Con l’avvicinarsi del Natale e con lo scadere del precedente DPCM iniziano ad avanzare le ipotesi su quelle che potrebbero essere le clausole del nuovo Dpcm del 4 dicembre. Il confronto iniziato ieri tra le forze di maggioranza, Regioni e amministratori locali in vista del Dpcm del 4 dicembre proseguirà oggi, ma il governo ha tracciato i primi punti fermi della strada che condurrà al Natale e alle feste.
Dopo un’iniziale apertura, la linea evidenziata è quella di vietare gli spostamenti tra Regioni, anche tra quelle in fascia gialla. Il ministro della Salute Roberto Speranza chiede di negare il ‘liberi tutti’, ma resterà la possibilità di tornare a casa e saranno previste deroghe per casi di necessità, ad esempio recarsi dai genitori anziani o da un nonno rimasto solo, anche in un luogo diverso dalla propria residenza/domicilio.
Virologi: Non abbassate la guardia o si andrà in contro alla terza ondata
Con l’imminente arrivo del Natale e la curva contagi leggermente in calo, avanzano le ipotesi sul nuovo Dpcm, Dopo la divisione a colori dell’Italia e i vari coprifuoco, gli italiani attendono con ansia il prossimo Dpcm del 4 dicembre con al suo interno le ‘limitazioni’ che dovrebbero portare ad un ulteriore abbassamento della curva dei contagi.
I virologi ritengono necessario non abbassare assolutamente la guardia, e questo è stato spiegato dal Cts ai membri del governo. “Se si allenta la stretta anche l’8 dicembre si rischia di avere la terza ondata del virus già a Natale. Da qui la raccomandazione a non allargare le maglie”.
Cenoni e scuola: le probabili restrizioni
A proposito del numero massimo di persone alla tavola di Natale, come si legge in un articolo pubblicato sul Corriere della Sera, non dovrebbero esserci limitazioni ma consigli. Per quanto riguarda le scuole, gli studenti delle superiori torneranno a svolgere le lezioni in presenza soltanto dopo il 7 gennaio, come chiedono a gran voce i governatori, anche se la decisione ufficiale non è ancora arrivata.
Il sistema di monitoraggio resterà improntato alle 3 fasce di rischio, e già oggi, sulla base dei criteri del Dpcm del 3 novembre, Lombardia e Piemonte potranno chiedere di lasciare la zona rossa per quella arancione.
Coprifuoco: cosa potrebbe cambiare con il nuovo Dpcm
Anche l’orario del coprifuoco alla Vigilia di Natale e di Capodanno non cambierà. “Seguire la messa, e lo dico da cattolico, due ore prima o far nascere Gesù bambino due ore prima, non è eresia. Eresia è non accorgersi dei malati”, ha spiegato il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia.
Il premier ha sottolineato come gli italiani ancora una volta stiano rispettando le regole. “Stanno dando una grande prova di responsabilità. Gli italiani sono consapevoli che sarà un Natale diverso o ci esponiamo a una terza ondata a gennaio, con il rischio di un alto numero di decessi”.
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