La pandemia da covid in Italia non sembra essere ancora un brutto ricordo e con i contagi in crescita avanza sempre di più l’ipotesi della terza dose per tutti, attualmente somministrata ai più fragili e agli immunodepressi.
“Estendere la terza dose di vaccino anti-Covid a tutta la popolazione è uno scenario verosimile”: A dirlo è il presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro. Di fronte alla risalita dei contagi covid, prende dunque sempre più corpo l’ipotesi di un richiamo, come confermato anche dal presidente del Cs, Franco Locatelli.
Covid: casi in aumento in Italia
La pandemia da covid, nonostante il rapido andamento della campagna vaccinale, sembra non voler lasciare la Penisola. I dati dell’andamento della pandemia in Italia certificano come i contagi siano in crescita. Lunedì scorso ne sono stati registrati 2.535 con 30 decessi e un tasso di positività dell’1,1%. Sette giorni prima i casi erano stati 1.597 e il tasso di positività stazionava allo 0,7%. L’aumento dei casi di covid, a oggi, impatta in maniera molto leggera sui ricoveri in area medica e per nulla su quelli in terapia intensiva ma la situazione è piuttosto fluida. L’indice Rt infatti viaggia ormai sulla fatidica soglia di 1, segnale di un momento di espansione dell’epidemia.
Si avvicina l’obiettivo del 90% della popolazione vaccinata: in base ai dati aggiornati a lunedì sono 44,4 milioni le persone che hanno completato il ciclo vaccinale, l’82,22% della popolazione over 12, mentre l’86,06% ha fatto almeno una dose. L’obiettivo del 90%, quindi, non sarebbe lontano, non fosse che i nuovi vaccinati sono sempre meno e resistono gli irriducibili del no: 7,6 milioni di italiani over 12 non hanno fatto nemmeno una dose.
Vaccino covid: a che punto siamo?
Le somministrazioni del vaccino covid vanno avanti, ma negli ultimi giorni sembra esaurita la spinta dell’obbligo del Green pass per l’accesso ai luoghi di lavoro in vigore dal 15 ottobre. Ad esempio, i nuovi vaccinati questa domenica sono stati circa 10mila, la domenica precedente erano stati quasi 29mila, e quella ancora prima 26mila. Proseguono invece a ritmo sostenuto le seconde e terze dosi con i vaccini. Potrebbero essere in vista anche i richiami per chi ha fatto il vaccino monodose J&J, su questo punto, secondo quanto precisato da Locatelli “si attendono le indicazioni dell’Ema”.
Secondo Sergio Abrignani, immunologo dell’università di Milano e membro del Comitato tecnico scientifico sarebbe più rassicurante affrontare l’inverno con l’85% di vaccinati, motivo per cui la terza dose sarebbe necessaria.
Nel frattempo l’Ema ha dato la luce verde alla somministrazione della terza dose del vaccino Moderna nelle persone a partire dai 18 anni. Lo ha reso noto la stessa Agenzia europea per il farmaco. I dati disponibili, hanno indicato che una terza dose del vaccino Moderna, lo Spikevax, somministrata 6 o 8 mesi dopo la seconda porta a un incremento degli anticorpi negli adulti in cui il livello delle difese si è ridotto. Per il richiamo la dose di vaccino è pari alla metà di quella somministrata la prima volta.
Fonte Immagine: https://www.pexels.com/it-it/foto/giovane-famiglia-in-maschere-mediche-camminando-lungo-il-parcheggio-4127449/
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