Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera decreto riaperture. Ecco cosa cambierà dopo il 31 marzo dopo la fine dello stato d’emergenza.
Covid, via libera al decreto riaperture
Con la fine dello stato d’emergenza, prevista per il 31 marzo, ci sarà un allentamento delle misure anti-Covid. Il Consiglio dei ministri ha infatti approvato all’unanimità il decreto riaperture con il quale le restrizioni verranno eliminate gradualmente, come spiegato dal premier Mario Draghi: “Come avevo anticipato alla fine dello scorso anno, l’obiettivo del governo era il ritorno alla normalità, a riconquistare la nostra socialità. Credo che i provvedimenti approvati oggi riconoscano che questo è uno stato a cui siamo arrivati”, ha detto nella serata del 17 marzo durante la conferenza stampa di presentazione del nuovo provvedimento.
“Voglio ringraziare tutti gli italiani per l’altruismo e la pazienza dimostrata in questi anni. Noi siamo spesso percepiti con scarso senso civico e invece siamo stati bravissimi in questa pandemia, occorre andare fieri”, ha aggiunto il premier.
Decreto riaperture: cosa cambia dal 1°aprile
La prima conseguenza della fine dello stato di emergenza Covid è il decadimento del Cts e della struttura del commissario straordinario: “Le funzioni esercitate da Commissario straordinario per l’Emergenza saranno in carico ad una unità in una fase di pandemia che ci accompagnerà fino al 31 dicembre, poi andranno al Ministero della Salute”, ha spiegato il ministro della Salute Roberto Speranza nel corso della conferenza di presentazione del nuovo decreto.
Il governo si dice però consapevole che “un’altra pandemia potrebbe rivelarsi importante anche tra qualche tempo”. Pertanto “tutta la struttura non verrà smantellata, ma acquisterà un carattere di ordinarietà”. “Se ci saranno sviluppi della curva epidemiologica che richiederanno interventi, si potranno fare con le strutture esistenti”, ha detto il premier Draghi.
Durante la conferenza stampa il ministro della Salute Roberto Speranza ha confermato che con la fine dello stato d’emergenza decade anche il sistema a colori delle regioni, istituito nell’autunno del 2020. Rimarrà il bollettino quotidiano.
Il Consiglio dei ministri ha deciso anche di abolire le quarantene da contatto con un caso positivo al Covid. Dal 1° aprile dovrà rimanere in isolamento solo chi ha contratto il virus. Per chi ha avuto un contatto con un positivo si applica il regime dell’auto-sorveglianza. Inoltre, non ci sarà più distinzione tra vaccinati e non vaccinati.
La novità principale del nuovo provvedimento riguarda l’obbligo di super green pass e il green pass base. A partire dal 1° aprile non sarà più obbligatorio per gli over 50 esibire il super green pass nei luoghi di lavoro. Non verranno dunque più sospesi se sprovvisti della certificazione rafforzata. Dovranno, tuttavia, esibire, fino al 30 aprile, il certificato base che si ottiene con tampone antigenico o molecolare negativo, che hanno rispettivamente validità di 48 e 72 ore.
Dal 1° al 30 aprile inoltre, il green pass non sarà più obbligatorio per entrare in ristoranti e bar all’aperto, feste all’aperto, cerimonie, alberghi e strutture ricettive. Il green pass rafforzato (che ha validità di 6 mesi per chi ha meno di tre dosi e ha scadenza illimitata per chi ha tre dosi) servirà solo dal 1° al 15 aprile per entrare nei ristoranti e nei bar al chiuso per il servizio al tavolo e al bancone. Per l’accesso a questi servizi ai turisti stranieri sarà richiesto il green pass base, la stessa regola sarà valida a partire dal 15 aprile anche per i turisti italiani. Non serve invece il green pass per i clienti degli alberghi che vanno nei ristoranti e bar interni.
Dal 1° maggio l’obbligo di certificato verde per accedere ai ristoranti e altri locali al chiuso cadrà per tutti.
Dal 1° al 30 aprile il green pass non sarà più richiesto nemmeno sui bus e sui mezzi di trasporto pubblico locale. Resterà invece l’obbligo di indossare le mascherine Ffp2. Per prendere aerei, treni e navi dal 1° al 30 aprile bisognerà mostrare almeno il green pass base e indossare la mascherina Ffp2. Dal 1° maggio non ci saranno più obblighi.
Altra novità è che dal primo aprile si torna alla capienza del 100% per gli stadi all’aperto e al chiuso e per le discoteche, ma per accedervi sarà necessario il green pass base. Non servirà invece il certificato verde, dal 1° al 30 aprile, per gli stadi all’aperto, i musei e le mostre, gli spettacoli all’aperto. Al contrario, occorrerà il green pass rafforzato per l’ingresso a cinema, teatri e feste al chiuso. Dal 1° maggio non ci sarà più alcuna restrizione.
Libero accesso dal 1° al 30 aprile anche nei negozi, parrucchieri, barbieri, estetisti, uffici pubblici, banche, circoli, centri termali, sagre e fiere, centri educativi per l’infanzia. Sarà invece richiesto ancora il super green pass per entrare in: palestre, piscine al chiuso, per praticare sport di squadra e di contatto, entrare negli spogliatoi, entrare in sale gioco, bingo e casinò. L’obbligo decade dal 1° maggio.
Obbligo mascherine
Per quanto riguarda le mascherine, resteranno obbligatorie fino al 30 aprile in tutti luoghi dove sono già previste. Solo per concerti e stadi, palazzetti sportivi, cinema e teatri, mezzi di trasporto locali e a lunga percorrenza e funivie negli impianti di risalita sarà obbligatorio indossare ancora la Ffp2.
Obbligo vaccinale e visite ai parenti
In merito all’obbligo vaccinale, il governo ha deciso che resterà in vigore fino a fine anno solo per il personale sanitario e Rsa. Chi non lo rispetta è sospeso da funzioni e stipendio. Per gli over 50 e per gli insegnanti l’obbligo è previsto fino al 15 giugno.
Per quanto concerne le visite di familiari e visitatori alle persone ricoverate all’interno di ospedali e Rsa saranno consentite fino al 31 dicembre 2022 solo con il super green pass.
Scuola e smart working
Sul fronte scuola il governo ha deciso di mantenere l’obbligo di mascherina. Prima del Cdm, il ministro dell’Istruzione Bianchi ha detto che si continuerà ad andare a scuola “sicuramente con quella chirurgica”, aggiungendo: “Ci sono già le regole per cui chiediamo di rimanere a casa con 37,5”. Il ministro Bianchi ha poi ricordato che la didattica a distanza sarà disposta solo per gli studenti contagiati che potranno rientrare in classe con un test antigenico rapido o molecolare con esito negativo.
Infine, il governo ha prorogato fino al 30 giugno 2022 la possibilità di ricorrere allo smart working nel settore privato senza l’accordo individuale tra datore e lavoratore, e quindi ancora con un regime semplificato, così come lo svolgimento del lavoro agile per i lavoratori fragili.
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