Tutti desiderano andare al mare o in piscina dopo il lockdown causato dal coronavirus, ma quanto si rischia il contagio in acqua? Ecco cosa dicono gli esperti.
Nonostante le problematiche create dal contagio da coronavirus, con l’avvicinarsi della bella stagione molti italiani stanno seriamente pensando a come trascorrere le vacanze al mare. Con l’ultimo decreto Rilancio Italia, il governo ha preso una serie di decisioni per accompagnare il paese nella fase di ripartenza, tra cui quella di riaprire gli stabilimenti balneari a patto di rispettare appositi protocolli di sicurezza stilati dal comitato tecnico scientifico.
Naturalmente la domanda che ti poni prima di andare al mare è quella di sapere se ci sia un rischio concreto di contagio in acqua, sia che tu stia nuotando al mare o in piscina. Molte associazioni sanitarie ed esperti del settore hanno valutato con attenzione la possibilità di essere contagiati in acqua. Purtroppo, non è possibile dare una risposta certa a questa domanda, anche perché non si conosce tantissimo del coronavirus e soprattutto di come si potrebbe comportare in questo contesto specifico.
Tuttavia ci sono diverse situazioni che sembrano portare gli esperti ad indicare il contagio in acqua come altamente improbabile. Innanzitutto, c’è da sottolineare come sia difficile contagiarsi in acque trattate con sostanze chimiche come, ad esempio, la clorina, presente in strutture come ad esempio stabilimenti termali, centri Wellness, piscine sportive e tanto altro.
Contagio in acqua: attenzione alle distanze e alle acque reflue
Alcune ricerche evidenziano come l’eventualità di contagiarsi in acqua sia molto bassa anche nel caso in cui si opti per il mare, in quanto sembra che sia l’acqua dolce, che quella salata, presentino una certa tendenza nel diluire le goccioline portatrici del virus. Un possibile problema potrebbe essere creato nella zona in cui le acque del mare incontrano le acque reflue non trattate. Su questo argomento si sono espressi molti esperti del settore sottolineando come ci siano evidenze di tracce di virus anche nelle feci, ma nonostante questo, sembrerebbe che esse non siano nelle condizioni di infettare nessuno.
È importante tener presente come questi siano tutti aspetti ancora da dimostrare con certezza assoluta. I vari comitati scientifici hanno voluto sottolineare come, in ogni caso, nuotare possa essere estremamente rischioso nelle situazioni in cui è presente molta gente e non si è in grado di rispettare le distanze di sicurezza dagli altri nuotatori.
La vacanza al mare potrebbe non essere priva di rischi anche in considerazione del fatto che sulle spiagge, il rischio di folla eccessiva c’è sempre e la stessa cosa potrebbe accadere in una piscina o negli spogliatoi.
Insomma, anche se al momento non ci sono evidenze scientifiche, è altamente improbabile che l’acqua possa essere fonte di contagio se non in alcune situazioni specifiche come, ad esempio, la presenza di acque reflue, l’eccessiva vicinanza ad altri nuotatori o persone che stanno utilizzando un idromassaggio o la piscina. In linea di massima è sempre preferibile stare all’aperto e in luoghi poco affollati, dove è possibile rispettare le regole di distanziamento.
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2 risposte su “Covid-19: quanto è rischioso il contagio in acqua?”
Sappiamo che i depuratori in tanti comuni e/o consorzi di comuni sono la croce del
Nostro paese,in special modo al centro e centro sud.
Possiamo stare tranquilli che questo anno saranno più controllati e tutti funzionanti??
Sempre al solito potrebbe lo posso dire anche io