L’Antitrust ha avviato sette istruttorie nei confronti di sette società energetiche per modifiche illegittime dei prezzi. Ecco come ottenere il rimborso delle bollette.
Sette società energetiche sono finite nel mirino dell’Antitrust per modifiche illegittime dei prezzi. Ora dovranno contattare tutti i clienti avvisati di un rinnovo contrattuale che le tariffe non subiranno ritocchi fino ad aprile 2023. Ecco cosa sapere.
Bollette: aumenti illegittimi, interviene l’Antitrust
Attraverso un comunicato stampa, diffuso nella giornata del 13 dicembre, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha fatto sapere di aver avviato sette procedimenti istruttori e adottato altrettanti provvedimenti cautelari nei confronti di sette società energetiche: Enel, Eni, Hera, A2A, Edison, Acea ed Engie, ossia le principali fornitrici di energia elettrica e di gas naturale sul mercato libero, che rappresentano circa l’80% del mercato. Nel mirino dell’Autorità sono finite presunte modifiche unilaterali illegittime del prezzo di fornitura di energia elettrica e di gas naturale e le proposte di rinnovo delle condizioni contrattuali, in contrasto con l’art. 3 del Decreto Legge 9 agosto 2022 n. 115 (cd. Aiuti bis), convertito in Legge n. 142 del 21 settembre 2022.
La norma sospende, infatti, dal 10 agosto fino al 30 aprile 2023, l’efficacia delle clausole contrattuali che permettono alle società di vendita di modificare il prezzo di fornitura, nonché le relative comunicazioni di preavviso, a meno che le modifiche di prezzo si siano già perfezionate prima dell’entrata in vigore del decreto stesso.
Cosa viene contestato
Come si legge nel comunicato dell’Antitrust, alle sette società energetiche viene contestata “la mancata sospensione delle comunicazioni di proposta di modifica unilaterale delle condizioni economiche, inviate prima del 10 agosto 2022 e, in seguito, le proposte di aggiornamento o di rinnovo dei prezzi di fornitura, di carattere peggiorativo, giustificate sulla base della asserita scadenza delle offerte a prezzo fisso”.
Alla società Acea viene anche contestata “l’asserita efficacia delle comunicazioni di modifica unilaterale del prezzo di fornitura perché inviate prima dell’entrata in vigore del Decreto Aiuti bis (10 agosto 2022) e non “perfezionate” prima della stessa data”.
Le imprese dovranno ora sospendere l’applicazione delle nuove condizioni economiche, mantenendo o ripristinando i prezzi praticati prima del 10 agosto 2022. Inoltre, le sette società dovranno comunicare all’Autorità le misure che adotteranno al riguardo. Avranno sette giorni di tempo per difendersi, dopodiché l’Antitrust potrà confermare o meno i provvedimenti cautelari.
Cosa ottenere i rimborsi?
I consumatori, i condomini e le imprese che hanno ricevuto le comunicazioni di variazioni economiche sono oltre sette milioni e mezzo. Di questi, oltre due milioni e seicentomila sarebbero già stati interessati da un aumento ingiustificato del prezzo. In tal caso, i rimborsi dovrebbero avvenire in modo automatico e si dovrebbe tornare alle precedenti condizioni. Tuttavia, l’Autorità consiglia di inviare un sollecito con la richiesta.
Il gestore dovrebbe inviare una lettera che avvisa dell’annullamento delle nuove condizioni con il ripristino delle vecchie. L’invio dovrebbe avvenire nell’arco di 30-40 giorni. In caso di mancata ricezione, è bene chiamare il servizio clienti ed eventualmente, se la bolletta non dovesse essere ridotta, fare un reclamo.
fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/costi-dell-elettricit%c3%a0-elettricit%c3%a0-533818/
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