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Coronavirus: bonus da 600 euro anche per partite Iva

Il Decreto Cura-Italia prevede aiuti anche i liberi professionisti con partite Iva. Il Governo, a riguardo, ha predisposto un bonus di 600 euro anche per loro.

Coronavirus: anche le partite iva avranno accesso al bonus di 600 euro

Il Decreto Cura-Italia prevede aiuti per i medici, i lavoratori e le famiglie. Il motore dell’Italia, si sa, sono i liberi professionisti con partite Iva. Il Governo, a riguardo, ha predisposto un bonus di 600 euro anche per loro. La settimana prossima sarà possibile avere accesso alla procedura di richiesta per poter ottenere un indennità di 600 euro, per ora solo per il mese di marzo. In primo luogo non si era parlato di liberi professionisti con partita iva, come avvocati e dottori commercialisti, ma adesso è stato chiarito questo aspetto dal Governo e dal relativo decreto emesso.

Cosa viene garantito ai professionisti

Dalle parole di Marco Leonardi, consigliere del ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, arrivano parole rassicuranti circa i provvedimenti del Governo. I liberi professionisti non verranno lasciati soli anche se, inizialmente, non erano stati menzionati tra le categorie che avrebbero avuto diritto ai 600 euro. Ciò aveva provocato un grande disagio tra i professionisti, estremo disappunto e sfiducia verso la classe dirigente pronta solo a vessare queste categorie.

Sarà possibile, quindi, ottenere i 600 euro e usufruire, inoltre, di altri vantaggi come la moratoria dei debiti e un credito garantito nella misura dell’80%. Inoltre Leonardi, ha rassicurato tutti gli italiani confermando che se l’emergenza coronavirus dovesse protrarsi nel tempo, le misure adottate dal governo per il mese di marzo potranno essere rinnovate anche per il mese di aprile.

La situazione delle attività essenziali

Se da una parte i liberi professionisti possono stare tranquilli, dall’altra si vede ancora estrema confusione circa le attività essenziali che possono continuare ad operare. Marco Leonardi prova a chiarire questo aspetto.

A fronte dell’approvazione dell’ultimo decreto, si nota la situazione difficoltosa delle attività essenziali italiane che si trovano a dover operare in piena emergenza e altre, invece, costrette a fermarsi lasciando a casa i propri dipendenti. Si parla di un’occupazione pari alla metà delle attività italiane. Ciò, però, ha permesso di ridurre i contagi al minimo, in modo costante. Tale modello, ora, viene imitato anche a livello internazionale.

Leonardi non si lascia sfuggire la situazione della sicurezza sanitaria sul luogo di lavoro. “In piena emergenza è essenziale continuare ad operare adottando tutte le misure necessarie per non incorrere nel contagio. Grazie alla collaborazione tra i sindacati e il rispetto del protocollo, i dipendenti delle attività essenziali devono essere tranquilli e garantire all’Italia una parvenza di normalità in questi tempi così bui”.

6 risposte su “Coronavirus: bonus da 600 euro anche per partite Iva”

Molte categorie fra quelle nell’elenco devono lavorare se il datore di lavoro non fornisce ancora i presìdi di salvaguarda per la salute? …vedi alcune società di vigilanza privata a Palermo

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