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Agrivoltaico: che cos’è e quali vantaggi comporta?

L’agrivoltaico rappresenta una delle tecnologie innovative per produrre energia pulita di maggior successo degli ultimi tempi. Scopriamo insieme di cosa si tratta.

Negli ultimi tempi si sente sempre più spesso parlare di energia pulita o green. Una soluzione innovativa e sostenibile per produrre energia direttamente dalle nostre terre è costituita dall’agrivoltaico, ovvero dall’uso di un terreno sia per produrre energia fotovoltaica, grazie all’installazione di pannelli solari, sia per realizzare attività agricole e di allevamento. Approfondiamo meglio insieme di cosa si tratta.

Che cos’è l’agrivoltaico?

“Agrivoltaico” è un termine di origine anglofona (agrivoltaics) coniato nel 2011 per indicare una forma di energia green che prevede la combinazione di colture e pannelli solari. Questo metodo innovativo di produrre energia, ottenuta grazie all’installazione di pannelli solari in campi adibiti alla pastorizia e all’agricoltura, è nato con il nuovo millennio. Originariamente fu pensata da Adolf Goetzberger e Armin Zastrow nel 1981.

Il risultato che si ottiene dalla combinazione dell’energia rinnovabile con l’agricoltura è quello di massimizzare l’uso dei terreni con benefici reciproci per tutte le attività coinvolte.

Al momento in Italia ci sono un centinaio di progetti di questo tipo, che vedono come principale promotore Enel Green Power, secondo le cui stime sarebbe sufficiente utilizzare appena lo 0,1% del territorio italiano per raggiungere gli obiettivi di produzione di energia solare posti per il 2030.

I vantaggi dei progetti agrivoltaici

I progetti agrivoltaici prevedono l’installazione di pannelli fotovoltaici su strutture sollevate a circa 5 metri dal suolo, grazie alle quali è possibile sfruttare al meglio il percorso del sole nel cielo, ottimizzando l’angolo di incidenza dell’irradiazione e aumentando la produzione di energia elettrica. Inoltre, i campi così allestiti risultano utili anche per creare particolari condizioni microclimatiche che possono migliorare la resa di alcune colture selezionate, fornire zone ombreggiate al bestiame durante i mesi più caldi, ridurre le necessità di irrigazione e favorire una maggiore sostenibilità dell’attività agricola. A seconda delle produzioni, il rendimento può aumentare tra il 20% e il 60%: coltivazioni come i peperoni, per esempio, possono registrare un incremento del 60%, mentre la coltura del foraggio può raggiungere un’efficienza superiore al 40%.

Futuri sviluppi

L‘agrivoltaico offre anche prospettive interessanti per i futuri sviluppi. Infatti, l’infrastruttura necessaria per l’installazione semplifica il posizionamento dei sensori demandati alla raccolta dei dati, aprendo così la strada a un’agricoltura più intelligente che si fonda sull’analisi scientifica dei terreni, con ricadute positive sull’impiego dei fertilizzanti e sull’irrigazione, agevolando trattamenti specifici e contribuendo così a ridurre l’impatto ambientale delle attività agricole.

I progetti già operativi, ma anche quelli al vaglio per il futuro, si pongono anche l’obiettivo di salvaguardare la faunae le biodiversità, come il caso de L'”Agrivoltaico Open Labs” di Bastardo (Perugia), che si sta concentrando sulla tutela delle api e di altri insetti impollinatori.

L’attività di ricerca e sperimentazione nell’ambito dell’agrivoltaico rientra nei programmi di monitoraggio del National Biodiversity Future Center, finanziato nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che coinvolge anche il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e altri istituti di ricerca italiani.

[fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/sistema-solare-sole-3581244/

fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/fotovoltaico-energia-solare-6239423/]

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