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Presepe napoletano: personaggi e significato
Il presepe napoletano è tra i più sbalorditivi che esistano. Esso è ricco di personaggi e di simbologie. Nell’articolo ve ne descriviamo alcuni.
Il presepe napoletano è tra i più sbalorditivi che esistano. Esso è ricco di personaggi e di simbologie. Nell’articolo ve ne descriviamo alcuni.
Il presepe napoletano può sembrare un’insieme confuso di statuine, in realtà riproduce uno spaccato della Napoli del Settecento: i volti, le attività e i costumi sono quelli dell’epoca, che evocano mestieri o la vitalità dei vicoli. Se lo guardiamo con attenzione, tuttavia, ci rendiamo conto che i gruppi di statue non sono casuali, ma la loro posizione e costume hanno un significato ben preciso. Nulla è dato al caso. Vediamo, dunque, alcune figure cardine del presepe napoletano.
Benino e il pastore della meraviglia
Iniziamo da due figure, due realtà opposte che rappresentano la dicotomia dell’essere cristiani. Da una parte “Benino”, il pastore dormiente, che vive la sua esistenza senza affanni, simbolo di una fede allo stato latente. Benino viene collocato sulla collina più alta della scena presepiale. Viene raffigurato con la testa poggiata su una pietra e nelle sue vicinanze viene posto un albero la cui chioma gli fa ombra sul capo; intorno a lui vengono poste alcune pecorelle bianche. La tradizione popolare vuole che Benino dorma e nel sonno sogni il Presepe, se dovesse svegliarsi, il presepe sparirebbe. Il suo alter ego è “il pastore delle meraviglia”, che è ritratto in una posizione di stupore come incantato dalle luci e dai canti degli angeli annunciatori. Simboleggia la rivelazione di Cristo all’umanità e rappresenta il nostro essere figli che si ridesta, l’amore che fa tremare i polsi, il boato che rompe i vetri del cinismo e dell’indifferenza.
Il mercato e i venditori
Il mercato nel presepe napoletano del ‘700 rappresenta le varie attività lavorative, che si svolgono nel corso di tutto l’anno e corrisponde ad una tradizione popolare chiamata “cantata dei mesi”, in cui, appunto, si raffigurano le attività e i mestieri tipici di ogni mese
GENNAIO: macellaio o salumiere;
FEBBRAIO: venditore di ricotta e formaggio;
MARZO: pollivendolo e venditore di uccelli;
APRILE: venditore di uova;
MAGGIO: coppia di sposi recanti un cesto di ciliegie e di frutta;
GIUGNO: panettiere o farinaro;
LUGLIO: venditore di pomodori;
AGOSTO: venditore di cocomeri;
SETTEMBRE: venditore di fichi o seminatore;
OTTOBRE: vinaio o cacciatore;
NOVEMBRE: venditore di castagne;
DICEMBRE: pescivendolo o pescatore.
La zingara
La zingara è un altro personaggio fisso del teatro napoletano. Viene solitamente rappresentata con le fattezze di una giovane donna, ma con le vesti strappate e appariscenti. La presenza di questo personaggio nel presepe napoletano è probabilmente dovuta alla tradizione della Sibilla Cumana, che secondo una leggenda avrebbe predetto la nascita di Gesù, convinta di essere lei la vergine predestinata. Quando, però, si rese conto di aver peccato di presunzione era troppo tardi e fu trasformata in uccello notturno. A volte la si trova nel presepe con dei ferri in mano, i quali preannunciano la passione di Cristo.
La donna col bambino
La donna col bambino è diffusissima sul presepe e viene posta nei pressi della grotta. Secondo la tradizione, con un piccolo inganno, la donna riuscì a far visita al Bambino il giorno dopo la sua nascita. Al bambino fu dato il nome di Stefano e da allora il 26 dicembre si festeggia Santo Stefano. In realtà la festività è legata al primo discepolo martirizzato di Gesù, Stefano.
Artigiani
Abbiamo detto, in precedenza, che nel presepe napoletano vi sono tutti i mestieri e professioni tra questi troviamo il fabbro, il falegname, la lavandaia, il bovaro, l’arrotino, il fornaio, il macellaio, il pescatore. Come per i pastori, anche per i mestieri non esiste alcun limite al loro numero e vengono rappresentati in varie pose mentre svolgono le loro attività.
