Di Edgar A. Poe conosciamo tutto tranne la sua misteriosa morte. Ripercorriamo gli ultimi giorni di vita del padre dell’horror a 171 anni dalla scomparsa.
Edgar A. Poe è uno degli scrittori americani più celebri e oggi ricorre l’anniversario della sua scomparsa. Lui è stato il precursore della letteratura dell’orrore e del racconto poliziesco, ma la grandezza delle sue opere non corrisponde ad un’esistenza altrettanto grande.
Per gran parte della sua vita ha sofferto ristrettezze economiche, fu afflitto dall’alcolismo e da una certa tendenza alla malinconia. La vita di Poe non fu sicuramente facile: se di essa sappiamo quasi tutto, misteriosa rimane la sua morte. Ripercorriamo insieme gli ultimi giorni di Poe.
La partenza per New York
Edgar A. Poe da giorni non si sente bene, è particolarmente pallido, ha mal di testa ed è febbricitante, ma nonostante ciò decide di partire per New York per incontrare un certo John Loud, che gli aveva offerto 100 dollari per revisionare la raccolta di poesie della moglie. Così il 27 settembre 1849 si imbarca su un piroscafo con due valigie.
È diretto a Baltimora dove deve prendere la coincidenza per New York. Ma da quel 27 settembre fino al 3 ottobre se ne perdono le tracce: nessuno lo incrocia o lo nota per strada. Successivamente si è saputo che Poe avrebbe cercato, a Baltimora, un suo amico, il dott. Nathan C. Brooks, senza però trovarlo in casa.
Il ritrovamento
Il 3 ottobre Edgar A. Poe viene riconosciuto da uno stampatore di Baltimora, Joseph Walker, che nota un uomo sdraiato a terra nei pressi del Gunner’s Hall. Poe è delirante, ma riesce a dire a Walker il nome di una persona a cui rivolgersi. Si tratta del dott. Joseph Evans Snodgrass, redattore del Baltimore Saturday Visiter, che abita nelle vicinanze.
Snodgrass accorre in pochi minuti e poco dopo anche il marito di una cugina di Poe, che era stato anch’egli allertato. Poe è trasportato al Washington College Hospital. Non riprenderà mai conoscenza, rimanendo in uno stato continuo di delirio. Le ultime parole sono un nome, Reynolds, che ripete in continuazione e prima di spirare, il 7 ottobre 1849, pronuncia la frase: Che Dio salvi la mia anima!
Le cause della morte
Cosa abbia determinato la morte di Poe non è ben chiaro. Nel tempo sono state fatte tante ipotesi. La prima è che abbia contratto la tisi o la rabbia, in seguito al presunto morso di uno dei suoi animali domestici. Tesi più recenti pensano addirittura ad un tumore cerebrale o a complicazioni dovute all’alcolismo. Non mancano le congetture su un presunto avvelenamento o un omicidio.
Quello che ha da sempre acceso il mistero è stato il fatto che non si sa assolutamente nulla su cosa Poe abbia fatto in quei sei giorni precedenti e perché sia stato ritrovato con indosso abiti non suoi. Questo potrebbe significare che Poe possa aver subito una rapina andata male. Altro fatto strano, che potrebbe essere solo una banale coincidenza, è che tutti i referti medici relativi al ricovero e il certificato di morte siano andati perduti.
Da quel tragico 7 ottobre 1849 sono passati 171 anni e probabilmente la verità sugli ultimi giorni di vita di Poe non si conoscerà mai. A noi resta, però, un enorme patrimonio culturale e letterario.
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FONTE IMMAGINE: https://pixabay.com/it/photos/ritratto-edgar-allan-poe-1848-62996/
3 risposte su “Edgar A. Poe e il mistero della sua morte”
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