Nella cosiddetta Fase 2 nella quale sono previste nuove aperture a scaglioni iniziando da lunedì 18 maggio, è previsto anche il riconoscimento di un credito d’imposta nella misura dell’80%. Vediamo quali sono le categorie alle quali spetterà questa agevolazione e quale sarà il suo funzionamento.
Riapertura totale e credito d’imposta
La riapertura totale degli esercizi commerciali porta con sé anche una serie di normative di sicurezza da rispettare che sono state definite dall’Inail ed alle quali si dovranno adeguare tutti i negozi. Naturalmente questo comporterà un esborso economico a carico dei commercianti che dovranno effettuare degli interventi o farli effettuare da ditte specializzate proprio per il rispetto delle indicazioni ricevute.
Nel Decreto Rilancio quindi è stato previsto un credito d’imposta dell’80% per i lavori di adeguamento alle normative degli ambienti di lavoro e per la riorganizzazione delle attività. Si tratta di un bonus che aiuta ed incentiva gli esercizi commerciali a intraprendere gli interventi stabiliti per evitare il rischio di contagio, in accordo alle norme che sono entrate in vigore proprio all’inizio della fase 2 e che in prima istanza erano stati eseguiti da tutte le attività lavorative che avevano riaperto il 4 maggio scorso.
Il limite massimo di spesa che sarà riconosciuto è di 80mila euro per ogni attività commerciale e riguarda le spese che saranno sostenute fino alla fine del 2020. Il credito può essere utilizzato solamente come compensazione di tasse da pagare nei successivi 10 anni e c’è anche la possibilità di cederlo a terze persone, sia fisiche che giuridiche. Questo bonus si va ad aggiungere a quelli già previsti per le attività di sanificazione e rappresenta sicuramente un incentivo per l’utilizzo negli esercizi commerciali dei mezzi di protezione.
A chi spetta questo credito
Il credito d’imposta spetta a tutti i cittadini che sono “soggetti esercenti” di una attività d’impresa, professione o arte, che si svolge in luoghi con presenza di pubblico. Questo credito può essere richiesto anche da fondazioni, associazioni, ed enti privati, che svolgono lavori sia di tipo edilizio, come ad esempio il rifacimento degli spogliatoi per esigenze di distanziamento e sicurezza nel caso di società sportive sia amatoriali che professionistiche, oppure della realizzazione di nuove sale mensa e spazi medici.
Tra le tipologie di spese che si possono inserire nel credito d’imposta anche gli arredi di sicurezza, e le tecnologie che incrementano la sicurezza sia delle apparecchiature esistenti che dell’attività stessa. Sono comprese anche le spese per l’acquisto dei termo scanner che vengono utilizzati per la misurazione della temperatura ai propri dipendenti.
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Una risposta su “Credito d’imposta: cos’è, come funziona e come richiederlo”
Credito di imposta di che cosa
non si può più pagare tasse al 60%
sanno fare solo gli indiani.
solo debito
solo privilegi
solo truffe e prese in giro
falliremo