Sono tanti i temi discussi negli ultimi giorni sulla grande diffusione del coronavirus, come ad esempio la modalità di contagio attraverso banconote e monete, il contagio attraverso le superfici e il contagio da parte degli animali domestici. Oltre a questi, un’altro tema molto controverso su questa pandemia da coronavirus è che il tasso di mortalità tra i contagiati è notevolmente superiore, quasi il doppio, tra i pazienti maschi rispetto che nelle donne; caratteristica che era già stata notata anche in Cina, punto di partenza del contagio.
Questo dato è stato messo in evidenza anche in una intervista che è stata rilasciata dal dottor Guido Bertolini, che dirige il laboratorio di epidemiologia di uno degli ospedali maggiormente interessati, l’Istituto Mario negri di Bergamo.
Una caratteristica confermata
Nell’intervista che ha concesso ad un importante quotidiano nazionale, Bertolini ha confermato questa teoria che si stava diffondendo, anche grazie ai social, con queste parole “questo virus contagia più i maschi delle femmine“. L’affermazione dello specialista si basa su una serie di dati in suo possesso, che confermano quelli evidenziati da uno studio cinese che ha interessato più di 70mila persone ed è dunque molto attendibile. Lo studio è stato anche pubblicato su una autorevole rivista scientifica, il “Chinese Journal of Epidemiology” ed al suo interno si notano i diversi tassi di mortalità, con quello delle donne che si ferma al 1,7%, mentre per gli uomini arriva al 2,8%.
La stessa tendenza si sta confermando anche in Italia, ed il dottor Bettolini, pur ammettendo di avere un numero di dati minore di quello cinese, ha analizzato le statistiche delle prime 3 settimane di contagio, che confermano che su 10 persone contagiate in modo grave le donne sono 3, mentre gli uomini sono 7. Un rapporto che tra le persone anziane sale ad 8 contro 2, mentre la stessa percentuale di 7 a 3 vale anche per quanto riguarda i decessi.
Questa differenza tra i sessi per quanto riguarda le persone contagiate era stata messa in evidenza anche in occasione di precedenti epidemie dovute a infezioni respiratorie tra le quali la SARS e la MERS.
La spiegazione del fenomeno
Attualmente, come confermato dal dottor Bertolini, le cause di questa diversità di contagio non sono certe e quindi è possibile mettere in campo soltanto delle ipotesi. Tra queste una riguarda quella che è la differenza più significativa tra uomini e donne, l’assetto ormonale. E’ infatti noto nella comunità scientifica che gli ormoni femminili, gli “estrogeni” danno alle donne una maggiore difesa immunitaria.
Anche il corredo genetico, con i maschi con i cromosomi “XY”, mentre le femmine hanno due cromosomi X, potrebbe essere una delle cause, dato che nei cromosomi X sono presenti dei “geni immuno-correlati”.