La fase 2 dell’emergenza coronavirus è appena iniziata e già si stanno preparando accelerazioni riguardo la riapertura dei negozi di vari settori rispetto alle date previste in precedenza. Anche il Premier Conte ha ammesso che si stanno valutando delle possibili riaperture anticipate per categorie importanti come quelle della ristorazione e dei parrucchieri.
Le novità nei prossimi giorni
La possibilità di una “riapertura anticipata” è stata accennata da Giuseppe Conte nell’ambito del suo incontro con i rappresentanti di “Rete Imprese Italia” il Premier ha confermato che non c’è, da parte del governo, l’intenzione di protrarre oltre quanto necessario la chiusura di negozi di estetiste e parrucchieri, così come dei locali che appartengono alla categoria della ristorazione, compresi i bar. Tutto è comunque collegato all’andamento della pandemia da coronavirus, e sarà sottoposto al vaglio del Comitato Medico.
Lo stesso ministro Francesco Boccia, aveva parlato di un possibile anticipo delle date inizialmente previste, il 1° giugno, in una intervista rilasciata ad un programma televisivo. Queste aperture arrivano dopo che al governo sono pervenute richieste da più parti, non solamente dalle categorie interessate ma anche da parte di alcune regioni. Boccia ha tenuto a sottolineare l’importanza delle misure che il governo ha posto in essere nei due mesi precedenti, che hanno ottenuto dei risultati importanti con il calo dei contagi ed ha rimarcato anche i grandi sacrifici che popolazione e attività commerciali hanno affrontato tutti insieme richiamando ad una “continuazione” del senso di responsabilità mostrato sinora.
Le misure di sicurezza
Il ministro Boccia ha sottolineato come siano necessarie delle misure di sicurezza univoche per permettere la riapertura anticipata e che i relativi protocolli sono in fase di ultimazione da parte delle commissioni preposte. Le attività che dovrebbero riaprire sono quelle nei quali il contatto fisico tra le persone è più facile e per questo è necessaria la massima prudenza.
Si pensa anche a possibili riaperture a carattere regionale, demandando l’ultima parola ai governatori delle regioni che dovranno essere garanti dell’applicazione dei protocolli di sicurezza previsti dall’Inail. Nel corso dell’intervista il ministro Boccia ha parlato anche delle molte lamentele che sono pervenute riguardo alla cifra stanziata per i lavoratori autonomi che sta arrivando a singhiozzo ai beneficiari. In questo caso secondo il ministro, l’INPS ha liquidato con tempestività le domande che sono risultate “corrette”, mentre occorre un tempo maggiore per evadere quelle che necessitano di chiarimenti e correzioni.
In alcuni casi i codici Iban indicati sono risultati errati, molte domande sono state inviate incomplete ed in altri casi anche 2 volte. Diversa la situazione per la Cassa Integrazione in quanto alcune regioni hanno inviato in ritardo i dati necessari per procedere ai pagamenti.
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