I contagi da covid in Italia stanno lentamente aumentando e questo è dovuto alla presenza della variante Delta. Nel frattempo prosegue la campagna vaccinale e avanzano le ipotesi su quelli che saranno i parametri per una eventuale divisione a colori delle Regioni italiane. Scopriamo le ultime novità.
Il ministro Roberto Speranza, a proposito dell’aumento dei casi di covid in Italia registrato in seguito alla diffusione della variante Delta che sembrerebbe essere resistente anche al vaccino, ha annunciato un cambio di rotta sulla disposizione di eventuali restrizioni che saranno applicate, come accadeva in passato, in base al colore assegnato ad ogni Regioni. Verso un numero minimo di tamponi in zona bianca: 150 ogni 100mila abitanti
Il covid non sembra ancora essere diventato, come ci auguravamo, un brutto ricordo, e proprio per questo avanzano le ipotesi su quelle che potrebbero essere le future restrizioni ed i criteri per assegnare il ‘colore’ alle varie regioni. Sarà il tasso di ospedalizzazione il criterio più importante per stabilire i colori delle Regioni. Di fronte alla nuova avanzata dei contagi spinti dalla variante Delta, il ministro Roberto Speranza ha spiegato che cambieranno le modalità per decidere le restrizioni: primo indicatore sarà quello dei ricoveri e solo dopo verrà quello dell’incidenza, ma con un numero minimo di tamponi effettuati.
Anche se alcune Regioni si avvicinano al giallo visto il trend di aumento dell’incidenza dei contagi (in cima ci sono Sardegna, Sicilia, Veneto, Lazio e Campania), per scongiurare il rischio chiusure si pensa a un cambio di rotta sulla valutazione dei parametri.
“Il tasso di ospedalizzazione peserà di più rispetto agli altri indicatori”, ha chiarito Speranza mettendo in campo una soluzione che mette d’accordo anche i territori che temono misure più stringenti. “Chiederemo al governo di togliere l’incidenza dei positivi dai parametri che muovono zone e colorazioni – dicono le Regioni – perché il rischio è di decidere delle chiusure per gente positiva a casa, quando il sistema sanitario è pienamente efficiente”.
Covid: incidenza dei positivi e numero minimo di tamponi
Sembra comunque che il calcolo dell’incidenza dei positivi ogni 100mila abitanti resterà tra i parametri, anche se perderà la sua discrezionalità nel caso in cui l’occupazione di posti letto in terapia intensiva e nei reparti ordinari non superi le percentuali di rischio del 30 e 40%. Per quanto riguarda il numero minimo di tamponi, su questo dato non si esclude una discussione sulla revisione di queste percentuali, e diventerà sempre più tassativa la necessità di eseguire un numero minimo di tamponi: in zona bianca serviranno almeno 150 test ogni 100mila abitanti.
Fonte Immagine:https://pixabay.com/it/photos/covid-19-coronavirus-quarantena-5070658/
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