Molti si chiedono quando e perché si verifica l’eco, ma prima di rispondere al quesito che da sempre incuriosisce grandi e piccoli, è opportuno chiarire cos’è l’eco. Per definizione, l’eco è un particolare fenomeno acustico causato dalla riflessione delle onde sonore per mezzo di un ostacolo.
Quando si verifica l’eco?
Perché si verifichi l’eco, è indispensabile che si creino le condizioni necessarie, dettate dalla distanza che l’ostacolo ha dalla sorgente di suono. Ad esempio, perché in montagna non sempre si sente l’eco dopo aver gridato una parola? Come appena spiegato, ciò dipende dalla distanza dell’ostacolo rispetto alla sorgente di suono. Per sorgente di suono si intende la voce della persona che grida nel vuoto una determinata parola. L’ostacolo è in questo caso costituito dalla parete della montagna.
Qual è la distanza necessaria tra la persona che ha gridato e la montagna per udire l’eco? Essa corrisponde a circa 20-30 metri, vale a dire la distanza coperta dal suono riflesso per tornare alla sorgente (cioè alla persona) in un determinato lasso di tempo, misurato in un decimo di secondo. Se la distanza è inferiore ai 20 metri non ci sarà alcun eco ad accompagnare il grido della persona, ma soltanto un rimbombo. Per questo stesso motivo, è più semplice sentire l’eco in spazi aperti piuttosto che in quelli chiusi, dove la distanza tra la sorgente del suono e l’ostacolo è nettamente minore.
La differenza tra eco e rimbombo
Per spiegare la differenza tra eco e rimbombo si può utilizzare l’esempio di un grido emesso all’interno di una casa senza mobili. Il grido della persona dentro un immobile vuoto provocherà un semplice rimbombo anziché un eco, proprio perché il suono riflesso non dispone del tempo necessario per percorrere la distanza di 20-30 metri.