Il Coronavirus sta avendo degli inaspettati benefici ambientali su diverse parti del mondo, a cominciare dalla Cina. Da quando è iniziata l’epidemia del Covid-19, le concentrazioni di biossido di azoto nel Paese asiatico sono letteralmente scomparse. Questo è quanto emerge da un’immagine satellitare della Nasa che mette a confronto il periodo che va dal 1° al 20 gennaio rispetto a quello che va dal 10 al 25 febbraio di quest’anno. Dunque, laddove non è riuscita Greta Thunberg con le manifestazioni contro i cambiamenti climatici e le dure accuse rivolte ai potenti del pianeta, è arrivato il Coronavirus.
Modelli di sviluppo diversi sono possibili
Nonostante l‘emergenza sanitaria ed economica causata dall’epidemia in atto in oltre 100 Paesi del mondo, non sono affatto trascurabili gli effetti positivi sull’ambiente ottenuti in queste settimane dove ci sono stati meno voli aerei, ci si è spostati di meno con le proprie vetture e diverse fabbriche hanno rallentato la propria attività di produzione. Gli ambientalisti concordano sul fatto che siano possibili nuovi modelli di sviluppo, diversi da quelli enfatizzati fino a oggi, secondo cui entro il 2050 ci sarà un progressivo spostamento della popolazione dagli ambienti rurali alle grandi città.
Il Covid-19 ha messo a nudo la fragilità di questo sistema, rendendo evidente come un virus possa dilagare molto più velocemente rispetto al passato, causando nel giro di poche settimane oltre 3mila vittime. Per questo motivo, terminata l’emergenza sanitaria, sarà importante riflettere su ciò che il Coronavirus ha insegnato a Governi, aziende e cittadini.
Lo smart working
In Italia, in quest’ultime settimane molti lavoratori stanno scoprendo la realtà dello smart working, ossia del lavoro”agile”. Esso consiste nel lavorare da casa, avendo una connessione Internet e uno o più programmi attraverso cui dialogare con il resto dei colleghi e ricevere istruzioni. Da più parti viene registrata la speranza che il fenomeno dello smart working possa diventare sempre più centrale nel mondo del lavoro, almeno in quei settori dove questo è possibile.
Su tutto il territorio italiano il lavoro agile è regolato dalla normativa 81/2017, legge secondo cui lo smart working è un diritto del lavoratore: spetta a quest’ultimo chiedere al proprio capo di poterne usufruire, ricevendo la stessa busta paga dei colleghi che lavorano in ufficio. Non va inoltre sottovalutato come tale modalità di lavoro consenta di migliorare notevolmente la qualità della vita di numerose famiglie italiane.
3 risposte su “Coronavirus ed effetti positivi sull’ambiente”
Augusto. Da un pò di tempo mi sono convinto che nella notte dei tempi l’uomo abbia già distrutto l’ambiente da lui abitato: altrimenti non si spiegherebbe perchè è tanto sordo ed insensibile all’evidenza che sta andando verso la catastrofe!
Già nel 1854 Capriolo Zoppo un capo Sioux disse: La Terra non appartiene all’uomo, è l’uomo che appartiene alla Terra … tutto ciò che accade alla Terra ricade sui figli della Terra … E un proverbio indio recita: Gli Alberi sono le Colonne del Mondo, quando tutti gli alberi saranno tagliati il cielo cadrà sopra di noi!
C’è da chiedersi come mai si debba sempre arrivare agli estremi per riflettere sugli errori ed essere costretti a cambiare comportamenti … sento però già insofferenza e temo che la prossima ondata sarà ancora più devastante.
Restituiamo agli altri esseri viventi i territori che abbiamo usurpato e devastato!
Più che giusto. Facciamo qualcosa prima che sia troppo tardi