L’Ue è pronta a varare il pacchetto per fronteggiare il caro energia. Tra le misure sul tavolo anche il taglio obbligatorio dei consumi di elettricità.
L’Unione europea si appresta a varare la prima parte del pacchetto sull’energia. Sul tavolo di Bruxelles, oltre alla tassazione sugli extra-profitti per le multinazionali dell’energia e al contributo di solidarietà da parte delle società che lavorano i combustili fossili, vi è anche la proposta della riduzione della domanda elettrica.
Caro energia, attesa per il collegio dei commissari europei
Per fronteggiare un possibile blocco delle forniture di gas da parte della Russia, l’Unione Europea sta studiando misure immediate e concrete contro il caro prezzi che saranno discusse mercoledí 14 settembre quando il collegio dei commissari europei si riunirà a Strasburgo per mettere a punto le sue proposte da presentare alle capitali per il dibattito politico. Attesissimo è il discorso sullo ‘Stato dell’Unione’ della presidente Ursula von der Leyen. Sarà la prima occasione in cui la Commissione potrà illustrare le sue proposte sull’energia.
Tra le misure del pacchetto – che seguirà l’iter ex articolo 122 dei Trattati, che non richiede unanimità – vi è anche il taglio obbligatorio dei consumi di elettricità, almeno nelle ore di punta. Grande escluso sarà invece il price cap, il tetto al prezzo del gas importato in Europa. La misura appare superata con Mosca che ha chiuso i rubinetti. Inoltre, un tetto ai prezzi generalizzato al gas importato dall’Ue non incontra il consenso che servirebbe da parte di tutti gli Stati. Anche le misure per l’iniezione di liquidità alle società che operano sul mercato energetico dovrebbero essere escluse dal pacchetto, la cui adozione formale si avrà 24 ore dopo il collegio dei commissari.
Taglio obbligatorio dei consumi, la proposta dell’Ue
Come detto, l’Ue sta pensando di introdurre il taglio obbligatorio dei consumi di elettricità. Il taglio ai consumi sarà obbligatorio nel target ma non nella forma. La proposta dell’Ue prevede, infatti, l’individuazione di una cifra mensile di riduzione del consumo, che dovrebbe aggirarsi attorno al 10%. Tuttavia, sulla percentuale – che dovrà essere rispettata da ogni Paese – si discuterà fino all’ultimo. Il confronto sarà fatto rispetto allo stesso mese di riferimento e sulla base di una media di consumi dei 5 anni precedenti al 1 novembre 2022.
Spetterà poi ai governi nazionali decidere in quali ore far scattare il taglio. L’ipotesi è una riduzione dei consumi in una fascia oraria giornaliera di 3 o 4 ore: “La riduzione obbligatoria dovrebbe risultare da un taglio operato in 3-4 ore per giorno lavorativo in media, che normalmente corrispondono alle ore di picco dei consumi”, si legge nella bozza della proposta di legge. “Tale fascia può includere anche la generazione di elettricità di fonti rinnovabili”, si legge ancora. La proposta prevede “un margine di discrezionalità” per gli Stati membri nella scelta di queste ore, che si estenderà anche agli ambiti di applicabilità del taglio ai consumi.
Nella bozza è previsto anche un limite obbligatorio ai ricavi degli operatori che producono energia diversa dal gas, da fonti rinnovabili come nucleare e lignite. Il limite sarà applicato ai ricavi per megawattora di elettricità prodotta. L’orientamento dei giorni scorsi era di fissarlo attorno ai 200 euro. Come si legge nella bozza del documento, “le eccedenze dei ricavi derivanti dall’applicazione del cap dovranno essere ‘girate’ a cittadini e imprese esposti a prezzi elevati dell’energia elettrica”, con gli Stati a decidere le misure redistributive più adatte.
Tetto generalizzato all’import di gas
Il tetto generalizzato all’import di gas è sostenuto da una quindicina di Paesi, tra cui l’Italia in testa. Tuttavia, come anticipato in precedenza, la misura incontra resistenze in Ue, specie da parte di Germania e Olanda, ma anche dai partner energetici di Bruxelles. Nel corso di una telefonata con la presidente Ursula von der Leyen, anche il premier norvegese Jonas Gahr Store ha manifestato tutto il suo “scetticismo” sulla misura che, a suo dire, “non risolverebbe i problemi di approvvigionamento dell’Europa”. Il price cap ora potrebbe incontrare anche l’opposizione di Algeria e Azerbaigian.
Ad ogni modo, entro la fine di settembre ci sarà un altro vertice dei ministri competenti. Una decisione in merito verrà presa non prima dell’inizio di ottobre quando i capi di Stato e di governo si riuniranno a Praga per un vertice informale.
fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/energia-contatore-di-energia-167969/
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