Il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri ha fatto il punto della pandemia in Italia, confidando in una ripresa nei prossimi mesi. “Occorre riaprire i ristoranti anche di sera”, dice.
Il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri ha affermato che con l’avanzare della vaccinazione i ristoranti devono riaprire anche la sera. “Occorre che le persone tornino a una normalità e alle loro attività”, ha detto auspicando una ripresa nei prossimi mesi.
Le parole del viceministro
“È necessaria la riapertura progressiva in sicurezza. A mio avviso, col progredire della vaccinazione, devono, e sottolineo devono, riaprire i ristoranti anche la sera, lasciando chiaramente il coprifuoco e progressivamente far tornare le persone alle proprie attività, a una vita con una nuova normalità, con delle garanzie”, queste le parole del viceministro della Salute Pierpaolo Sileri nel corso di un suo intervento nella trasmissione I Fatti Vostri su Rai2.
Ovviamente, ha sottolineato il viceministro, tutto deve essere fatto nel pieno rispetto delle regole per non ritrovarsi a gestire una nuova ondata. Siamo “pronti a fare un passo indietro, se dovesse arrivare una variante aggressiva di Sars-CoV-2 e se in alcune parti del Paese il virus corre. Ma almeno fino a quel momento qualche passo avanti lo hai fatto”, ha chiarito Sileri.
“Io – ha aggiunto Sileri – non condanno gli assembramenti mostrati in tv domenica. Vedere persone che passeggiano lungo i navigli mantenendo la distanza, con la mascherina e senza contatto fisico non ha niente di male. Anzi, hanno fatto bene a uscire con la bellissima giornata che c’era, se hanno osservato le regole”.
Secondo le stime di Coldiretti, la possibilità di apertura serale vale l’80% del fatturato di ristoranti, pizzerie ed agriturismi “duramente provati dalla chiusure forzate che travolgono a valanga interi settori dell’agroalimentare made in Italy con vino e cibi invenduti per un valore stimato in 9,6 miliardi nel 2020″.
Sileri sulle terapie monoclonali
Il viceministro ha poi toccato anche il tema delle terapie monoclonali, affermando: “Ho parlato delle cure monoclonali la prima volta nel maggio 2020, l’ho ripetuto a settembre: è un’occasione che abbiamo rischiato di perdere. Siamo in ritardo e stiamo recuperando ora grazie ad alcuni che all’interno di Aifa ne hanno compreso l’opportunità”.
“Cerchiamo – ha concluso Sileri – di non farci sfuggire questa occasione. È una ricerca in alcuni casi realizzata anche da scienziati italiani. Le terapie con gli anticorpi monoclonali devono andare in parallelo con i vaccini”.
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