Con il nuovo Dpcm del 3 dicembre il Governo punta al rigore con una serrata di 20 giorni. Arriverà il no agli spostamenti tra Regioni, quarantena obbligatoria per chi torna dall’estero e chiusura totale per alberghi e resort di montagna.
Sarà un Natale diverso quello di quest’anno e con l’approvazione del nuovo Dpcm ci saranno molti ‘No’. Niente vacanze in montagna nel nuovo Dpcm ai nastri di partenza, come anticipato dal Corriere della Sera: gli alberghi e i resort di montagna saranno probabilmente chiusi per tutte le festività. Non ci sono date certe ancora, ma l’dea dell’esecutivo è blindare l’Italia dal 20 dicembre e fino al 10 gennaio. L’ obiettivo? evitare di ripetere a Natale gli assembramenti che, ad esempio, si sono verificati nel periodo di Ferragosto.
Arriva il no per le Regioni alpine
Il decreto ai nastri di partenza sarà una doccia gelata soprattutto per Veneto, Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Friuli-Venezia Giulia e Province autonome di Bolzano e Trento, che avevano avanzato la proposta di aprire gli impianti di risalita delle piste da sci per gli ospiti degli alberghi e delle seconde case.
Per ‘ovviare’ all’imminente tracollo del turismo montano, il Governo si è impegnato con le Regioni a ristorare le perdite degli albergatori, ma la misura straordinaria sicuramente non basterà e scatenerà polemiche e proteste.
Per chi rientra dall’estero quarantena obbligatoria, al vaglio decisioni su cene e festività
Tra le varie restrizioni che probabilmente saranno contenute all’interno del nuovo Dpcm compare anche la quarantena obbligatoria per tutti coloro che torneranno dall’estero.
Per quanto riguarda il cenone e le festività natalizie, il governo prenderà una decisione definitiva dopo il confronto con le Camere. Il premier Conte non vuole inserire un divieto vero e proprio di riunirsi nelle abitazioni private, dove tra l’altro è impossibile controllare, ma alcune raccomandazioni.
Spostamenti: ancora qualche dubbio
Ancora in dubbio le deroghe sugli spostamenti che saranno comunque consentiti solo per chi va nella casa dove è residente o dove ha il domicilio. Conte vorrebbe consentire la possibilità, con dei limiti, per raggiungere anziani soli, coniugi, partner conviventi.
Attualmente il fronte dei ministri contrari è però compatto anche perché, come ha sottolineato il Guardasigilli Alfonso Bonafede, “bisogna varare norme chiare, che non si prestino a equivoci o interpretazioni personali”.
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Fonte Immagine: https://pixabay.com/it/photos/inverno-citt%C3%A0-citylights-semaforo-4757711/