In molti si interrogano su che Natale sarà e se sarà consentito spostarsi tra regioni per raggiungere i parenti. Il governo sta lavorando ad un Dpcm ad hoc. Vediamo le ipotesi sui possibili provvedimenti.
Natale 2020: ci si potrà spostare solo tra regioni gialle?
Manca ormai un mese al Natale. Sappiamo che data la situazione di emergenza dovuta alla pandemia di Covid-19 trascorreremo delle festività diverse dal solito.
Il governo è al lavoro su un nuovo Dpcm ad hoc per il Natale, che dovrebbe entrare in vigore dal 4 dicembre. Nell’attesa, si fanno ipotesi sulle nuove misure in arrivo e gli interrogativi senza risposta sono ancora tanti. Tra questi, quello sugli spostamenti tra regioni. E’ probabile che nel periodo natalizio siano consentiti gli spostamenti solo tra regioni a basso rischio, ossia quelle che si trovano in fascia gialla.
Una misura che si renderebbe necessaria per “non ripetere quanto accaduto la scorsa estate”, come detto all’unanimità da tutti i ministri.
Tutto però dipenderà dall’andamento della curva epidemiologica che al momento fa ben sperare. Le misure attualmente in vigore stanno dando i risultati sperati e ci si augura che nelle prossime settimane gran parte del Paese, se non tutto, possa essere nella fascia di minor rischio.
Se il trend dovesse continuare in questa direzione, come auspicato da Conte, entro la fine del mese non ci saranno più zone rosse.
“Sullo spostamento tra Regioni a Natale ci stiamo lavorando, ma se continuiamo così a fine mese non avremo più zone rosse. Ma il periodo natalizio richiede misure ad hoc”, ha detto il premier.
Al momento non è consentito andare nelle regioni in zona arancione o rossa se non per motivi di lavoro, salute e urgenza, giustificati con il modulo di autocertificazione. Chi si trova in queste aree però può fare ritorno presso il proprio luogo di residenza o domicilio. E’ possibile che in vista del Natale vengano decise eventuali deroghe proprio per consentire il rientro a casa.
Si tratta comunque di ipotesi. L’unica cosa certa al momento è che tutte le occasioni di socialità tipiche del periodo natalizio non saranno possibili. Non ci saranno tombolate, veglioni e cenoni con troppe persone. Vietate anche le settimane bianche.
Nel frattempo, il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato una nuova ordinanza, valida fino al 3 dicembre 2020, che rinnova le misure restrittive per la Provincia autonoma di Bolzano, che resta rossa, e per le Regioni Basilicata, Liguria e Umbria, che sono in zona arancione.
Ricongiungimento familiare
Il prossimo Dpcm potrebbe inoltre prevedere una norma volta a consentire il ricongiungimento familiare anche a coloro che si trovano in aree “arancioni” o “rosse”, ma solo per situazioni specifiche. La deroga sarebbe limitata ai soli parenti stretti (genitori, figli, partner conviventi e coniugi, anche se non sono residenti o domiciliati in quel luogo) e andrebbe ad aggiungersi ai motivi di urgenza già previsti.
Resta comunque il divieto di riunire intere famiglie all’interno di una singola abitazione e la necessità, ribadita da diversi ministri, “di essere prudenti negli incontri”.
I posti a tavola dovranno essere ridotti a un massimo di sei persone e avere buonsenso per “evitare di ripetere gli errori fatti a Ferragosto”, come ribadito piú volte dal presidente Conte e dal ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia.
Dpcm Natale: le altre misure possibili
Il prossimo Dpcm potrebbe inoltre includere una deroga sull’orario del coprifuoco serale, che potrebbe scattare non piú dalle 22, ma dalle 23, ad eccezione della vigilia di Natale e della sera del 31 dicembre, quando si potrebbe rientrare a casa entro l’una di notte.
Per andare incontro ai negozianti e consentire lo shopping natalizio, si sta inoltre pensando anche ad un allungamento dell’orario di apertura dei negozi (fino alle 21 o 22), con ingressi contingentati.
Al vaglio anche la riapertura dei centri commerciali nel weekend e nei giorni festivi.
“Bisogna consentire la tradizione a noi molto cara dei doni. È controproducente limitare gli orari dei negozi. Cercheremo di consentire l’apertura fino a orari che ci permettano di evitare gli assembramenti”, ha detto Conte.
Resta il punto interrogativo sull’apertura serale di pub e ristoranti.
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