I mestieri
Il pescatore è una figura chiave, poiché simboleggia il pescatore di anime e il pesce fu il primo simbolo dei cristiani perseguitati dall’Impero Romano. Il fruttivendolo, con la sua bancarella piena di tutti i frutti, ha il significato augurale di ricchezza e abbondanza. La lavandaia è un altro personaggio simbolico. Essa è testimone, come levatrice, al parto verginale della Madonna (come attestano i Vangeli apocrifi); ma è anche una figura purificatrice. L’oste e l’osteria hanno un duplice significato: il primo fa riferimento ai rischi del viaggiare; il secondo ricorda il rifiuto delle osterie e delle locande di dare ospitalità alla Sacra Famiglia. Il banchetto che in esse vi si svolge simboleggia le cattiverie del mondo. Il vignaiolo è importante perché il vino, insieme al pane, saranno i doni con i quali Gesù istituirà l’Eucarestia. Contrapposto a questo, c’è la figura di Ciccibacco: un personaggio retaggio delle antiche divinità pagane, che viene posto spesso davanti alla cantina con un fiasco in mano o di un carro trainato da un bue, intento a trasportare le botti. In altre rappresentazioni è seduto su una botte con un fiasco in mano.
Altri personaggi curiosi
I giocatori di carte normalmente sono due e simboleggiano “’e duie cumpare: zi’ Vicienzo e zi’ Pascale”. Sono la personificazione del Carnevale e della Morte. Vengono anche chiamati “i San Giovanni” in riferimento ai due solstizi: 24 dicembre e 24 giugno. Al cimitero delle Fontanelle in Napoli, inoltre, veniva mostrato un cranio conosciuto come “A Capa ‘e zi’ Pascale” al quale si attribuivano poteri profetici, tanto che le persone lo interpellavano per chiedere consigli sui numeri da giocare al lotto. Lo “scartellato”, ovvero il gobbo è un soggetto tipicamente legato alla superstizione. La sua gobba, i corni e i ferri di cavallo che porta con sé diffondono la fortuna e scacciano il malaugurio. Il nano è un altro personaggio curioso. Lo si interpreta anche come Gnomo, con riferimento alle saghe popolari che lo vogliono impenetrabile, testardo e diffidente, occasionalmente gentile e generoso. A Napoli è considerato un portafortuna.
Gli oggetti
Non mancano significati nascosti anche per gli oggetti presenti nel presepe. Tra questi ci sono il ponte, che è il simbolo di passaggio ed è collegato, nella tradizione popolare alla magia. Il forno è un richiamo alla nuova dottrina cristiana che vede nel pane e nel vino i propri fondamenti. Il fiume con la sua acqua che scorre è un simbolo presente in tutte le mitologie legate alla morte e alla nascita divina. Il pozzo è il collegamento tra la superficie e le acque sotterranee e al pozzo sono attribuiti aneddoti e superstizioni di varia natura.
Questi sono solo alcuni dei simboli del presepe napoletano, che è la sintesi perfetta tra cultura popolare, leggenda, misticismo e fede.
FONTE IMMAGINE: https://pixabay.com/it/photos/umano-religione-presepio-presepe-3024013/
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Il Surrealismo
Surrealismo: L’Arte del Sogno e dell’Inconscio
Il surrealismo è un movimento artistico che ha scosso le fondamenta dell’arte nel XX secolo, portando alla ribalta visioni oniriche, irrazionalità e l’inconscio. Questo movimento non solo ha rivoluzionato il mondo dell’arte, ma ha anche influenzato la letteratura, il cinema e persino la psicologia. In questo articolo approfondiremo l’origine, i principali artisti e le caratteristiche del surrealismo, esaminando anche il suo impatto duraturo sulla cultura contemporanea.
