Cos’è il fenomeno del flat spotting che avviene alle gomme auto? Ecco come riconoscere il problema, come prevenirlo e da cosa dipende.
Durante questo periodo di quarantena imposto dal Governo, molte persone non potendosi spostare da casa, se non per strette necessità, non utilizzano più le auto tanto quanto lo facevano prima. Secondo gli esperti, infatti, le gomme dell’auto potrebbero incappare nel cosiddetto flat spotting, che avviene quando l’auto resta parcheggiata per settimane o mesi senza mai muoversi. Il fenomeno del flat spotting consiste nell’appiattimento dei pneumatici sotto il peso del veicolo, tenendo presente che le auto hanno una massa compresa tra 1,5 e 2,5 tonnellate nella maggior parte dei casi.
Flat spotting: come riconoscerlo
Il team del marchio Continental, leader delle gomme auto, ha spiegato come riconoscere se i pneumatici della propria vettura siano stati raggiunti dal flat spotting o meno. In caso affermativo, non appena acceso il motore e percorsi pochi metri, l’automobile inizierà a vibrare per i primi km. Al posto della vibrazione, inoltre, si potrebbero verificare dei disturbi al volante. Se si dovessero manifestare uno o entrambi i “sintomi” del flat spotting non bisogna però preoccuparsi.
Infatti, come assicurano gli esperti del settore, si tratta di un fenomeno che poi scompare in automatico una volta percorsi pochi km. Ciò significa che è un problema soltanto temporaneo, per il quale gli automobilisti non necessitano di recarsi presso il loro gommista di fiducia o in autofficina, ma è sufficiente soltanto tornare a usare la propria auto e portare i pneumatici nella temperatura di esercizio ottimale. Una volta raggiunta la temperatura richiesta, le gomme dell’auto riprenderanno ad avere la loro conformazione andando ad eliminare il flat spotting.
Da cosa dipende il float spotting e come prevenirlo
Il float spotting delle gomme auto dipende in particolare dalla variazione di temperatura ambiente rispetto a quella mantenuta costante durante il loro utilizzo, quando cioè la macchina è in movimento. Le automobili più interessate dal fenomeno del float spotting sono dunque quelle che restano parcheggiate all’aperto durante la notte in luoghi in cui il clima è piuttosto rigido. A tal riguardo, è ipotizzabile che sia più a rischio un’auto parcheggiata all’aperto in un comune montano anziché una vettura lasciata fuori in un paese situato sul livello del mare.
Se non si ha a disposizione un garage o un’autorimessa dove custodire l’auto, il consiglio è di verificare una volta alla settimana il livello di pressione dei pneumatici e di gonfiarli non appena ci si accorge che la pressione sia più bassa del dovuto. Un altro suggerimento dato dagli esperti è di ruotare di 180 gradi le ruote, spostando anche solo per pochi metri la vettura dal punto di sosta.