Sulla base dei dati della cabina di regia sul Covid, quattro Regioni italiane rischiano il passaggio in zona arancione. Ecco quali.
Crescono i ricoveri nei reparti ordinari e nelle terapie intensive in Italia. Altre quattro Regioni rischiano il passaggio in zona arancione dopo la Valle d’Aosta. Vediamo quali sono.
Covid, le Regioni a rischio arancione
Nonostante i governatori chiedano a gran voce di abolire il sistema di zone a colori, di fatto superato dall’estensione di obbligo del Green Pass, al momento resta in vigore la verifica settimanale dei tecnici del Cts e dell’Iss a cui seguono poi le ordinanze del ministero della Salute che determinano il cambio di colore delle Regioni.
Secondo quanto emerso dai dati della cabina di regia sul Covid sono quattro attualmente le Regioni che da lunedì 24 gennaio rischiano il passaggio in zona arancione, ovvero Piemonte, Friuli Venezia-Giulia, Abruzzo e Sicilia, che raggiungerebbero la Valle d’Aosta. Queste Regioni hanno superato la soglia del 20% nell’occupazione delle terapie intensive e del 30 % nei reparti ordinari.
Nel dettaglio, in Friuli Venezia-Giulia le terapie intensive sono al 22,9% e i reparti ordinari al 33,6%, mentre in Abruzzo le intensive sono al 31,6 % e i reparti ordinari al 22,2%. Appare dunque scontato il cambio di colore. Dovrebbero passare in zona arancione anche il Piemonte con il 22,8% in intensiva e il 30,3% nei reparti ordinari, e la Sicilia che è al 36,7% nei reparti Covid e al 20,2% in intensiva.
Nonostante il calo delle terapie intensive sotto la soglia del 20%, resta in arancione la Valle d’Aosta, dove nei reparti ordinari i ricoveri sono al 58,6%, addirittura da zona rossa.
Si attende la firma dell’ordinanza da parte del ministro della Salute Roberto Speranza che decreta il passaggio ufficiale in arancione di Piemonte, Friuli Venezia-Giulia, Abruzzo e Sicilia.
Cosa cambia in zona arancione?
In queste quattro regioni nulla cambia, con il passaggio in arancione, per chi è vaccinato o guarito dal Covid da meno di sei mesi, per chi non è vaccinato, invece, saranno vietati anche gli spostamenti con mezzi privati fuori dal Comune di residenza tranne che per motivi di salute, lavoro o urgenza.
Restano inoltre aperte tutte le attività ma nei bar e nei ristoranti possono entrare soltanto i possessori di green pass rafforzato.
In sostanza, le restrizioni valgono solo per chi non ha il green pass rafforzato. A costoro è fatto divieto di uscire dal proprio comune di residenza se non per motivi di “lavoro, necessità, salute o per servizi non sospesi ma non disponibili nel proprio comune”; di accedere agli impianti di risalita delle piste da sci; di entrare nei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi; di partecipare ai corsi di formazione in presenza; di praticare gli sport di contatto.
Le regioni in giallo
Rischiano, invece, il passaggio in giallo Sardegna e Puglia che andrebbero ad aggiungersi a Calabria, Campania, Emilia Romagna, Liguria, Marche, Provincia Autonoma di Bolzano, Provincia Autonoma di Trento, Toscana e Veneto. Le uniche in bianco resterebbero Umbria, Molise e Basilicata.
Le Regioni hanno chiesto, tuttavia, al governo di rivedere il conteggio dei ricoveri, separando i numeri delle persone ospedalizzate per Covid da quelle arrivate in ospedale per altre patologie che scoprono di essere positive asintomatiche. Si chiede inoltre di superare il sistema dei colori.
In tutta Italia la media delle terapie intensive occupate è al 17,3%, mentre in area medica è al 31,6%. Ci sono 2011 nuovi contagiati settimanali su 100mila abitanti.
fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/donna-maschera-viso-covid-19-6763519/
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