Origini del Surrealismo
Il surrealismo ha radici profonde nell’Europa degli anni ’20, quando il mondo stava ancora riprendendosi dalle devastazioni della Prima Guerra Mondiale. Fu il poeta francese André Breton a coniare il termine “surrealismo” nel 1924, nel suo manifesto intitolato “Manifesto del Surrealismo”. Breton definì il surrealismo come “il tentativo di esprimere il funzionamento reale del pensiero… in assenza di qualsiasi controllo esercitato dalla ragione e fuori da qualsiasi preoccupazione estetica o morale.”
Caratteristiche del Surrealismo
Una delle caratteristiche fondamentali del surrealismo è il tentativo di superare i confini della realtà razionale e di esplorare il mondo dell’inconscio. Gli artisti surrealisti cercavano di rivelare la verità nascosta della mente umana attraverso immagini e simboli enigmatici. Questo si traduce spesso in opere d’arte che sfidano le convenzioni spazio-temporali, creando scenari strani e irrazionali che sfidano la logica.
L’uso del disegno automatico è un altro aspetto significativo del surrealismo. Gli artisti spesso si affidavano all’automatismo per creare opere d’arte senza premeditazione o controllo cosciente, permettendo così all’inconscio di emergere liberamente. Questo metodo di creazione artistica è stato visto come un modo per esplorare i recessi più profondi della mente umana.
Gli artisti surrealisti erano anche noti per l’uso di simboli ricorrenti e motivi iconici nelle loro opere. Tra i più comuni si trovano gli orologi molli di Salvador Dalí, le strane creature di Joan Miró e le figure enigmatiche di René Magritte. Questi simboli spesso si rifanno ai sogni, alla sessualità, alla psiche umana e ad altri temi ricorrenti nell’immaginario surrealista.
Principali Artisti Surrealisti
Il movimento surrealista ha visto la partecipazione di numerosi artisti di spicco, ognuno dei quali ha contribuito in modo significativo alla sua evoluzione. Uno dei più celebri è Salvador Dalí, noto per le sue opere iconiche come “La persistenza della memoria”, che presenta orologi molli appesi in un paesaggio surreale. Dalí era famoso anche per il suo atteggiamento eccentrico e la sua personalità stravagante, che lo hanno reso una figura chiave nel movimento surrealista.
Joan Miró è un altro artista surrealista di grande rilievo, famoso per le sue opere astratte e fantasiose. I suoi dipinti spesso presentano forme organiche e colori vivaci, evocando un senso di gioia e meraviglia. Miró era interessato a esplorare il subconscio attraverso la sua arte, cercando di catturare l’essenza stessa dei sogni e dell’immaginazione.
René Magritte è noto per le sue immagini enigmatiche e concettuali, spesso caratterizzate da juxtapositions sorprendenti e giochi di parole visivi. Opere come “Il tradimento delle immagini”, con la rappresentazione di una pipa accompagnata dalla frase “Questa non è una pipa”, sfidano lo spettatore a interrogarsi sulla natura della realtà e della rappresentazione.
Altri artisti importanti del movimento surrealista includono Max Ernst, Man Ray, Leonora Carrington e André Masson, ognuno dei quali ha contribuito con la propria visione unica e innovativa all’evoluzione dell’arte surrealista.
Impatto Culturale e Eredità
L’eredità del surrealismo si estende ben oltre il mondo dell’arte, influenzando una vasta gamma di discipline creative e intellettuali. La sua esplorazione dell’inconscio ha avuto un impatto significativo sulla psicologia e sulla teoria della mente, contribuendo alla nascita di nuove idee e approcci nella comprensione della mente umana.
Inoltre, il surrealismo ha lasciato un’impronta indelebile nella cultura popolare e nell’immaginario collettivo. Elementi surrealisti sono spesso presenti nel cinema, con registi come Luis Buñuel che hanno adottato approcci surrealisti nella loro arte. Anche nella musica, nella letteratura e persino nella moda, si possono trovare tracce dell’influenza surrealista.
Il surrealismo rimane uno dei movimenti artistici più influenti e affascinanti del XX secolo. Attraverso la sua esplorazione dell’inconscio e della dimensione onirica, ha aperto nuove strade per l’espressione creativa e ha sfidato le convenzioni della realtà razionale. La sua eredità continua a vivere nell’arte contemporanea e nella cultura popolare, dimostrando la sua duratura rilevanza e influenza nel mondo moderno.
