La compagnia statunitense Novavax annuncia l’efficacia all’89,3% del proprio vaccino, anche contro la variante inglese del virus Covid-19.
La società di biotecnologie americana Novavax ha annunciato che il suo vaccino (NVX-CoV2373) è efficace all’89,3% anche contro la variante inglese del Covid, meno contro quella sudafricana. Nell’attesa che il vaccino Novavax venga approvato dalle agenzie del farmaco, il presidente della compagnia statunitense, Stanley Erck, ha comunicato che l’azienda comincerà immediatamente a sperimentare lo sviluppo di un vaccino specifico anche per la variante sudafricana, i cui primi due casi americani sono stati scoperti in Carolina del Sud.
“Siamo i primi a condurre un test di efficacia di fronte a un virus che muta”, ha detto il presidente Erck, spiegando che la differenza di reazione delle due varianti è stata “un po’ una sorpresa per tutti”.
Vaccino Novavax, i risultati dei test effettuati
I dati forniti dalla società americana, ancora preliminari ma incoraggianti, sono il risultato delle prime fasi dello studio. Al momento sono stati effettuati due test clinici, rispettivamente nel Regno Unito e in Sudafrica.
Il primo test ha visto la partecipazione di 15mila volontari divisi in due gruppi: al primo gruppo è stato somministrato il vaccino, mentre al secondo una sostanza placebo. Dopo aver atteso che si verificassero infezioni da coronavirus, i ricercatori hanno confrontato l’incidenza dei casi di Covid-19 tra i due gruppi, rilevandone in totale 62: 56 tra coloro che avevano ricevuto il placebo e 6 tra quelli a cui era stato inoculato il vaccino. Tuttavia, nessun volontario rientrante nel gruppo dei vaccinati ha manifestato sintomi gravi. Da questo primo test l’efficacia di NVX-CoV2373 è risultata pari all’89%.
Il test clinico in Sudafrica è stato invece condotto su 4.400 volontari, sempre suddivisi in due gruppi: vaccinati e non. Sono emersi 29 casi di Covid tra i partecipanti non vaccinati e 15 tra coloro che avevano ricevuto il vaccino. In questo caso il vaccino ha mostrato un’efficacia del 49%. Tuttavia, hanno spiegato i ricercatori, questi dati vanno valutati con cautela, in quanto derivano da un test clinico con quasi un terzo dei partecipanti rispetto a quello effettuato nel Regno Unito.
Al momento non sono molti i dettagli forniti da Novavax sul proprio vaccino e sulla sua sicurezza. Ci vorranno ancora alcuni mesi di analisi sui dati raccolti affinchè la società americana possa richiederne l’autorizzazione.
Si sa comunque che il metodo utilizzato da Novavax è già collaudato in quanto impiegato in altri vaccini. Esso non si basa sulla tecnologia dell’Rna messaggero, ma consiste nell’iniettare proteine del virus che provochino una risposta immunitaria. Come quelli di Moderna e Pfizer, anche il vaccino di Novavax richiede due iniezioni.
Si attendono ora i risultati dei test clinici condotti dalla compagnia americana sui volontari statunitensi e messicani.
Novavax annuncia 2 miliardi di dosi entro l’anno, l’Inghilterra ne prenota 60 milioni
A breve saranno pubblicati anche i risultati della fase 3 dello studio. Intanto la Novavax ritiene di poter produrre almeno 2 miliardi di dosi del proprio vaccino entro la fine dell’anno. Se cosí fosse e se venisse autorizzato, il vaccino Novavax potrebbe fornire un aiuto importante per contrastare la pandemia, accelerando le campagne vaccinali, che al momento sono rallentate per via della limitata capacità produttiva delle aziende che li hanno sviluppati.
Intanto, il primo ministro inglese, Boris Johnson, ha annunciato che, non appena arriverà il via libera dalle autorità sanitarie, Londra prenoterà 60 milioni di dosi del vaccino Novavax, che saranno prodotte nel Regno Unito, a Teesside.
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fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/vaccino-cura-medicina-virus-5897391/