Per il Bonus Acqua Potabile è stato pubblicato dall’Agenzia delle Entrate il regolamento e la procedura per richiedere il rimborso.
Bere acqua di rubinetto può rappresentare una importante soluzione sia in fatto di spesa, ma anche di ecosostenibilità, poiché si ridurrebbe drasticamente il consumo di bottiglie di plastica e imballaggi. Vediamo, dunque, chi può ottenere il bonus e come si fa per richiedere il rimborso.
In cosa consiste il bonus
Il bonus acqua potabile è stato pensato per incentivare il consumo di acqua di rubinetto, attraverso il montaggio di un adeguato impianto di filtraggio. Si tratta, nello specifico, di un incentivo per l’acquisto di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e/o addizione di anidride carbonica alimentare. Il rimborso è del 50% delle spese sostenute, e può essere fatto fino al 31 dicembre 2022.
Chi può richiederlo?
Il bonus può essere richiesto sia da privati cittadini per le abitazioni, sia dalle aziende. Secondo quando indicato dall’Agenzia delle Entrate “il bonus acqua potabile può essere richiesto da persone fisiche, imprese, professionisti ed enti non commerciali, compresi gli enti del Terzo settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti. Il credito d’imposta è previsto dalla legge di Bilancio 2021. La disponibilità di spesa complessiva è 5 milioni di euro all’anno”.
I documenti necessari
Per richiedere il rimborso, il privato dovrà presentare il codice fiscale e le copie dei versamenti, bancari o postali ad esempio, dei pagamenti. Sono esclusi i pagamenti in contanti. Per chi ha sostenuto le spese prima della pubblicazione del Provvedimento (avvenuta il 16 giugno 2021 scorso), l’Agenzia delle Entrate rende noto che: «sono fatti salvi i pagamenti avvenuti in qualunque modo ed è possibile integrare la fattura o il documento commerciale attestante la spesa annotando sui documenti il codice fiscale del soggetto richiedente il credito».
I tempi
Sempre L’agenzia delle Entrate specifica che “l’ammontare delle spese agevolabili va comunicato all’Agenzia delle Entrate tra il 1° febbraio e il 28 febbraio dell’anno successivo al quello di sostenimento del costo inviando il modello tramite il servizio web disponibile nell’area riservata o i canali telematici dell’Agenzia delle Entrate. Dopodiché, il bonus potrà essere utilizzato in compensazione tramite F24, oppure, per le persone fisiche non esercenti attività d’impresa o lavoro autonomo, anche nella dichiarazione dei redditi riferita all’anno della spesa e in quelle degli anni successivi fino al completo utilizzo del bonus”. Il modello è disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate.
Gli importi dei rimborsi
L’importo massimo delle spese su cui calcolare l’agevolazione è fissato a 1.000 euro per ciascun immobile, per le persone fisiche o 5.000 euro per ogni immobile adibito all’attività commerciale o istituzionale, per gli esercenti attività d’impresa, arti e professioni e gli enti non commerciali.
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FONTE IMMAGINE: Acqua foto creata da rawpixel.com – it.freepik.com