[fonte immagine: https://pixabay.com/it/illustrations/libro-vecchio-surreale-fantasia-863418/]
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La compassione fa dormire meglio?
La Compassione fa Dormire Meglio? Scopri il Collegamento tra Empatia e Qualità del Sonno
La compassione è un tratto umano fondamentale che spesso associamo alla gentilezza, all’altruismo e all’empatia. La compassione fa dormire meglio? Questo è un argomento intrigante che merita un’indagine più approfondita. In questo articolo, esploreremo la relazione tra la compassione e la qualità del sonno, evidenziando le scoperte scientifiche più recenti e fornendo consigli pratici su come coltivare un atteggiamento compassionevole per migliorare il riposo notturno.
La Scienza dietro la Compassione e il Sonno
Numerose ricerche hanno esaminato i benefici della compassione sulla salute mentale e fisica, ma solo di recente gli scienziati hanno iniziato a esplorare il suo legame con il sonno. Uno studio condotto presso l’Università di Berkeley ha scoperto che le persone che praticano la compassione e la gentilezza verso gli altri tendono ad avere un sonno più riposante e di migliore qualità. Questo può essere attribuito al fatto che la compassione riduce lo stress e promuove sentimenti positivi, entrambi fattori che favoriscono un sonno tranquillo.
La ricerca ha anche dimostrato che l’empatia e la compassione possono influenzare l’attività cerebrale durante il sonno. Uno studio condotto presso l’Università della California ha rilevato che le persone con maggiore empatia mostravano onde cerebrali più lente durante il sonno profondo, indicando un riposo più rigenerativo. Questo suggerisce che la capacità di connettersi emotivamente con gli altri potrebbe anche tradursi in benefici per il sonno.
Un altro aspetto interessante riguarda il ruolo della compassione nel ridurre l’insonnia e migliorare la durata complessiva del sonno. Uno studio condotto presso l’Università del Texas ha rilevato che le persone che praticavano la compassione avevano meno probabilità di soffrire di insonnia cronica e tendevano ad avere un sonno più lungo e soddisfacente.
Come Coltivare la Compassione per Migliorare il Sonno
Ora che abbiamo esaminato la ricerca che collega la compassione al sonno, è il momento di esplorare come possiamo coltivare un atteggiamento più compassionevole nella nostra vita quotidiana per migliorare la qualità del nostro riposo notturno. Ecco alcuni suggerimenti pratici:
1. Pratica la Gentilezza verso Te Stesso
La compassione inizia con la gentilezza verso noi stessi. Pratica l’autocompassione, sii gentile con te stesso quando commetti errori o affronti sfide. Impara a trattarti con amore e rispetto, proprio come faresti con un amico caro.
2. Fai Atti di Gentilezza verso gli Altri
Mostrare gentilezza verso gli altri è un modo potente per coltivare la compassione. Cerca di fare atti gentili ogni giorno, anche se sono piccole azioni come tenere la porta aperta per qualcuno o fare un complimento sincero a un collega.
3. Pratica la Gratitudine
Essere grati per ciò che hai nella vita può aumentare i sentimenti di compassione e benessere emotivo. Dedica del tempo ogni giorno a riflettere su ciò per cui sei grato e apprezza le piccole gioie che ti circondano.
4. Sviluppa l’Empatia
L’empatia è fondamentale per la compassione. Cerca di metterti nei panni degli altri e di comprendere i loro sentimenti e le loro prospettive. Ascolta attivamente e cerca di offrire sostegno quando necessario.
5. Pratica la Mindfulness
La mindfulness può aiutarti a coltivare la compassione focalizzando la tua attenzione sul momento presente in modo gentile e non giudicante. La pratica della mindfulness può ridurre lo stress e promuovere la tranquillità mentale, preparandoti per un sonno più riposante.
6. Fai Volontariato
Il volontariato è un ottimo modo per mettere in pratica la compassione e contribuire al benessere degli altri. Trova un’organizzazione o una causa che ti stia a cuore e dedica del tempo a fare del bene nella tua comunità.
