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Bonus mobili ed elettrodomestici: cosa cambia nel 2022

Il Governo ha deciso di prorogare il bonus mobili e elettrodomestici oltre la scadenza del 31 dicembre 2021. Dal 2022, tuttavia, alcune cose cambieranno, scopriamo le novità.

Il Governo ha deciso di prorogare il bonus mobili e elettrodomestici oltre la scadenza del 31 dicembre 2021. Dal 2022, tuttavia, alcune cose cambieranno, scopriamo le novità.

Tra i bonus prorogati dall’ultima legge di bilancio troviamo anche il bonus mobili e elettrodomestici, la detrazione Irpef riconosciuta dall’Agenzia delle Entrate e prorogata sino al 2024.

Bonus mobili e elettrodomestici: requisiti e come fare per ottenerlo

Dal 2022 (e fino al 2024), il bonus mobili ed elettrodomestici dovrà essere calcolato su un importo massimo di 10 mila euro, che dovrà comprendere le eventuali spese di trasporto e montaggio degli acquisti, da ripartire in dieci quote annuali di pari valore. Nel 2021 il tetto di spesa su cui calcolare la detrazione era stato elevato a 16 mila euro. Con la nuova legge di bilancio, invece, la cifra massima agevolabile nel 2022 scende – come abbiamo visto – a 10 mila euro.

Nello specifico, l’agevolazione è stata prorogata anche per gli acquisti che si effettuano nel 2021, ma può essere richiesta solo da chi ha realizzato un intervento di ristrutturazione edilizia iniziato non prima del 1° gennaio 2020. (Per gli acquisti effettuati nel 2020, invece, è possibile fruire della detrazione solo se l’intervento di ristrutturazione è iniziato in data non anteriore al 1° gennaio 2019).

Cambiato il limite di spesa, il bonus mobili ed elettrodomestici resta pressoché uguale per quanto riguarda requisiti e modalità di accesso. Quindi, potrà continuare a beneficiare della detrazione Irpef (qui come calcolarla), chi acquista mobili ed elettrodomestici nuovi e ha realizzato interventi di ristrutturazione edilizia a partire dal 1° gennaio 2020.

La detrazione si ottiene indicando le spese sostenute nella dichiarazione dei redditi (modello 730 o modello Redditi persone fisiche) e spetta unicamente al contribuente che usufruisce della detrazione per le spese di intervento di recupero del patrimonio edilizio. Per esempio, se le spese per ristrutturare l’immobile sono state sostenute soltanto da uno dei coniugi e quelle per l’arredo dall’altro, il bonus per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici non spetta a nessuno dei due.

Si ha diritto al bonus mobili e elettrodomestici anche quando il contribuente ha scelto, in alternativa alla fruizione diretta delle detrazioni per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, di cedere il credito o di esercitare l’opzione per lo sconto in fattura (qui come funziona lo sconto in fattura e le modalità di cessione del credito).

Per avere l’agevolazione è indispensabile, quindi, realizzare una ristrutturazione edilizia, sia su singole unità immobiliari residenziali sia su parti comuni di edifici, sempre residenziali.

Gli interventi edilizi necessari per avere la detrazione sono:

manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su singoli appartamenti. I lavori di manutenzione ordinaria su singoli appartamenti (per esempio, tinteggiatura di pareti e soffitti, sostituzione di pavimenti, sostituzione di infissi esterni, rifacimento di intonaci interni) non danno diritto al bonus;

ricostruzione o ripristino di un immobile danneggiato da eventi calamitosi, se è stato dichiarato lo stato di emergenza;

restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia, riguardanti interi fabbricati, eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie che entro 18 mesi dal termine dei lavori vendono o assegnano l’immobile;

manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su parti comuni di edifici residenziali.

Bonus elettrodomestici: a chi spetta

Per l’acquisto di elettrodomestici, invece, la detrazione spetta per: apparecchi di classe energetica non inferiore alla A+ (A o superiore per i forni e lavasciuga), come rilevabile dall’etichetta energetica. la spesa è comunque agevolata per gli elettrodomestici privi di etichetta, a condizione che per essi non ne sia stato ancora previsto l’obbligo. Rientrano nei grandi elettrodomestici, per esempio: frigoriferi, congelatori, lavatrici, lavasciuga e asciugatrici, lavastoviglie, apparecchi per la cottura, stufe elettriche, forni a microonde, piastre riscaldanti elettriche, apparecchi elettrici di riscaldamento, radiatori elettrici, ventilatori elettrici, apparecchi per il condizionamento

Se l’acquisto dei mobili e grandi elettrodomestici è destinato ad un unico immobile facente parte di un edificio interamente ristrutturato da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie, per data di “inizio lavori” si intende la data di acquisto o di assegnazione dell’immobile.

Fonte Immagine:https://pixabay.com/it/photos/soggiorno-divano-interni-camera-2732939/

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