Dopo la somministrazione del vaccino AstraZeneca per alcuni individui si sono verificati casi di trombosi. Un mix di medicinali (anticoagulanti e anticorpi) sembra sciogliere i trombi rari. Scopriamo Lo studio messo a punto dalla McMaster University
Il vaccino AstraZeneca continua a fare paura tant’è vero che ne sarà vietato l’uso sui soggetti giovani. In Liguria due donne di 18 e 34 anni sono tuttora ricoverate al San Martino di Genova dopo essere state colpite da trombosi, e proprio sui trombi rari che sembrano essere provocati dal vaccino si sono concentrate diverse ricerche. Una delle più promettenti è stata messa in campo dalla McMaster University, ateneo dell’Ontario, Canada. Un mix di farmaci ha sciolto i trombi e salvato diverse vite.
AstraZeneca e trombosi: lo studio
A dare speranza per quanto riguarda i casi di trombosi dopo la somministrazione del vaccino covid AstraZeneca è lo studio pubblicato sul New England Journal of Medicine e che ora è al vaglio della comunità scientifica. La combinazione di anticoagulanti e di immunoglobuline somministrati per via endovenosa ha salvato almeno tre pazienti che si erano da poco sottoposti a vaccinazione anti covid. I trombi rari che si sono sviluppati in queste settimane hanno delle caratteristiche comuni: la diminuzione delle piastrine nei 5/15 giorni successivi all’inoculazione del vaccino oppure quando gli anticorpi, probabilmente stimolati dal vaccino, attaccano una proteina del sangue, nello specifico la PF4. In entrambi i casi le piastrine si accumulano e creano dei grumi potenzialmente letali se non sciolti.
La terapia messa a punto dalla McMaster University ferma le piastrine dall’insana aggregazione e soprattutto, grazie agli anticoagulanti, scioglie i trombi. Una terapia in realtà non nuova, è stata già utilizzata in alcune malattie del sangue o per il trattamento della trombocitopenia, complicazione legata all’uso dell’eparina.
AstraZeneca e trombosi: i 3 pazienti salvati
Sono tre i casi di persone affetti da trombocitopenia successiva alla somministrazione del vaccino AstraZeneca: pazienti tra i 63 e 72 anni. Due hanno sviluppato trombosi arteriose alle gambe, un terzo una trombosi venosa cerebrale. A tutti è stata somministrata un’alta dose di immunoglobuline IVIG per inibire gli anticorpi dei pazienti. Per tutti c’è stato un aumento esponenziale delle piastrine grazie alla somministrazione delle immunoglobuline, chiaro segnale che i trombi si erano sciolti e l’attività di coagulazione si era interrotta. La comunità scientifica adesso dovrà testare questa possibile cura per poter poi stabilire se trasformarla in un protocollo mondiale.
Fonte Immagine:https://pixabay.com/it/photos/vaccinazione-corona-biontech-pfizer-6291875/
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2 risposte su “AstraZeneca: trovata una cura per trombosi da vaccino”
Non riesco a capire perchè l’Astrazeneca è stato vietato per i soggetti giovani quando anche qui nell’articolo c’è scritto che tre pazienti tra i 63 e i 72 anni hanno sviluppato delle trombosi dopo aver fatto l’Astrazeneca. A quell’età non si rientra nella categoria “giovani” ma si può fare quel vaccino. Ma dopo i 60 anni ci si può mettere a rischio? Ho sentito in televisione da fonti ufficiali che prima i problemi erano per un paziente su un milione ora hanno ricontrollato la situazione a livello mondiale e il rischio è per uno su 100000, una bella differenza no?
mi chiedo, se i pazienti dell’articolo avevano 62 e 73 anni, come mai si consiglia ASTRA zenica per i pazienti che hanno una età superiore a 60 anni? Nessuno si è posto la domanda che l’insorgenza dell’evento trombotico forse è favorito nelle persone con elevato valore ematico di OMOCISTEINA con mutazioni? Le donne in gravidanza prendono folati e fanno eparina in caso di omocisteina elevata e presenza di mutazioni, specie in omozigosi. E’ il ginecologo che sempre richiede all’inizio di una gravidanza questi accertamenti che se trattati consentono un decorsi abbastanza sereno della gravidanza.