La compassione può svolgere un ruolo significativo nella qualità del nostro sonno. Le persone che praticano la gentilezza, l’empatia e la gratitudine tendono ad avere un sonno più riposante e soddisfacente. Coltivare un atteggiamento compassionevole verso se stessi e gli altri può portare a numerosi benefici per la salute mentale e fisica, inclusa una migliore qualità del sonno. Quindi, la prossima volta che ti trovi a lottare con l’insonnia o il riposo disturbato, considera di coltivare un cuore compassionevole e osserva come può influenzare positivamente il tuo sonno e il tuo benessere generale.
[fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/padre-bambino-ritratto-infante-22194/]
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I pregiudizi delle donne over 65
Sfatare i pregiudizi sulle donne over 65: Una prospettiva illuminante
Nell’era moderna, in cui la società cerca costantemente di abbracciare la diversità e di promuovere l’inclusione, rimane ancora un aspetto che spesso viene trascurato: i pregiudizi verso le donne anziane, in particolare quelle oltre i 65 anni. Questo segmento della popolazione è spesso oggetto di stereotipi e discriminazioni basate sull’età e sul genere, che possono avere conseguenze negative sulla loro autostima, sulle opportunità di lavoro e sul loro benessere complessivo. È importante esaminare questi pregiudizi, smontarli e promuovere una visione più equa e inclusiva delle donne over 65.
I pregiudizi comuni sulle donne over 65
Prima di tutto, è essenziale comprendere quali siano i pregiudizi più diffusi nei confronti delle donne anziane. Uno dei più comuni è il concetto che le donne oltre i 65 anni siano meno capaci o meno interessanti rispetto alle donne più giovani. Questo pregiudizio si basa su stereotipi radicati nella società che associano il valore di una donna alla sua giovinezza e al suo aspetto fisico, piuttosto che alle sue capacità intellettuali o alla sua esperienza di vita.
Un altro pregiudizio diffuso è che le donne over 65 siano meno attive o meno capaci di adattarsi ai cambiamenti rispetto alle generazioni più giovani. Questo preconcetto può portare a una sottovalutazione delle competenze e delle risorse delle donne anziane, limitandone le opportunità di partecipare pienamente alla società e al mondo del lavoro.
Sfide e opportunità per le donne over 65
Nonostante i pregiudizi, le donne over 65 affrontano molte sfide e opportunità uniche. Da un lato, possono incontrare difficoltà nell’accesso al lavoro o nell’ottenere opportunità di carriera significative, a causa della percezione diffusa che siano meno produttive o meno capaci rispetto ai loro colleghi più giovani. Dall’altro lato, le donne anziane possono godere di una vasta esperienza di vita, di una rete sociale consolidata e di una maggiore libertà finanziaria, che può aprir loro nuove opportunità di contribuire alla società e di perseguire passioni personali.
Promuovere una visione più equa e inclusiva
Per superare i pregiudizi nei confronti delle donne over 65, è fondamentale promuovere una visione più equa e inclusiva dell’invecchiamento. Ciò significa riconoscere il valore unico che ogni individuo porta con sé, indipendentemente dall’età o dal genere. Le donne anziane devono essere viste e trattate come individui pienamente capaci e meritevoli di rispetto e dignità, con tanto da offrire alla società in termini di saggezza, esperienza e prospettive uniche.
Inoltre, è importante implementare politiche e programmi che favoriscano l’inclusione e l’empowerment delle donne anziane. Questo potrebbe includere l’accesso a opportunità di formazione e riqualificazione professionale, programmi di mentoring intergenerazionali e campagne di sensibilizzazione per contrastare i pregiudizi basati sull’età e sul genere.
E’ imperativo smontare i pregiudizi e le discriminazioni nei confronti delle donne over 65 e promuovere una visione più equa e inclusiva dell’invecchiamento. Le donne anziane hanno molto da offrire alla società e meritano di essere rispettate e valorizzate per le loro competenze, la loro esperienza e la loro saggezza. Solo attraverso un impegno collettivo per abbattere i pregiudizi e promuovere l’inclusione possiamo creare una società più giusta e accogliente per tutte le età e per entrambi i sessi.
[fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/amore-romanza-insieme-uomini-donne-4552087/]
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