Con il decreto Rilancio, il Governo ha stabilito la possibilità di sostenere i genitori lavoratori con un bonus per sostenere la spesa per i servizi di baby-sitting e campi estivi.
Con il decreto Rilancio, il Governo ha stabilito la possibilità di sostenere i genitori lavoratori con un bonus per sostenere la spesa per i servizi di baby-sitting e campi estivi. Il bonus baby sitter, dunque, si è concretizzato e rappresenta un incentivo e un aiuto concreto per quei genitori lavoratori, che non sanno, dopo la chiusura della scuola, a chi affidare i propri figli. In totale, il Governo ha stanziato la cifra di 299,3 milioni di euro per il 2021, ma vediamo a chi spetta il bonus e come fare per richiederlo.
A chi spetta il bonus baby sitter
Il bonus baby Sitter può essere richiesto dai lavoratori iscritti in via esclusiva alla Gestione separata dell’INPS, dai lavoratori autonomi iscritti alle gestioni speciali dell’INPS; dai lavoratori autonomi iscritti alle casse professionali autonome non gestite dall’INPS, subordinatamente alla comunicazione da parte delle rispettive casse previdenziali del numero dei beneficiari; dal personale del comparto sicurezza, difesa, soccorso pubblico e della polizia locale, impiegato per le esigenze connesse all’emergenza epidemiologica da Covid; dai lavoratori dipendenti del settore sanitario, pubblico e privato accreditato, appartenenti alle categorie degli esercenti le professioni sanitarie, degli esercenti la professione di assistente sociale e degli operatori sociosanitari. Il bonus spetta se si hanno figli conviventi minori di 14 anni e in presenza di figli disabili in situazione di gravità accertata, a prescindere dall’età del figlio.
Come fare la domanda e come avviene il pagamento
La richiesta del bonus centri estivi e servizi integrativi dell’infanzia può essere presentata dal genitore entro il 15 luglio 2021 per le settimane di frequenza del minore e per i servizi integrativi per l’infanzia fino alla data del 30 giugno 2021 incluso. Il bonus per l’iscrizione ai centri estivi e ai servizi integrativi per l’infanzia è erogato mediante la modalità scelta che può essere accredito su conto corrente bancario o postale, su libretto postale, carta prepagata con IBAN, bonifico domiciliato presso Poste Italiane. La domanda può essere presentata sul sito dell’Inps o tramite un patronato, inserendo il codice fiscale o la partita IVA del centro estivo o della struttura prescelta.
Per cosa può essere richiesto il bonus
Il Bonus può essere richiesto se il minore aderisce, come riporta QuiFinanza.it, a:
- Centri e attività diurne (L);
- Centri con funzione educativo-ricreativa (LA);
- Ludoteche (L1);
- Centri di aggregazione sociale (LA2);
- Centri per le famiglie (LA3);
- Centri diurni di protezione sociale (LA4);
- Centri diurni estivi (LA5);
- Asili e servizi per la prima infanzia (LB);
- Asilo Nido (LB1);
- Servizi integrativi o innovativi per la prima infanzia (LB2);
- Servizi integrativi o innovativi per la prima infanzia: spazi gioco (LB2.2);
- Servizi integrativi o innovativi per la prima infanzia: centri bambini genitori (LB2.3).
Quando non si può chiedere il bonus
Il bonus per i servizi integrativi per l’infanzia è incompatibile se negli stessi periodi si usufruisce anche del bonus asilo nido e se uno dei genitori si trova in una delle seguenti condizioni: congedo, smart working, uno dei genitori svolge altra attività lavorativa, è sospeso dal lavoro o è beneficiario di altri strumenti previsti a sostegno del reddito.
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