Elena Di Cioccio ha rivelato a “Le Iene” di essere sieropositiva da 21 anni. Ecco cosa ha raccontato l’attrice e conduttrice tv e radio.
La puntata del 28 marzo de ‘Le Iene’ è stata aperta da un monologo della conduttrice Elena di Cioccio. L’ex inviata della trasmissione di Italia 1 si è raccontata rivelando a tutti di essere sieropositiva da 21 anni.
Elena Di Cioccio e la sieropositività tenuta nascosta per 21 anni
Elena Di Cioccio ha rivelato per la prima volta pubblicamente di essere sieropositiva. La conduttrice ha scelto il programma che l’ha lanciata, ovvero ‘Le Iene’, per parlare della sua difficile convivenza con l’Hiv e annunciare l’uscita del libro autobiografico ‘Cattivo sangue’ in cui si racconta senza veli.
L’attrice e conduttrice radio e tv ha spiegato di essersi nascosta per 21 anni ma di aver ora “fatto pace con questo segreto”.
“Ciao sono Elena Di Cioccio, ho 48 anni e da 21 sono sieropositiva”, inizia così il monologo della Di Cioccio. “Ho l’HIV, cioè sono una di quelle con l’alone viola. C’è un virus dentro di che potrebbe esplodere e trasformarsi, nel peggiore dei casi, in AIDS”, ha detto.
La scoperta e il senso di vergogna
Elena Di Cioccio ha scoperto di essere sieropositiva 21 anni fa: “Era il 2002, io avevo 26 anni“, ha detto commossa. “Ero molto giovane quando questa diagnosi stravolse completamente la mia vita. Anche ora che lo racconto mi risento andare in migliaia di pezzi davanti a quelle parole. Mi ricordo che la reazione fu come se avessi letto la mia data di scadenza, ho pensato: ‘è finita. Non sei più quella di prima’. All’inizio ho avuto paura di morire e poi di poter fare del male al mio prossimo. “Se contagi qualcuno” mi dicevo. “Io non me lo perdonerei mai”. Non è mai successo, non ho mai contagiato nessuno e non sono morta “, ha aggiunto.
“Inizialmente mi sono detta: ora devo fare tutto quello che voglio fare, ma più facevo cose, più all’esterno ero diversa da quella che mi sentivo dentro. Sono passata attraverso psicologi, psicoterapeuti, guru, sciamani, yoga. Questa è stata la mia vita”, ha continuato.
Poi un commento sulla persona che l’ha contagiata: “Non me l’ha detto, credo che neanche lo sapesse”.
La conduttrice è andata avanti raccontando di aver vissuto la malattia come una vergogna per la paura di essere giudicata: “Mentre le terapie mi consentivano via via di vivere una vita sempre più normale, ad uccidermi è stata una smisurata vergogna di me stessa”, ha rivelato. “È stato come vivere senza un pezzo. Ho vissuto la malattia come se fosse una colpa. Pensavo che tra me e l’altro la persona peggiore fossi sempre io. Mi sentivo sporca, difettosa, avevo timore di essere derisa, insultata, squalificata dal pregiudizio che ancora esiste nei confronti di noi sieropositivi”.
Da qui la decisione di tenera nascosta la diagnosi e vivere una doppia vita: “Per difendermi, ho nascosto la mia malattia iniziando a vivere una doppia vita, una sotto le luci della ribalta e un’altra distruttiva e depressa. Mi sono sdoppiata in due per andare avanti. Ma una vita a metà non è una vita. E ho capito che ne sarei morta se non avessi fatto pace con quella parte di me. Io sono tante cose e sono anche la mia malattia. L’HIV è molto diverso da come ve lo immaginate”.
Di Cioccio ha detto di aver scelto di rivelare il suo segreto per veicolare informazioni corrette di questa tematica ancora difficile: “È difficile parlarne perché l’altro può giudicarti. A un certo punto però ho capito di dover rimettere insieme i pezzi, ho iniziato ad affrontare un percorso, che mi ha portato fino a qua”.
“Oggi, pur essendo sieropositiva puoi avere una vita. Starai in trattamento per sempre, questo si perché si tratta di una malattia cronicizzata”, ha aggiunto. “Non sono pericolosa, sono negativizzata, finché mi curo io non posso infettare nessuno. Potete toccarmi, abbracciarmi, baciarmi e tutto il resto”, ha detto rivolgendosi a chi ha ancora pregiudizi. “Se volete continuare ad avere paura, io lo accetto. Però girate lo sguardo verso il vostro vero nemico: l’ignoranza”, ha concluso.
Il libro ‘Cattivo sangue’
Elena Di Cioccio ha deciso di raccontare la sua storia in un libro, intitolato “Cattivo sangue” (Vallardi), che uscirà il 4 aprile.
Oltre all’Hiv, la conduttrice parla anche di altre cose private della sua vita, dalla dipendenza dalla cocaina, che l’ha accompagnata per un lungo periodo, fino alla morte della madre suicida, passando per la dolorosa rinuncia al desiderio di essere madre: “Oggi una donna sieropositiva negativizzata può rimanere incinta. Prima non era così: serviva un passaggio tecnico, pianificare. Fa male”, ha dichiarato.
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