Sono in circolazione nuove email truffa a nome dell’Agenzia delle Entrate. Il comunicato dell’ente che mette in guardia i contribuenti.
L’Agenzia delle Entrate-Riscossione dà notizia di nuovi tentativi di phishing ai danni dei contribuenti. In questi giorni stanno infatti circolando nuove false mail, stavolta aventi come oggetto “Superbonus errori nelle LIPE 2022” e “Imposta di bollo non versata”.
Email truffa, l’allerta dell’Agenzia delle Entrate
Con il comunicato stampa del 23 marzo 2022, l’Agenzia delle Entrate-Riscossione segnala nuovi tentativi di phishing in atto. Sono infatti in circolazione diverse email truffa a nome dell’ente, una avente ad oggetto il mancato versamento del bollo sulle fatture elettroniche del quarto trimestre 2021, e un’altra relativa al superbonus, avente ad oggetto “Commissione parlamentare di osservanza sul registro tributario”, che invita a prendere visione delle disposizioni attuative previste dagli articoli 119-121 del decreto legge n. 35 del 15 marzo 2022 (Decreto Rilancio), convertito con modifiche dalla legge n. 78 del 15 gennaio 2022. Le email inducono il contribuente a scaricare un software malevolo, allegato alla comunicazione in formato .zip o in file Excel.
Pertanto l’Agenzia delle Entrate-Riscossione, che si dice “assolutamente estranea all’invio di questi messaggi”, raccomanda “di non tenere conto delle email ricevute, di non utilizzare i link indicati, di non scaricare alcun allegato, di non dare seguito alle richieste riportate nel testo e di eliminarli immediatamente”.
“Si tratta di messaggi che potrebbero danneggiare pc, smartphone e tablet, attraverso l’utilizzo di file contenenti virus o collegamenti a siti web esterni potenzialmente pericolosi”, sottolinea l’ente.
Come riconoscere le false email?
La maggior parte delle email truffa in circolazione in questi giorni hanno per oggetto il mancato versamento dell’imposta di bollo sulle fatture elettroniche emesse nel 4° trimestre 2021 e come mittente helpdeskenti@agenziariscossione.gov.it. Un’altra rimanda invece al superbonus.
Oltre a fare attenzione al mittente e all’oggetto del messaggio, per riconoscere le false email, bisogna fare attenzione al linguaggio; spesso infatti il testo del messaggio contiene errori ortografici o parole in altre lingue, ma anche incongruenze in merito all’adempimento citato o al riferimento normativo indicato.
In questo caso le incongruenze a cui prestare attenzione sono due: la data e il numero errati del decreto Rilancio e la data della legge di conversione che precede quella del decreto legge.
fonte immagine: https://www.facebook.com/agenziadelleentrate/photos/a.275514016148134/1606057996427056/
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