supporti. Questa può generare anche dei fiorellini chiari e può diventare anche ornamentale. Dopo la prima fioritura sarà possibile raccogliere i baccelli con i frutti. La paglia, invece, è l’ideale per pacciamare, oppure, come mangime per animali adatti all’allevamento.
Il clima ideale è quello mite, ma non molto caldo. La lenticchia non richiede umidità eccessiva ed è coltivabile ovunque in Italia. Il terreno deve essere drenante, quindi, va bene una composizione sabbiosa.
Lenticchie: semina e raccolto
Le lenticchie germogliano molto facilmente ed è indicato metterle a dimora nell’orto. Non è necessaria la semina e il trapiantare, quindi, le operazioni sono semplici. Il periodo ideale per iniziare la sua coltivazione è marzo, ma nel Sud Italia va bene anche il periodo autunnale.
Le piantine devono essere sistemate per file e la distanza deve essere ravvicinata. Ogni lenticchia va impiantata nel terreno ad un solo centimetro sotto terra. Devono essere concimate con azoto e, se necessario, vanno aiutate con sostanze organiche, fosforo e potassio.
La pianta di lenticchie può essere attaccata da parassiti ed erbe infestanti. Ecco perché la sarchiatura va utilizzata onde evitare il soffocamento dei germogli. Può servire la pacciamatura, oppure, lo strappo a mano. Attenzione ai ristagni d’acqua: questi possono provocare la formazione di muffe e microrganismi nocivi per la corretta crescita.
La raccolta delle lenticchie è estiva, quindi, quando la pianta secca. Va bene cogliere tutto l’impianto e poi vanno sgranati i baccelli. Per ognuno di questi i semi sono pochi ed è necessario sgranarli manualmente.
Una volta che la pianta è secca non va buttata, ma può essere riutilizzata come mangime. Diversamente può diventare materiale per la pacciamatura poiché va a degradarsi nel terreno e funge come concime.
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