Nuove regole per l’assegno familiare. Manca solo il voto del Senato e le famiglie avranno un nuovo sostegno fino a 200 euro.
La commissione Lavoro al Senato ha dato l’ok definitivo per sboccare l’assegno unico per le famiglie. Si tratta di un provvedimento che sancisce nuovi sostegni alle famiglie. Il prossimo passaggio sarà il voto in Senato. Intanto, come riporta QuiFinanza, il ministro per la Famiglia Elena Bonetti, ha detto: “Il passaggio in commissione, con la convergenza di tutte le forze politiche è un segnale importante, conferma la volontà di dare un sostegno concreto alle famiglie, un investimento nell’educazione e anche un segnale di speranza per la ripartenza”. Per le tempistiche, si è a lavoro per rendere il tutto operativo per luglio.
A chi spetta
L’assegno unico verrà erogato mensilmente o tramite credito d’imposta alle famiglie che hanno a carico figli da 0 a 21 anni di età. In caso di maggiore età potrà essere erogato direttamente ai figli. Inoltre, l’assegno spetta alle famiglie anche in caso di incapienti, autonomi e p. iva. Questa riorganizzazione prevede la cancellazione dei sussidi fino ad ora in vigore, tra cui bonus bebè, detrazioni figli a carico, bonus mamma, assegni al nucleo familiare, bonus mamma.
Assegno unico, l’importo
Non ancora si conoscono le cifre definitive, ma indiscrezioni parlano di una media 200 euro al mese per figlio a seconda dell’Isee familiare. Ci sarà dunque una quota base e una parte variabile in base alle condizioni economiche dei destinatari e se sono presenti figli con disabilità. Infatti, l’assegno dovrebbe aumentare in caso di più figli. Se ci sono figli con disabilità la maggiorazione andrà tra il 30% e il 50% e sarà calibrata sul grado di disabilità.
Requisiti per ottenere l’assegno unico
Per aver l’assegno unico si deve essere in possesso dei seguenti requisiti: essere lavoratori cittadini italiani, titolari di un reddito da lavoro dipendente a tempo indeterminato o determinato, autonomi, o con partita Iva. Inoltre, hanno diritto all’assegno anche i genitori single con figli fiscalmente a carico. Infine, per i cittadini UE o Extra UE è necessario avere il permesso di soggiorno; versare l’Irpef in Italia; vivere con i figli a carico in Italia; essere stato o essere residente in Italia per almeno due anni, anche non continuativi, ovvero essere in possesso di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o di durata almeno biennale.
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FONTE IMMAGINE: https://pixabay.com/it/photos/affetto-beach-genitori-bambino-1866868/