Il premier Mario Draghi si è recato a Bergamo dove oggi si è tenuta la celebrazione in memoria delle vittime del Covid. Ogni anno, il 18 marzo, si ricorderanno i morti a causa del virus.
Si è celebrata oggi, 18 marzo, a Bergamo, la giornata in memoria delle vittime del Covid. Per l’occasione, il premier Mario Draghi si è recato a Bergamo, città divenuta suo malgrado simbolo della pandemia di Coronavirus a causa dell’elevato numero di morti. Esattamente un anno fa, proprio nella città lombarda, furono impiegati i mezzi militari per il trasporto delle salme delle numerose vittime.
Covid: istituita giornata nazionale in memoria delle vittime
La Giornata nazionale in memoria delle vittime del Covid è stata approvata all’unanimità nei giorni scorsi con un disegno di legge. Da quest’anno, ogni anno, il 18 marzo, verranno ricordate le persone decedute a causa del virus Covid-19.
Il provvedimento è frutto di due testi unificati ed è nato con l’obiettivo di “conservare e rinnovare la memoria di tutte le persone decedute”. Tra i primi firmatari, il deputato di Forza Italia, Giorgio Mulè e il senatore leghista, Matteo Salvini. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha poi promulgato la legge che istituisce la “Giornata nazionale in memoria di tutte le vittime dell’epidemia da coronavirus”.
Il Bosco della memoria
Intorno alle 11 di questa mattina è stata deposta una corona di fiori al Cimitero monumentale, subito dopo è stato inaugurato il Bosco della memoria, che sorgerà al parco della Trucca, dove oggi è stato piantato un tiglio. Il progetto – nato da un’idea dell’associazione dei Comuni virtuosi finanziata dal Comune di Bergamo e dal crowdfunding che da solo ha raccolto finora 110mila euro – prevede di organizzare una serie di isole verdi e aree attrezzate con 850 alberi e piante.
“Portiamo l’abbraccio vero, forte, non rituale, di tutto il Paese, che oggi si stringe qui, nella città che per prima ha conosciuto il trauma più profondo”, ha detto Elena Carletti, presidente dell’associazione Comuni virtuosi, presente all’inaugurazione.
“Un bosco è anche un simbolo di speranza. Il 18 marzo è il giorno straziante dei camion di Bergamo, ma Bergamo vuole essere anche una città simbolo della rinascita. E’ una terribile prova”, ha invece detto il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, intervenuto sul palco della cerimonia poco prima del presidente Draghi.
Il sindaco ha ricordato che a causa della pandemia nella sola città di Bergamo si contano 670 morti. “Questa è una giornata che ci avvicina a chi non è con noi”, ha aggiunto.
La visita di Draghi
In occasione della giornata in ricordo delle vittime, il premier Mario Draghi si è recato a Bergamo, dove è stato accolto dal sindaco Giorgio Gori, dal vescovo Francesco Beschi, dal presidente della Provincia Gianfranco Gafforelli e dal prefetto Enrico Ricci. Erano presenti inoltre, il direttore generale dell’Ats Bergamo, Maurizio Giupponi, la direttrice dell’ospedale Giovanni XXIII, un’infermiera e un medico di base. Nel corso della cerimonia il presidente del Consiglio ha detto: “ Oggi è una giornata piena di tristezza e di speranza. Lo Stato c’è e ci sarà. Non possiamo abbracciarci, ma questo è il giorno in cui dobbiamo sentirci tutti più uniti, a partire da questo luogo “. “Avete vissuto giorni terribili, sono tante le immagini di questa tragedia ma una è indelebile, la colonna di carri militari carichi di bare”, ha proseguito.
Nell’inaugurare il Bosco della memoria presso il parco Martin Lutero della Trucca, il premier ha poi aggiunto: “Questo luogo è un simbolo del dolore di un’intera nazione. È anche il luogo di un impegno solenne che oggi prendiamo. Siamo qui per promettere ai nostri anziani che non accadrà più che le persone fragili non vengano adeguatamente assistite e protette”. “Solo così – ha detto ancora – rispetteremo la dignità di coloro che ci hanno lasciato”.
Il premier ha inoltre sottolineato come tutta la comunità bergamasca abbia “dato prova di saper reagire, di trasformare i lutti e le difficoltà in voglia di riscatto, di rigenerazione”. “Il suo esempio è prezioso per tutti gli italiani che, sono certo, non vedono l’ora di rialzare la testa, ripartire, liberare le loro energie che hanno reso meraviglioso questo Paese”, ha dichiarato Draghi.
La questione vaccini
Durante il suo intervento Mario Draghi ha poi affrontato anche la questione vaccini:”Il governo – e lo sapete bene – è impegnato a fare il maggior numero di vaccinazioni nel più breve tempo possibile. Questa è la nostra priorità”, ha detto. “La sospensione del vaccino AstraZeneca, attuata lunedì con molti altri Paesi europei, è stata una decisione temporanea e precauzionale. Nella giornata di oggi, l’Agenzia Europea dei Medicinali darà il suo parere definitivo sulla vicenda. Qualunque sia la sua decisione, la campagna vaccinale proseguirà con la stessa intensità, con gli stessi obiettivi”, ha chiarito.
“L’incremento nelle forniture di alcuni vaccini aiuterà a compensare i ritardi da parte di altre case farmaceutiche”, ha concluso.
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