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Contributi a fondo perduto: cosa sono e come richiederli

Con il Decreto Rilancio le imprese potranno beneficiare di contributi a fondo perduto. Scopriamo quali sono i requisiti specifici e come accedere al fondo.

Con il Decreto Rilancio le imprese con ricavi inferiori a 5 milioni di euro potranno beneficiare di contributi a fondo perduto. Scopriamo, quindi, quali sono i requisiti specifici e come accedere al fondo.

Fulcro del Decreto Rilancio sono proprio i contributi a fondo perduto per chi esercita lavoro autonomo, attività di impresa e titolari di partita Iva. Il sostegno, esteso anche a chi percepisce reddito agrario, è rivolto, in modo esclusivo, a tutti coloro che percepiscono ricavi inferiori a 5 milioni di euro. Il criterio di valutazione, quindi, sarà il periodo d’imposta precedente. Questo è considerato un aiuto essenziale per chi si trova a ripartire ora dopo mesi di fermo.

Ma da questo fondo ci sono esclusi? Si. Vengono esclusi tutti coloro che hanno percepito gli ormai famosi 600 euro a marzo. Inoltre non sono ammessi anche coloro che svolgono attività con contratto di co.co.co, chi lavora nel mondo dello spettacolo e chi ha accesso al fondo per il reddito di ultima istanza. Infine non sono ammessi coloro che hanno cessato la propria attività in data 31 marzo 2020.

Contributi a fondo perduto: come funzionano

Dopo aver escluso i beneficiari della cifra dei 600 euro, per i titolari di partita Iva, imprenditori e lavoratori autonomi, con ricavi inferiori a 5 milioni di euro, è previsto un prestito destinato proprio alla ripartenza della propria attività. Si tratta di un fondo che non prevede restituzioni e interessi di ogni genere.

È importante che il fatturato e gli scontrini del mese di aprile 2020, siano inferiori a due terzi rispetto ad aprile dello scorso anno. Sono esclusi coloro che hanno avviato la propria attività all’inizio dell’anno 2019.

Il contributo a fondo perduto verrà calcolato in percentuale. È necessario, quindi, fare la differenza tra l’ammontare del fatturato di aprile 2020 meno quello di aprile 2019. Si capisce che la percentuale è variabile in base ai ricavi.

Si accede ad un contributo del 20% per chi non ha ricavato compensi superiori a 100 mila euro. Il 15% viene riservato a chi ha ricevuto compensi superiori a 100 mila euro e non a 400 mila euro. Il 10%, infine, è riservato per coloro che hanno superato 400 mila euro ma non 5 milioni di euro.

Le persone fisiche potranno vedersi riconosciuto un minimo erogabile pari a 1000 euro e altri, invece, 2000. Tale contributo, ovviamente, non andrà ad aumentare la base imponibile per il calcolo delle imposte sul reddito.

Per accedere a tale beneficio è essenziale presentare una domanda telematica all’Agenzia delle Entrate. Il direttore dell’agenzia stabilirà come effettuare l’istanza, diffonderà l’informativa e tutti gli elementi necessari per erogare il contributo.

3 risposte su “Contributi a fondo perduto: cosa sono e come richiederli”

tra le “elargizioni” a fondo perduto NON mancheranno i furbi, a scapito di chi ne ha veramente bisogno. Siamo nel Paese del Bengodi e battono cassa anche quelli che
hanno “succhiato” per decenni nelle casse dello Stato dalla Cassa Integrazione … fingendo di realizzare lavoro in zone disagiate: stabilimenti a macchia di leopardo.
L’emergenza che stiamo vivendo dovrebbe promuovere lavoro concreto, privilegiare il settore agroalimentare “fonte di sostentamento” ovvero abbandonare perforazioni e quant’altro hanno trasformato il giardino d’Europa in una landa deserta; in mano alla criminalità organizzata che sta sempre più lucrando sulle difficoltà!

Da quello che si può capire chi ha un’attività con spesa di affitto del locale (es.: ristorante) che ha percepito i € 600,00 non potrà ricevere il contributo a fondo perduto; coi € 600,00 hanno pagato l’affitto di casa,ma non quello del locale oltre alla merce forse svenduta per non buttarla. Di questi tempi è più sereno chi percepisce il reddito di cittadinanza.

tutto bene, ma per gli agenti -rappresentanti che emettono fatture sull’incassato?
quelle dei primi sei mesi 2020 riguardano l’incassato dello scorso anno
il contributo vale anche per il prossimo anno?
praticamente i primi sei mesi 2020 non si è potuto lavorare e se si lavora con l’estero
chissa quando si riuscira a viaggiare

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