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Animali, gli elefanti africani si riconoscono con gli odori

Uno studio pubblicato su Scientific Reports conferma che gli elefanti africani comunicano e si riconoscono con gli odori e approfondisce la questione. Ecco cosa è emerso.

Uno studio pubblicato su Scientific Reports conferma che gli elefanti africani comunicano e si riconoscono con gli odori e approfondisce la questione. Ecco cosa è emerso.

Gli elefanti africani sono dotati di un’incredibile memoria olfattiva che gli permette di comunicare e riconoscersi anche a distanza di moltissimi anni. A dirlo è uno studio pubblicato su Scientific Reports.

Gli elefanti africani comunicano e si riconoscono con gli odori

L’olfatto è uno strumento di comunicazione fondamentale per gli elefanti africani. Questi animali, infatti, comunicano e si riconoscono attraverso gli odori, anche dopo molti anni. In questo modo identificano eventuali parenti, amici o nemici. È quanto emerge da uno studio pubblicato su Scientific Reports che per la prima volta analizza, dal punto di vista quantitativo e qualitativo, tutti gli odori, i profumi e le puzze emesse dagli elefanti, e spiega qual è la loro funzione nella comunicazione tra pachidermi.

Per la verità, che gli odori fossero fondamentali per gli elefanti africani e li usassero come mezzo di comunicazione era già noto da tempo. Il loro comportamento di branco ha infatti sempre suggerito che usassero l’olfatto per identificarsi tra loro e trasmettersi informazioni riguardanti per esempio l’età, la salute e il proprio status sociale e riproduttivo. Fino ad ora, però, nessuno aveva mai portato avanti un’analisi approfondita delle sostanze chimiche prodotte dagli elefanti e “sparse” per via aerea ma presenti anche negli escrementi e nelle altre tracce organiche lasciate dagli animali.

Lo studio

Gli autori dello studio pubblicato su Scientific Reports hanno osservato 15 diversi gruppi familiari che vivono nella Majete Wildlife Reserve, in Malawi, per un totale di 113 elefanti, di cui 40 femmine adulte, un maschio adulto, 9 subadulti, 32 giovani, 19 esemplari giovanissimi e 12 cuccioli.

I ricercatori hanno identificato sia sostanze chimiche che sono comuni a tutti gli elefanti di un gruppo sociale, sia altre che sono specifiche di ogni individuo. In particolare, sarebbe proprio grazie a queste ultime che i pachidermi sono in grado di capire immediatamente chi hanno di fronte. È per questo motivo che gli elefanti africani non si accoppiano mai tra parenti stretti; anche se non si vedono per anni, infatti, gli basta un’annusata per capire se hanno di fronte un fratello o una sorella.

Dallo studio è poi emerso che quando un elefante fronteggia un rivale sbattendo le orecchie non lo fa, come finora si pensava, per sembrare più grosso e minaccioso, ma per “inviare ” i propri feromoni al pachiderma che ha di fronte come segno di riconoscimento. In questo modo, infatti, trasmette rapidamente al suo simile tutte le informazioni di cui ha bisogno per capire con chi ha a che fare e se è il caso di allontanarsi.

Ottima memoria olfattiva

Infine, gli studiosi hanno dimostrato che gli elefanti africani hanno un’ottima memoria olfattiva perché sono in grado di riconoscere non solo gli odori che provengono da altri elefanti, ma anche altri odori. Questi animali, ad esempio, hanno l’abitudine di annusare i turisti che visitano la loro riserva.

fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/elefanti-africani-abbracciare-amore-4955856/

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