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Covid: le nuove misure anti-covid

La pandemia da covid sembra essere rallentata e a partire da oggi venerdì 11 febbraio inizia il progressivo allentamento delle restrizioni.

 La pandemia da covid sembra essere rallentata e a partire da oggi venerdì 11 febbraio inizia il progressivo allentamento delle restrizioni.

L’Italia si prepara alla riapertura post Covid. Dai contagi alle terapie intensive e ordinarie, tutti i dati sono in calo e indicano una situazione pandemica sempre più sotto controllo. Il primo passo sarà l’addio all’obbligo di utilizzare le mascherine all’aperto, una misura che era stata decisa con il decreto del 13 ottobre del 2020, dunque 16 mesi fa, quando a palazzo Chigi c’era ancora Giuseppe Conte. Ma il giro di boa decisivo sarà il 31 marzo quando scadrà lo stato di emergenza con un conseguente allentamento di tutte le altre restrizioni, compreso il green pass.

Per il pass il termine ultimo dovrebbe essere il 15 giugno, quando scadrà l’obbligo della vaccinazione per gli over 50, ma non è escluso possa avere anche un’accelerazione, con alcuni divieti che potrebbero cadere anche prima del 31 marzo. Già le Regioni chiedono di accelerare.

Covid: l’entrata in vigore delle nuove misure

Prima del 31 marzo, qualora non vi sia un aumento dei contagi da covid, è possibile che venga eliminato l’obbligo del pass rafforzato per tutte quelle attività in cui è previsto all’aperto, dai ristoranti agli stadi, e per quelle in cui serve il “base”, negozi, servizi alla persona, banche, uffici postali e uffici pubblici. Il secondo step, in concomitanza con la fine dello stato d’emergenza, potrebbe invece riguardare i locali al chiuso come cinema, teatri, musei, ristoranti e mezzi di trasporto locali. Dovrebbe invece rimanere su quelli a lunga percorrenza, per arrivare poi, a giugno, a eliminarlo nei luoghi di lavoro.

Dal 10 marzo sarà nuovamente possibile visitare i familiari ricoverati in ospedale, per 45 minuti al giorno. E sempre a marzo, dall’1, hanno già annunciato Speranza e il sottosegretario allo Sport Valentina Vezzali, le capienze di stadi e palazzetti saliranno rispettivamente al 75% e al 60% con l’obiettivo di riaprirli completamente. L’obiettivo è di tornare al 100% prima della fine della stagione.

Con la fine dello stato di emergenza si chiuderebbe l’attività del Comitato tecnico-scientifico e del commissario straordinario per l’emergenza, Francesco Paolo Figliuolo, e della sua gestione della campagna vaccinale. Il Comitato è un organo consultivo del governo strettamente legato all’emergenza.

Covid: vaccini e smart working

 L’acquisto dei vaccini resterà in capo al ministero della Salute, al quale dovrebbe finire anche tutto ciò che riguarda gli acquisti di farmaci per la lotta al virus. Alle Regioni dovrebbero invece tornare tutte le competenze su ciò che riguarda la campagna vaccinale e gli eventuali richiami, con un graduale passaggio della gestione dai grandi hub ai medici di famiglia, ai pediatri e agli ospedali. Ancora aperto, invece, il discorso relativo alla logistica e alla distribuzione di farmaci e vaccini nonché quello sugli acquisti ora in carico a Figliuolo, dai dispositivi di protezione individuale ai ventilatori polmonari. Tra le ipotesi avanzate a dicembre c’era quella di creare una struttura di missione ad hoc a Palazzo Chigi o un passaggio delle competenze dalla Struttura commissariale alla Protezione civile.

Negli uffici si tornerà a lavorare in presenza, ma lo smart working potrà continuare previo accordo tra l’azienda e i dipendenti.

Fonte Immagine: https://pixabay.com/it/photos/test-diagnosi-medica-5434382/

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