Il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato una nuova ordinanza che introduce una nuova stretta sugli arrivi in Italia. Ecco cosa prevede il provvedimento.
Nella serata del 14 dicembre il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato una nuova ordinanza che impone una stretta sui viaggi, soprattutto agli ingressi dai Paesi dell’Unione Europea. Ecco cosa prevede.
Arrivi in Italia, l’ordinanza del ministro Speranza
In concomitanza al decreto approvato dal Consiglio dei ministri sulla proroga dello stato di emergenza, il ministro della Salute Speranza, sentita la Farnesina, ha firmato un’ordinanza che prevede l’obbligo del test negativo in partenza per tutti gli arrivi dai Paesi dell’Unione Europea e la quarantena di 5 giorni per chi non è vaccinato. Il provvedimento è valido dal 16 dicembre al 31 gennaio.
Chiunque entri in Italia dai Paesi europei dovrà dunque esibire un test molecolare negativo effettuato nelle 48 ore prima dell’ingresso nel territorio nazionale, oppure un test antigenico con tampone eseguito nelle 24 ore antecedenti all’ingresso in Italia.
I non vaccinati, invece, oltre al test negativo, dovranno rispettare anche una quarantena di 5 giorni.
L’ordinanza prevede un’eccezione solo per i bambini sotto i 12 anni i cui genitori sono vaccinati. In questo caso, infatti, non dovranno rispettare l’isolamento anche se non hanno ricevuto somministrazioni. Se, invece, i genitori non sono vaccinati, allora anche i bambini dovranno stare in isolamento. Un’altra eccezione sarà prevista per i transfrontalieri nei prossimi giorni.
Nell’ordinanza sono prorogate anche le misure già previste per gli arrivi dai Paesi Extraeuropei. E’ prorogato fino al 31 gennaio 2022 il divieto di ingresso in Italia a chi negli ultimi 14 giorni è stato in Malawi, Sudafrica, Lesotho, Botswana, Zimbabwe, Mozambico, Namibia ed Eswatini.
L’ira di Bruxelles
Le nuove restrizioni agli spostamenti decise dal governo italiano, inesistenti in altri Paesi, non piacciono a Bruxelles: “Quando gli Stati membri introducono condizioni aggiuntive o rendono le norme più severe, come nel caso dell’Italia e forse del Portogallo, questa scelta deve essere giustificata sulla base della situazione reale”, ha detto la vicepresidente della Commissione Ue, Vera Jourova, al termine del Consiglio Ue Affari generali.
“Immagino che se ne parlerà al Consiglio europeo giovedì perché queste decisioni individuali degli Stati minano la fiducia delle persone sul fatto che le condizioni siano uguali ovunque in Ue”, ha aggiunto.
La vicepresidente ha infine ricordato che il regolamento introdotto dalla Commissione Ue sul green pass autorizza i cittadini europei a viaggiare in tutta l’Unione senza restrizioni nel caso in cui siano vaccinati, oppure siano in possesso di un risultato negativo a un tampone o di un certificato che ne attesti l’avvenuta guarigione dal Covid. Gli Stati membri hanno il potere di introdurre requisiti aggiuntivi al Green Pass, ma “l’auspicio è che scelte di questo tipo non facciano morire il certificato”, ha sottolineato la Jourova.
Il certificato verde “è uno dei progetti di maggior successo dell’Unione negli ultimi anni perché aiuta le persone a viaggiare, il turismo a sopravvivere e i servizi ad andare avanti”, ha detto la vicepresidente.
fonte immagine:https://pixabay.com/it/photos/aeroporto-compagnia-aerea-384562/
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