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Coronavirus fase 2: riapertura delle attività in due tappe

Lieve miglioramento sul fronte coronavirus. Il governo dà il via alla fase 2: si pensa ad una strategia organizzata in due step per la ripartenza dell’Italia e la ripresa delle attività.

Lieve miglioramento sul fronte coronavirus. Il governo dà il via alla fase 2: si pensa ad una strategia organizzata in due step per la ripartenza dell’Italia e la ripresa delle attività.

Nel grande momento di difficoltà causato dall’emergenza coronavirus, si iniziano ad intravedere degli spiragli, legati alla situazione contagi e decessi, che negli ultimi giorni sta mostrando un lieve calo che fa ben sperare. Il governo sta quindi iniziando a pensare a delle strategie per la ripartenza.

Una ripresa delle attività che avverrà in due step

Il primo problema che è stato preso in esame è quello della riapertura delle attività produttive, necessarie per evitare una recessione drastica; a tal proposito si pensa di consentire delle piccole aperture dopo la scadenza del Dpcm in vigore in questo momento.

Solo dopo ulteriori verifiche si potrebbe arrivare ad una “rimodulazione” per quanto riguarda le uscite da casa delle persone e per gli spostamenti delle stesse sul territorio nazionale. Naturalmente tutto questo sarà continuamente monitorato e dopo aver evitato gli spostamenti nel periodo pasquale, si pensa di evitarli anche a fine mese, quando sono in calendario le festività del 25 aprile e del 1 maggio, che tutti gli anni hanno portato gli italiani a fare gite fuori porta. In ogni caso gli esperti hanno sottolineato che, anche quando l’emergenza coronavirus sarà finita, sarà necessario continuare ad indossare le mascherine e mantenere la distanza di sicurezza.

Le date di inizio della fase due non sono state ancora ufficializzate e le azioni del governo, come emerso in una riunione tra il Premier e gli esperti, saranno guidate da prudenza e gradualità. In questi giorni si è registrato anche un appello al Presidente del Consiglio da parte di Confcultura che ha chiesto di “Tutelare il lavoro e ripartire dalla cultura“.

I dati degli ultimi giorni sono confortanti

Giovanni Rezza, che è capo del settore malattie infettive dell’Iss, ha sottolineato come i dati, che sono pervenuti negli ultimi giorni, indichino una leggera diminuzione dei nuovi casi di contagio da coronavirus e che la curva sembra in discesa, dopo essere rimasta piatta per alcuni giorni. Questo naturalmente non consente un repentino abbassamento della guardia, ma permette di iniziare a pensare a delle riaperture.

Ottimismo e massima cautela devono procedere insieme e dopo diverse settimane di buio, con delle prime piccole aperture, si potrebbe iniziare a percorrere la strada verso la normalità, che gli esperti definiscono comunque ancora lunga.

I primi passi del governo saranno incontri che il Premier avrà con rappresentanti del mondo del lavoro, sia delle aziende che dei sindacati dei lavoratori, per decidere insieme come ampliare il numero delle attività produttive che possono operare.

Tra i vari settori quelli interessati in prima istanza sembrano essere quelli che hanno maggiore impatto sulla filiera alimentare, che deve essere garantita, su quella sanitaria e farmaceutica. Giuseppe Conte prevede di concludere gli incontri entro la giornata di venerdì, per poi emettere il nuovo decreto il giorno successivo.

FONTE IMMAGINE: https://www.facebook.com/GiuseppeConte64/photos/a.389411158207522/730776354070999/?type=3&theater

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