Comunicati dall’Iss i dati del nuovo monitoraggio settimanale della Cabina di Regia. L’incidenza dei contagi di Covid è in forte aumento in tutta Italia, ma solo alcune regioni rischiano il giallo. Ecco quali.
I dati sull’incidenza dei contagi e sul tasso di occupazione ospedaliera (terapie intensive e reparti ordinari) emersi dal monitoraggio settimanale della Cabina di regia ci dicono che altre tre Regioni, oltre alla provincia autonoma di Trento, sono a rischio zona gialla entro Natale. Si tratta di Liguria, Veneto e Marche.
Covid, tre Regioni a rischio zona gialla
La Liguria, il Veneto, le Marche e la provincia autonoma di Trento hanno superato la soglia di allerta dei tre parametri indicati per il passaggio alla zona gialla (un’incidenza settimanale dei contagi pari o superiore a 50 casi Covid ogni 100.000 abitanti, tasso di occupazione dei posti letto in area medica per pazienti Covid superiore al 15% e tasso di occupazione in terapia intensiva superiore al 10%) e rischiano di cambiare colore già da lunedì 20 dicembre.
In Liguria l’incidenza settimanale dei contagi è pari a 313,1, i posti letto occupati in area medica sono il 17,9%, mentre nelle terapie intensive la percentuale è del 13,7%. Le Marche hanno un’incidenza di 264, con il 15,6% dei posti occupati in area medica e il 16,7% nelle intensive. Non va meglio in Veneto che fa registrare un’incidenza pari a 498,9, con il 16% dei posti letto occupati nei reparti ordinari e il 15% nelle terapie intensive. Infine, la provincia autonoma di Trento ha fatto registrare un’incidenza di 299,8. Qui il tasso di occupazione dei posti letto è pari al 17,6% in area medica e al 21,1% nelle intensive.
Queste Regioni vanno ad aggiungersi al Friuli-Venezia Giulia, alla Provincia autonoma di Bolzano e alla Calabria, già in zona gialla.
I dati del monitoraggio settimanale
Dal monitoraggio settimanale della Cabina di regia è emerso che questa settimana nove Regioni e Province autonome hanno superato la soglia di allerta del 10% di occupazione dei posti letto per casi Covid nelle terapie intensive: Calabria (11,8%), Emilia Romagna (11,9%), Friuli Venezia Giulia (18,3%), Liguria (13,7%), Marche (16,7%), Molise (10,3%), Provincia autonoma di Bolzano (18%), Provincia autonoma di Trento (21,1%), Veneto (15%). Sono otto invece le Regioni che superano la soglia di allerta del 15% per l’occupazione dei reparti di area medica: Calabria (20,8%), Friuli Venezia Giulia (22,6%), Liguria (17,9%), Marche (15,6%), PA Bolzano (16%), PA Trento (17,6%), Valle d’Aosta (18,2%), Veneto (16%).
Dal monitoraggio è poi emerso un netto aumento dell’incidenza settimanale a livello nazionale. Si sono infatti registrati 241 casi per 100.000 abitanti (10-16 dicembre 2021) contro i 176 per 100mila abitanti della settimana precedente.
Per quanto riguarda il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale, esso è pari al 9,6% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 16 dicembre) contro l’8,5% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 9 dicembre) della scorsa settimana. Il tasso di occupazione in aree mediche è invece salito al 12,1% (rilevazione giornaliera ministero Salute al 16 dicembre) contro il 10,6% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 9 dicembre) della settimana precedente.
I dati parlano inoltre di un forte aumento del numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (42.675 contro 37.278 della settimana precedente). In aumento anche la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (43% contro il 40%). La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è invece in diminuzione (31% contro 34% la scorsa settimana). Stabile la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (26%).
fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/uomo-maschera-covid-covid-19-6274651/
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