Lavorare in cassa integrazione: si può? Cassa integrazione e secondo lavoro a volte possono combaciare. Scopriamo, quindi, quali sono le occupazioni compatibili con questo status.
Cassa integrazione e secondo lavoro: si può fare
In questo periodo storico vi è una grande necessità di recuperare forze economiche, quindi, con la cassa integrazione non è raro che si cerchi una seconda occupazione. Pochi sanno, però, che non sempre è possibile arrotondare lo stipendio che, in tale momento, ammonta all’80% della retribuzione ordinaria.
La legge non vieta di svolgere un secondo lavoro ma pone alcuni limiti specifici che vanno sempre rispettati. Ad esempio non si può far coincidere la fascia oraria del lavoro principale che viene retribuito dall’Inps. La tipologia della mansione non deve essere mai incompatibile con quella principale e neanche concorrente. Il salario non deve superare la cifra annuale di 30 mila euro, altrimenti, si perderà diritto alla cassa integrazione.
Cassa integrazione e secondo lavoro: quando si può procedere
Considerato che ciò è possibile in linea di massima, vediamo, ora, alcune specifiche normative da tenere a mente quando si cerca un secondo lavoro.
Quando si percepisce una cassa integrazione cosiddetta a zero ore, i dipendenti non possono, in alcun modo, svolgere altri lavori nei periodi che l’azienda indica. Se, invece, si tratta di una sospensione parziale, quindi, si opera solo alcuni giorni della settimana e con orari prestabiliti, è possibile procedere alla ricerca di una secondo lavoro.
Ricordiamo che l’attività secondaria non deve mai essere in contrasto con la principale che gli permette di avere accesso alla cassa integrazione. Qualora questa sia compatibile è bene che l’impiego venga svolto con un contratto accessorio, autonomo, subordinato o parasubordinato. In tal caso, però, si andrà incontro anche a dei limiti sul salario percepito.
Cassa integrazione e secondo lavoro: quando non si può
Esistono casi in cui un secondo lavoro, mentre si percepisce la cassa integrazione, non è proprio possibile svolgerlo. Si tratta di impieghi full time o a tempo indeterminato.
Qualora il dipendente accetti l’offerta deve comunicare all’Inps tale situazione con raccomandata a/r e, quindi, l’ente cesserà di erogare la cifra stabilita.
È vietato lavorare nelle ore in cui si percepisce il compenso e, ovviamente, non si possono svolgere mansioni in contrasto con quella principale. In tal caso vige il dovere di fedeltà verso l’azienda, quindi, non si può operare per aziende concorrenti, divulgare dati o notizie pregiudizievoli per l’attività principale.
Potrebbe interessarti anche Proroga Cassa integrazione: a chi spetta e fino a quando
Una risposta su “Cassa integrazione e secondo lavoro: è legale?”
Si può fare un doppio lavoro ben retribuito il primo, medico ospedaliero, che poi dirotta i suoi pazienti al suo studio privato, che poi a sua volta ha una collaborazione con una struttura ospedaliera privata. Come si può fidare un paziente. Facciamo come in America….uno che ha i soldi si potrà curare, mentre chi i soldi non li ha deve morire. Ci vorrebbero controlli per questa gente senza scrupoli. Quando se li devono godere tutti questi soldi. Quindi per questi dottori non vale il giuramento di Ippocrate. Invece ho avuto modo di constatare il servizio medico del San Martino di Genova e posso dire che realmente ho trovato gente umana. Il famoso detto…..vai lontano e torna presto.