Una nuova variante Covid, individuata in India, desta la preoccupazione di virologi ed epidemiologi. Ecco cosa sappiamo.
Arriva dall’India una nuova sottovariante Covid – ribattezzata dagli scienziati BA.2.75 – che sembra essere ancora più contagiosa di Omicron 5, a causa delle mutazioni sulla proteina Spike, e presto potrebbe diventare dominante. Gli esperti invitano alla cautela.
Covid, individuata nuova variante in quattro continenti
Non si arresta la corsa del Covid-19 in Italia e in Europa. Ogni giorno continua a salire l’incidenza dei contagi a causa della diffusione della sottovariante Omicron 5, ormai dominante, più contagiosa rispetto alle precedenti varianti. A preoccupare ora, però, è l’arrivo di una nuova variante, chiamata BA 2.75, scoperta in India, che sarebbe cinque volte più contagiosa di Omicron 5. Al momento i casi confermati sono ancora pochi; al 4 luglio scorso ne erano stati rilevati una quarantina. Tuttavia, BA.2.75, individuata principalmente in India, Maharashtra, Karnataka e Jammu e Kashmir, è già presente in quattro continenti, Europa compresa. In particolare, secondo i dati caricati su Nextstrain – una piattaforma di dati genomici open source -, è stata trovata in Australia, Canada, Germania, UK e Nuova Zelanda.
Cosa dicono gli esperti
La sottovariante indiana possiede 45 mutazioni in comune con BA.5 e 15 peculiari. A destare la preoccupazione degli esperti sono soprattutto le mutazioni sulla proteina Spike: otto rispetto alla sorella maggiore Omicron 2 e undici rispetto a Omicron 5. Queste variazioni renderebbero il virus maggiormente infettivo e, dunque, capace di contagiare anche le persone vaccinate o già guarite.
Tom Peacock, virologo del Department of Infectious Disease dell’Imperial College di Londra, che dalla prima ora monitora l’evoluzione della pandemia, su Twitter ha affermato che BA.2.75 deve essere “tenuta sott’occhio” soprattutto per via delle mutazioni “G446S” e “R493Q”. Tra queste a preoccupare maggiormente è la mutazione di G446S che sarebbe in grado di resistere agli anticorpi indotti dagli attuali vaccini che ancora neutralizzano BA.2 e anche di superare la barriera di anticorpi creata dalle più recenti infezioni.
Peacock scrive che potrebbe trattarsi di una “variante di seconda generazione, apparente rapida crescita e ampia diffusione geografica”. “Vale la pena dire che è del tutto possibile anche che” questa nuova sottovariante “stia solo crescendo sullo sfondo di BA.2 e che colpisca la barriera di BA.5 e si blocchi. Vedremo”, ha concluso il virologo senza sbilanciarsi troppo.
Sempre su Twitter, Eric Topol, scienziato americano direttore dello Scripps Research Translational Institute di La Jolla, California, afferma che le mutazioni osservate su BA.2.75 “potrebbero rendere la fuga immunitaria peggiore di quella che stiamo vedendo ora”. La nuova sottovariante, sottolinea l’esperto, in India appare in competizione con Omicron 5.
A proposito della nuova sottovariante individuata in India si sono espressi anche gli esperti italiani. Secondo il primario della Clinica di Malattie Infettive dell’ospedale San Martino di Genova, Matteo Bassetti, “si rischia un R0 superiore a 20”. “Speriamo non prenda il sopravvento. Occorre fare attenzione senza allarmare troppo le persone”, ha scritto su Facebook.
“Dobbiamo essere vigili sulla nuova sottovariante di Omicron 2 BA.2.75, che si sta diffondendo molto in India perché si sta facendo spazio con Omicron 5, ha personalità e non è facile da scalzare”, ha detto invece il virologo Mauro Pistello, direttore dell’Unità di virologia dell’azienda ospedaliera universitaria di Pisa e vicepresidente della Società italiana di microbiologia. “Questa nuova sottovariante ha argomenti che meritano attenzione e mutazioni che potrebbero erodere la capacità protettiva dei vaccini. Non sappiamo quando arriverà qui da noi, ma è chiaro che serve essere attenti. Per ora la patogenicità di BA.2.75 non sembra preoccupante anche se è molto contagiosa, ha molte delle caratteristiche di BA.2 e qualcosa della BA.5 ma le mutazione sembrano essere in zone meno importanti e non collegate alla possibilità di evasione dell’immunità”, ha aggiunto.
Secondo diversi esperti, è improbabile che la sottovariante BA.2.75 causi infezioni gravi. A preoccupare, come detto, è la capacità della sottovariante indiana di contagiare più persone e reinfettare coloro che si sono già infettati in precedenza. Ad ogni modo, attualmente non ci sono ancora dati sufficienti su BA.2.75, quindi è ancora presto per parlare con certezza.
Si attendono i dati delle prossime settimane per confermare i primi elementi emersi sulla nuova sottovariante.
“Se i dati su questa nuova variante BA.2.75 venissero confermati, allora potremmo anche trovarci di fronte a un Covid-22”, ha dichiarato Giorgio Gilestro, neurobiologo e docente all’Imperial College di Londra.
fonte immagine: https://pixabay.com/it/illustrations/covid-omicron-statistiche-curva-6892470/
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Una risposta su “Covid, scoperta nuova variante proveniente dall’India”
Non se ne può più.. Mi chiedo.. Vaccini, vaccini ma le varianti resistono e attaccano pure gli anticorpi.. Ma che lo facciamo a fare sto vaccino?? X prenderlo in forma leggera come dicono? Ma la smettessero, chi conosco con super copertura l’ ha ripreso x la seconda volta, ma perché non mettere in campo le monoclonali come fanno coloro che possono pagarsele e che poi ne escono vincenti anche se con patologie gravi… La sora Lella diceva… Ma non c’è staranno a pia’ x il.
questi???