Le piante grasse sono una splendida decorazione per la propria casa e necessitano solo di qualche piccola cura per crescere sane e forti. Ecco i consigli che devi assolutamente conoscere per tenere queste piantine a casa.
Tra le soluzioni maggiormente prese in considerazione per abbellire e rendere più green le proprie case e i propri appartamenti, figurano certamente le piante grasse. Una tipologia di pianta particolarmente indicata all’utilizzo in appartamento anche perché estremamente semplice da gestire.
Tuttavia, nonostante questa loro semplicità nella gestione, per poterle preservare nel tempo, è necessario occuparsene in maniera accurata. Naturalmente gli accorgimenti devono essere personalizzati rispetto alla tipologia specifica di pianta grassa, ma ci sono alcuni aspetti comuni che possono essere tranquillamente soddisfatti anche senza rivolgersi al proprio fioraio di fiducia.
Innanzitutto, è necessario scegliere con estrema attenzione la parte del vostro appartamento oppure della vostra casa dove sistemare la pianta grassa in maniera tale che possa crescere al meglio. Nonostante la principale qualità delle piante grasse sia quella di trattenere acqua al proprio interno, sono anche capaci di vivere tranquillamente in zone fredde. Questo è dovuto al fatto che le piante grasse, nel loro habitat originario, sono sottoposte ad enormi escursioni termiche con caldo eccessivo di giorno e freddo pungente di notte.
Tuttavia, l’accortezza è quella di mettere le vostre piante in una zona dove la temperatura deve essere maggiore di 13 gradi anche se ci sono alcune piante che possono vivere al meglio anche con temperature superiori ai 6 gradi. Le piante grasse, inoltre, necessitano di una certa illuminazione solare, per cui è bene posizionarle in stanze e dietro finestre che sono orientate verso il sud.
Temperatura, posizione, innaffiatura e rinvaso delle piante grasse
Le piante grasse, nonostante abbiano la capacità di saper immagazzinare al proprio interno un certo quantitativo di acqua, necessitano di un’innaffiatura che deve essere regolare in alcuni periodi dell’anno. In particolare, il quantitativo di acqua deve essere ottimale per il periodo che va dalla primavera fino alla fioritura. In pratica, si deve avere maggior costanza nell’innaffiare la pianta dal mese di aprile fino a quello di settembre, massimo ottobre, per poi diminuire gradualmente il quantitativo di acqua.
L’innaffiatura deve riguardare esclusivamente il terriccio stando ben accorti a non esagerare. Infatti, il terriccio deve essere solo umido perché altrimenti si rischia di ottenere una malattia che comporta il marciume radicale che, per l’appunto, è dovuta all’eccesso di acqua.
In aggiunta, è bene effettuare il rinvaso della pianta non appena acquistata, soprattutto se questa è inserita in un piccolo contenitore, che non ne permette la crescita in maniera ottimale. Bisogna fare molta attenzione quando si effettua il rinvaso, oppure il trapianto, in quanto si può danneggiare facilmente la pianta e soprattutto ci si può far male se la pianta presenta degli aculei. Il consiglio in questo caso è quello di utilizzare un cartone per avvolgere la pianta in maniera tale da maneggiarla al meglio e senza alcun rischio.
Potrebbe interessarti anche: Piante da interno: le più usate